Startopia

LA TECNICA É FONDAMENTALE
L'interfaccia studiata dai Mucky Foot per gestire il tutto prende spunto dai precedenti Dungeon Keeper e Theme Hospital: tramite il vostro bel cursore infatti potrete piazzare le vostre nuove strutture, ruotare la visuale, alzare ed abbassare l'altezza del punto di vista, dialogare con gli alieni (potrete infatti chiedergli più o meno esplicitamente cosa necessitano in un dato istante) e spostare gli arredi tramite il teletrasporto. Inoltre sarà presente il già collaudato sistema di messaggistica già visto in Theme Hospital: i vari messaggi si accumuleranno in una pila in basso a sinistra dello schermo, per poi scomparire quando diventeranno obsoleti

E per quanto riguarda la grafica? Startopia già adesso si difende bene, benissimo sotto questo aspetto. In particolare colpiscono le texture applicate al pavimento del BioDeck e l'effetto che le fa sfumare qualora si modifichi qualche parametro ambientale. Le strutture presenti nella versione provata erano poche purtroppo, però comunque ben caratterizzate (bello l'effetto del globo di mercurio al centro del raccoglitore energetico). Stesso discorso non si può dire per tutti i modelli degli alieni, dato che alcuni risultano un po' scarni e anonimi. Sul fronte sonoro, le musiche presenti non fanno gridare al miracolo, ma svolgono eccellentemente la loro funzione di accompagnamento. Pure gli effetti sonori come il movimento dei robottini meccanizzati e i grugniti degli alieni rendono bene l'idea
Non rimane che attendere con impazienza la versione finale, puntualizzando comunque che Startopia ha già tutte le carte in regola per rivelarsi un'interessante acquisto.