Stella Deus:The Gate of Eternity

di Antonio Norfo
Un incombente miasma suona la sua fanfara di morte sopra le tristi lande di Fortuna, un regno il cui governatore è deciso più che mai, mobilitando le milizie imperiali, a punire il suo arrendevole popolo (rassegnato com'è all'avvento della nera signora). Tuttavia, sulla superficie del controverso mare delle circostanze lotta contro i flutti l'incedibile nave della speranza, ed al suo timone troveremo ancora una volta un giovane come tanti (pronto a vestire gli inattesi panni dell'eroe). Spero, questo il suo illuminante nome, su consiglio d'un insigne alchimista dovrà andare alla cerca di spiriti esoterici il cui utilizzo potrebbe arrestare l'imminente cataclisma. A quanto pare però, questa non sarà l'unica chiave di volta per ottenere la salvezza della patria. Una setta consacrata ad Ekuei è infatti più decisa che mai a spalancare delle mitologiche porte, oltre la cui soglia conta di trovare nient'altro che un agognato contatto con l'eternità.
Cosa poi si celi dietro simili stipiti non sta a noi dirlo, questo è solo un piccolo assaggio della trama di "Stella Deus, The Gate of Eternity", progetto Atlus ormai prossimo alla trasposizione da ideogrammi a caratteri latini.
Se pertanto sull'efficienza della trama, dei suoi "topoi", del suo preludio e del suo sviluppo non ci è possibile alcun anticipo di giudizio, alla vista delle immagini si può facilmente intuire come grande ruolo visivo lo ricopra lo stile adottato dai grafici della casa di Shin Megami Tensei.


L'atmosfera vigente rispecchia totalmente le circostanze narrative sopraccitate (dunque tutt'altro che felici) donando globalmente, grazie a scelte cromatiche "glaciali" (con prevalenza di grigi e blu), un considerevole tocco artistico.
Le tavole di luoghi e volti proposti rappresentano del resto un piccolo stato di grazia, con sentiti applausi rivolti ai designer di turno ed una complementare e doverosa segnalazione rivolta ai cultori del tratto nipponico.
Parimenti notevole dovrebbe risultare l'accompagnamento musicale, considerato l'illustre nome a firma dei pentagrammi: Hitoshi Sakimoto, attualmente al lavoro su Final Fantasy XII e già artefice di splendide colonne sonore sotto egida Square Enix (e non solo: si pensi a Breath of Fire V).
Nel suo lato prettamente ludico, invece, Stella Deus sembra aver tratto ispirazione ed efficienza da illustri e storici colleghi del passato e del presente, portando nella sua struttura l'immancabile e consuetudinaria griglia-scacchiera (ove schierare i propri alter-ego) ed ottemperando alle varie azioni mediante menu e necessitati scontri a turno.
In alto, su schermo, sarà a tal proposito visibile l'ordine con cui si presenteranno i belligeranti, pronti a cozzare l'uno contro l'altro in un turbine d'animazioni, cesellati sprite e vistosi effetti luce. Al fine di muoversi, peraltro, ciascun componente degli scontri dovrà attendere che un'apposita barra (Action) raggiunga il suo culmine (rappresentato dai 100 rispettivi punti), mentre non mancheranno a loro appannaggio attacchi combinati e la scelta preliminare di Classi (peculiarità che più d'una volta ha contribuito alla varietà e fama altrui).


Alla luce delle recenti uscite, sembra che su Playstation 2 il gioco di ruolo strategico di matrice giapponese stia vivendo una seconda primavera: dopo i fasti mostrati nella precedente generazione (con Final Fantasy Tactics, Kartia ed Hoshigami primi fra molti), lo scettro attuale è passato in mano a Nippon Ichi, creativa software house artefice d'un piccolo ed ironico capolavoro del calibro di Disgaea (Hour of Darkness).
Ora, in prossimità della stagione degli amori, la grande A vuole scendere in campo e dimostrare la propria, smisurata passione per il settore. Il suo solo nome, ogni volta, è infondo capace di far brillare gli occhi di ciascun appassionato del genere, affezionato che deve fare ciononostante i conti con il continente di residenza. Se infatti negli Stati Uniti il titolo analizzato è pronto all'approdo nel mese di maggio (in Giappone è sbarcato nell'ottobre 2004), altrettanto non si può dire per il nostro mercato, all'interno del quale nessuna voce di riguardo è stata ancora emessa od orecchiata. Eppure, un limite ai sogni è bene non porlo e come il personaggio motore di Stella Deus si chiama "Spero", così chi legge ha il diritto di appellarsi totalmente a questo nome.