Stunt GP
di
Redazione
Anche per i "ragazzacci" del Team17 é giunto il momento di compiere il grande passo: dopo aver spopolato su Amiga grazie a classici come Alien Breed e Project X, dopo aver ridefinito il concetto di puzzle game con la serie Worms, ecco arrivare il giorno in cui si deve passare alla tanto amata/odiata grafica in 3D. E quale modo migliore di dare il via a una nuova serie di successi se non il progettare un gioco abbondantemente fuori dagli schemi dei racer tradizionali? Stunt GP rappresenta proprio questo: un nuovo punto di inizio per il team anglosassone nel mondo della grafica tridimensionale e dei racing game. A distanza di oltre un anno dai primi comunicati ufficiali e dopo innumerevoli vicissitudini tecniche che ne hanno ritardato lo sviluppo, é finalmente possibile giudicare il prodotto degli sviluppatori inglesi in questa prima versione "parziale", resa disponibile a pochi mesi dal lancio ufficiale in tutta Europa. Preparate i radiocomandi, che la gara inizia..
MACCHININE REALISTICHE
Non é certo la prima volta che un titolo dedicato alle auto radiocomandate fa la sua comparsa nel mondo dei videogiochi (tra i concorrenti più noti ricordiamo Re-Volt di casa Acclaim), ma é sicuramente la prima volta che per un gioco del genere si scomodano le parole "realismo" e "simulazione". Se al solo leggere tali definizioni siete spinti ad abbandonare l'articolo, aspettate un attimo: Stunt GP resta un classico gioco arcade, lontano anni luce da titoli come Grand Prix 3 o Ferrari F355 Challenge, ma offre qualcosa che fino a pochi mesi fa era considerato un'utopia per il genere: realismo. Realismo inteso principalmente come "credibilità" dei movimenti delle automobiline e della loro risposta all'ambiente circostante, frutto di un duro lavoro speso dagli sviluppatori nel progettare modelli dinamici e fisici che rispecchino i fenomeni del cosiddetto mondo reale. Se in altri giochi del genere é cosa abituale osservare i mezzi mentre pattinano sulla pista incuranti del manto stradale o delle variazioni di pendenza, in Stunt GP tutto ciò non avviene ma, anzi, si é in costante pericolo di "sballottamento" da parte degli avversari o dei numerosi ostacoli presenti sul circuito
MACCHININE REALISTICHE
Non é certo la prima volta che un titolo dedicato alle auto radiocomandate fa la sua comparsa nel mondo dei videogiochi (tra i concorrenti più noti ricordiamo Re-Volt di casa Acclaim), ma é sicuramente la prima volta che per un gioco del genere si scomodano le parole "realismo" e "simulazione". Se al solo leggere tali definizioni siete spinti ad abbandonare l'articolo, aspettate un attimo: Stunt GP resta un classico gioco arcade, lontano anni luce da titoli come Grand Prix 3 o Ferrari F355 Challenge, ma offre qualcosa che fino a pochi mesi fa era considerato un'utopia per il genere: realismo. Realismo inteso principalmente come "credibilità" dei movimenti delle automobiline e della loro risposta all'ambiente circostante, frutto di un duro lavoro speso dagli sviluppatori nel progettare modelli dinamici e fisici che rispecchino i fenomeni del cosiddetto mondo reale. Se in altri giochi del genere é cosa abituale osservare i mezzi mentre pattinano sulla pista incuranti del manto stradale o delle variazioni di pendenza, in Stunt GP tutto ciò non avviene ma, anzi, si é in costante pericolo di "sballottamento" da parte degli avversari o dei numerosi ostacoli presenti sul circuito