Super Mario Party Jamboree, il provato del family game più grande di sempre

Nintendo ci propone 110 minigiochi e una nuova meccanica inedita contro Bowser

Mario Party è un must. Non solo, perché ogni capitolo riesce a raggiungere anche il livello del must have. Ogni console che Nintendo abbia immesso sul mercato ha avuto la possibilità di giovare di un’esperienza di gioco davvero familiare, da gioco che si trasformasse in una gradevole e piacevole festa, tenendo comunque alta la competitività con una buona dose di casualità. Super Mario Party Jamboree prometteva di essere ancora più grande, più… incasinato e più godereccio di tutti i precedenti capitoli della saga: lo abbiamo provato per poco più di un’oretta e possiamo confermare che questa Jamboree, una marmellata di contenuti, è proprio saporita.

Super Mario Party Jamboree, il provato del family game più grande di sempre

Un potpourri di contenuti

Del termine “jamboree” sentirete parlare spesso in rete, ancor di più se siete vicini agli ambienti degli scout: un evento che raggruppa numerose persone, per lo più ragazzi, per creare un momento di incontro e coesione sul medesimo campo, in questo caso di sfida. Perché di battaglia non si può mai parlare, in questi casi. Super Mario Party, d’altronde, è un gioco dell’oca: quella base non è cambiata per niente in questi anni. A mutare sono le proposte ludiche al suo interno, le meccaniche e l’intenzione di andare a creare un ambiente che sia in grado di tenere al proprio interno quante più possibilità a disposizione di Nintendo.

I tabelloni sono precisamente 7, di cui due sono rivisitazioni del secondo e del terzo episodio di Mario Party, mentre i minigiochi, che sono accessibili anche liberamente nella fase di gioco libero, arrivano a essere 110, il numero più alto di sempre. Il primo tabellone che abbiamo potuto provare era uno degli inediti, precisamente il Mega Wiggler’s Tree Party, con un enorme Wiggler al centro del tabellone a fare da ponte tra le due estremità, pronto a darci un vantaggio sugli altri per raggiungere prima la stella o anche a subire un importante svantaggio al suo movimento. Sin da subito si è notato, così, l’elemento strategico, atto a spingere anche gli altri giocatori a danneggiare gli avversari facendo muovere, a comando, il Wiggler, rovinando i piani di conquista della stella. Tra biforcazioni, perk e anche la possibilità di arrecare dei debuff agli avversari sfruttando i Boo e anche i minigiochi, Jamboree, giocato in quattro giocatori, si è rivelato subito un viaggio al massacro e alla conquista di quante più stelle possibili.

Ogni tabellone, inoltre, presenta dei giochi che si inseriscono all’interno dell’ambiente e che vanno oltre il concetto di minigioco, che vi attenderà al termine del turno di tutti i giocatori in gara: sul tabellone del Mega Wiggler ci siamo confrontati con una sfida alla conquista del miele, con l’esigenza di indovinare gli alveri all’interno dei quali si celava il nettare delle api. Non siamo stati fortunati, ma ci erano state promesse cascate di monete in caso di vittoria, così da poterci avvicinare ancora di più al riscatto della tanto agognata stella.

Super Mario Party Jamboree, il provato del family game più grande di sempre

110 minigiochi per i nostri combattimenti

Se ottenere le stelle è il nostro obiettivo ultimo, avere la meglio nei minigiochi è sicuramente l’elemento più affascinante del gioco, andando a rinnovare anche il concetto di cooperazione che Super Mario Party ha sempre voluto dalla propria. L’abbiamo potuta solo osservare, perché per qualche motivo a noi nascosto siamo stati sempre selezionati per essere l’elemento di disturbo nei minigiochi, quindi chiamati a pilotare un temibile Pallottolo Bill per colpire tutti gli altri avversari, oppure impastare biscotti più rapidamente degli altri. In altre occasioni, però, siamo riusciti a vincere l’asocialità forzata e abbiamo condiviso con gli altri un taglio della bistecca, la preparazione di pancake e anche dei percorsi da platform puro per raccogliere quante più monete possibili. Super Mario Party Jamboree ha una varietà di proposte davvero alta, in grado di tenere sempre sull’attenti i giocatori, fino a dei percorsi che sembrano essere dei DLC in pieno stile Luigi’s Mansion, fatti di diverse stanze da visitare e numerosi enigmi da risolvere.

L’esperienza non finisce qui, perché Jamboree introduce anche una modalità del tutto nuova, ossia il Bowser Kaboom Squad. Si tratta di un evento nel quale 8 giocatori sono chiamati a sconfiggere il temibile avversario di Mario, raccogliendo delle bombe utili a caricare l’unico cannone che può scalfire l’enorme bestia. Il tutto avviene all’interno di una città in miniatura, creata per far sì che l’ambiente vi fornisca degli ostacoli non solo da evitare, ma da sfruttare anche come riparo. Le meccaniche richiamano molto il concetto dei raid, andando così a proporre ai videogiocatori più navigati anche un’esperienza che vada a declinare in un contesto più gioviale le dinamiche da GDR. Alla base di tutto, insomma, la collaborazione e la volontà di raggiungere un obiettivo eventualmente anche a discapito degli altri, ma sempre scegliendo qualcuno con cui lottare per la vittoria finale!

Super Mario Party Jamboree, il provato del family game più grande di sempre

È chiaro che Nintendo abbia la capacità e la forza di continuare a investire per potenziare sempre di più una delle sue saghe più longeve, perché Super Mario Party Jamboree ci permette di sfruttare ancora una volta l’espressione più amata dagli sviluppatori di videogiochi: il capitolo più grande, fino a ora. Allo stesso tempo è di indubbio valore l’impegno che Nintendo continua a riporre su Switch, nonostante i rumor sulla prossima console siano sempre più forti e l’attesa sempre più alta: nonostante questo, sembra non esserci alcuna intenzione di tirare i remi in barca, anzi: con Jamboree siamo sicuri che la vita di Switch sarà ancora più longeva.

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