SWAT 4

di Alessandro 'Alenet' Cossu
COVER ME, FIRE, UNDER ATTACK!
La serie "Swat", sotto l'egida di HaliFax, vanta una storia complessa e articolata. I padri fondatori della ormai celeberrima saga, Police Quest SWAT 1 e 2, poco in comune avevano con i due titoli successivi, SWAT 3 e l'ormai prossimo SWAT 4. I primi due titoli citati, con visuale dall'alto e pregni di un tatticismo quasi esasperante, non ebbero, forse, il giusto successo. La vera svolta, con l'ingresso in pompa magna nella terza dimensione, si ebbe in principio con SWAT 3, classe 1999, arricchito e affinato nella versione Elite anno 2000 e, come coronamento di cotanta carriera, ecco arrivare in pasto al grande pubblico l'edizione Game of the Year, nell'anno di grazia 2001. Con una sezione tattica pressoché inesistente, S3 buttava nella mischia il giocatore in complesse situazioni di guerriglia urbana, con un occhio di riguardo al completamento di una serie di sotto- obiettivi spesso preponderanti al proseguo del gioco.


Oggi, quattro anni dopo l'ultima uscita ludica della serie, Vivendi (ri)tira fuori dal cappello una delle serie più amate dai fans degli sparatutto simil-tattici, che fa il verso alla sua controparte Ubisoft, quel Raven Shield tanto amato dai giocatori. Previsto per la prossima primavera, il titolo in esame vanta numerose frecce...pardon, cartucce al suo mitra e pare intenzionato ad usarle tutte. Nella modalità single-player, è accertato che ci saranno la bellezza di quattordici missioni lunghe, appassionanti ed estenuanti; nei panni di un capo squadra, saremo chiamati a sbrogliare le intricate matasse di situazioni spesso bollenti, in scenari che vanno dal salvataggio di ostaggi, alla lotta alla droga, finendo con vaste operazioni di bonifica. La struttura delle missioni può facilmente essere riassunta in un semplice schemino. Arriva la telefonata alla Centrale, si descrive il problema e subito noi saremo chiamati a scegliere una rosa di uomini (al momento, non è ancora chiaro quanti), nonché l'equipaggiamento.

Nel breve briefing pre-missione, avremo talvolta a disposizione una mappa del luogo dove dovremo recarci ma, ben più spesso, questo non sarà possibile e in taluni casi, addirittura, avremo informazioni errate : tutto questo ci spingerà a dare il massimo nella valutazione dell'ambiente e nella scelta del nostro party, con sommo gaudio dovuto ad uno sferzante effetto sorpresa. Per quanto invece riguarda il multigiocatore (sviscerato nello speciale di qualche tempo fa relativo al Press Tour organizzato da Vivendi), alla Irrational Games hanno pensato bene di rivisitare, migliorandoli, tutti i punti di forza del titolo precedente, limandone accuratamente i difetti; da citare assolutamente la modalità Cooperazione. Selezionandola, fino a quattro giocatori potranno combattere insieme nelle locazioni della modalità in singolo, sia via LAN che attraverso il Web. Oltre alla classica modalità Free for All, troveremo l'interessante "Escort Mission", nella quale un gruppo di "soldati del bene" deve proteggere un VIP, mentre un manipolo di "guerrieri del male" dovrà impegnarsi nello spedire la sfortunata Very Important Person nei verdi pascoli del cielo.
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Molto interessante sarà anche la possibilità di cimentarsi, sempre in MP, su mappe dove ci verrà richiesto di salvare un certo numero di ostaggi o disinnescare un determinato quantitativo di bombe. Saltando di palo in frasca, alla Irrational Games hanno scelto un approccio agli armamenti meno vario di quanto non si veda in serie come RainBow Six, ma comunque decisamente convincente. Si va da una nutrita schiera di fucili a pallettoni, passando per storditori laser e granate accecanti, pistole, Colt M4, un bellissimo Remington 700, le modaiole granate a frammentazione, l'onnipresente H&K MP5 (anche nella sua versione silenziata) e il divertissimo fucile lancia pepe, un gadget utilissimo per ridurre all'impotenza, senza ucciderli, i nostri nemici (in modo da guadagnare sull'aspetto morale del gioco, con relativa crescita di punteggio).

Sul fronte tecnico è da sottolineare un completo doppiaggio in italiano, unito a musiche invasive ma gradevoli e sound fx di livello medio-alto. Per quanto invece riguarda l'aspetto visivo del gioco, SWAT 4 non vanterà luci calcolate in tempo reale, o amenità grafiche della stessa risma. Tuttavia, anche in questo settore S4 non deluderà i giocatori, grazie ad un engine in continuo miglioramento (si tratta dello stesso motore di Tribes:Vengeance), capace di gestire un più che sufficiente numero di poligoni. Scarsa, al momento, l'interazione con l'ambiente ma, per bocca degli stessi programmatori, questo è un aspetto che verrà ampiamente riveduto prima della messa in gold del titolo. In definitiva, motivi per aspettare Swat 4 ce ne sono a iosa. Sia per una certa, recente penuria di titoli affini di qualità, o, più semplicemente, perché Swat 4 sarà un titolo di tutto rispetto, da cui aspettarsi grandi cose. La Primavera è alle porte, con il suo carico di agenti...

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