Syberia II

Syberia II
Syberia2 sta per arrivare

Torna Benoît Sokal, torna Syberia, e noi torniamo a parlare di Avventure Grafiche: così come capita per tutti i titoli di successo, infatti, la Microids non resiste alla tentazione di dare alla luce il seguito del suo capolavoro targato 2002, rievocando Kate Walker dalle nevi della Siberia e rimettendola in viaggio sul mirabolante treno a Molla di Hans Voralberg e l'automa Oscar.
Ma attenzione: non siamo di sicuro in presenza di una mera manovra commerciale, come purtroppo molti seguiti si sono rivelati. Tutt'altro! Chi di voi ha avuto la fortuna di giocare e la costanza di portare a termine il primo capitolo, si ricorderà che, per quanto la vicenda fosse autoconclusiva (Kate Walker, lo ricordiamo, partiva alla ricerca di Hans Voralberg, ed alla fine, scusate l'ovvio Spoiler, riusciva ad incontrarlo), l'ultima scena del finale (e questa non ve la racconto) faceva capire che le avventure della giovane avvocatessa americana non terminassero assolutamente lì. Syberia lasciava, dunque, nel giocatore tre sentimenti contrastanti fra loro, ma anche molto profondi ed in effetti più che indicati per una magnifica storia quale era: l'appagamento per la conclusione di una vicenda complessa ed impegnativa, la nostalgia perché le cose belle prima o poi finiscono, e la curiosità (o fantasticheria) di quello che sarebbe potuto succedere "in seguito".

Nel menù di gioco s'è anche il Link ad un filmato che riassume il primo Syberia
Nel menù di gioco s'è anche il Link ad un filmato che riassume il primo Syberia
...vediamo: dov'eravamo rimasti?
...vediamo: dov'eravamo rimasti?
Ah, si! Kate è in viaggio col ritrovato Hans!
Ah, si! Kate è in viaggio col ritrovato Hans!

Seguito che, tra breve, potremo giocare in prima persona, visto che, come ho già detto, questo attesissimo e soprattutto estremamente lecito seguito sta per giungerci in mano: Kate continua pertanto il suo viaggio, stavolta non alla ricerca di Hans, ma bensì tentando di raggiungere la mitica isola di Syberia; forse non si troverà più a dover risolvere complicati enigmi meccanici lasciati alle spalle dal simpatico vecchietto, ma l'imprevisto sarà sempre dietro l'angolo e state pur certi che la via sarà tutto meno che tranquilla e lineare. Squadra che vince non si cambia, ovviamente, e pertanto la Microids ha mantenuto inalterate tutte le caratteristiche "vincenti" del primo gioco, tra cui e soprattutto la direzione generale a cura dell'ottimo Benoît Sokal (Sokal proviene da un'esperienza di moltissimi titoli, ma io sono dell'idea che basti anche solo il primo Syberia per assicurargli il titolo di "Maestro"). Ma naturalmente, il Maestro non è l'unica conferma: oltre a gran parte dello staff, è soprattutto il sistema di gioco e la cura nei fondali, nei personaggi e nella storia che promette di essere pari se non forse superiore al primo. Il gioco si baserà pertanto ancora una volta su un pluridecorato sistema di punta e clicca, con personaggi e strutture tridimensionali che si muoveranno su dettagliatissimi ed animati fondali bidimensionali; la risoluzione di 800x600, pur non essendo più una novità e pur essendo stata superata dal 1024x768 di Runaway, è stata mantenuta, probabilmente per avere la certezza che i requisiti tecnici siano gli stessi del predecessore e che pertanto gli stessi utenti non debbano cambiare computer. In verità qualche cosa sarà aggiunta, come la possibilità di controllare Kate anche tramite tastiera o alcune chicche grafiche come, lo vedete in uno screenshot, il riflesso della protagonista sulle pozzanghere.

Un premio... che sia una parafrasi dei premi vinti da Syberia?
Un premio... che sia una parafrasi dei premi vinti da Syberia?
Il treno è sempre molto familiare
Il treno è sempre molto familiare
L'inventario è uguale, ed anche il telefono cellulare servirà ancora
L'inventario è uguale, ed anche il telefono cellulare servirà ancora

L'unica cosa che ci lascia un po' perplessi è, purtroppo ma inevitabilmente, il rischio che gli ambienti rischino di diventare alla lunga un po' ripetitivi. Mi spiego meglio: nel primo Syberia la vicenda andava dalle Alpi Francesi sino ai confini delle coste siberiane, attraversando la zona Austro-Germanica e le industrie dei Grandi Urali; in questo SyberiaII, invece, la vicenda parte e si sviluppa tutta nelle artiche zone del nord Sovietico, col risultato che, volenti o nolenti, ci troveremo sempre circondati da nevi perenni. L'unica speranza, sicuramente ben riposta, è che comunque lo studio delle strutture e delle vicende sia tale da non farci mai provare sensazioni di eccessiva omogeneità.
Ma fondamentalmente, la contrastante emozione che si prova nello scorrere gli screen e gli artwork di questo nuovo Syberia è che per quanto sia tutto nuovo di zecca, in realtà nulla pare cambiato: la bellezza degli ambienti è sempre quella, Kate, nonostante il nuovo e più pesante vestitino, è sempre la ragazza intelligente, romantica, spigliata, coraggiosa, emancipata e un po' sognatrice che abbiamo conosciuto, i personaggi che incontreremo saranno ancora una volta affettuosi ed amichevoli alleati o astiosi e avidi nemici; e ancora una volta potremo contare sulla presenza di quel pilastro che risponde al nome di Oscar, il conducente del treno a molla che è un po' il simbolo di Syberia. Allacciate, pertanto, le cinture di sicurezza, e preparatevi a partire con questi meravigliosi personaggi a cavallo dell'alata fantasia del Maestro Benoît Sokal: sta per cominciare un nuovo sogno, dal quale, ne siamo certi, ci sveglieremo solo quando saremo soddisfatti, seppur un po' nostalgici.

Hans Voralberg stavolta ci accompagnerà per tutta la vicenda
Hans Voralberg stavolta ci accompagnerà per tutta la vicenda
Non mi ricordavo che nel treno ci fosse un bagno... voi?
Non mi ricordavo che nel treno ci fosse un bagno... voi?
È stupendo notare che tutto è diverso eppure che nulla sembra cambiato
È stupendo notare che tutto è diverso eppure che nulla sembra cambiato

Syberia II

Syberia II

Benoît Sokal e la Microids cavalcano l'onda del successo del bellissimo Syberia e sfornano, a distanza di meno di due anni, l'ideale seguito di quella bellissima storia che, pur essendo in effetti autoconclusiva, lasciava presupporre che le avventure di Kate Walker non potevano esaurirsi nell'incontro con Hans Voralberg. Niente è cambiato, ma contemporaneamente tutto è nuovo di zecca, per quello che si preannuncia come un nuovo capolavoro, un seguito appagante ed una conclusione meravigliosa di una storia da sogno.

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