Syndicate
di
Quando si massacrava con pochi bit
Quando nel 1993 venne rilasciato il primo Syndicate dalla Bullfrog, azienda sotto l'attenta direzione del mitico Peter Molyneux, sebbene l'industria videoludica non fosse sviluppata (tecnicamente ed economicamente) come oggi, molti ebbero la chiara sensazione di avere tra le mani qualche cosa che sarebbe rimasto nei ricordi degli utenti per molti e molti anni. Syndicate non era solo un prodotto di qualità, ma era anche un gioco che portava sugli schermi dei Personal Computer (con salti multipiattaforma che lo hanno visto spaziare da Amiga a PSP) un coraggioso mix di gameplay e contenuti. In un futuro altamente distopico e tecnologico ci si trovava nei panni del direttore di una corporazione aziendale, intenti non tanto a studiare giuste campagne marketing, ma impegnati a utilizzare il nostro esercito privato per eliminare scomodi concorrenti o accaparrarci i segreti utili per mantenere e allargare il nostro potere.
Visuale isometrica, team di quattro mercenari e possibilità di acquistare e migliorare equipaggiamenti e impianti tecnologici, gestendo il tutto in maniera tattica. Inoltre, cosa che fece non poco scalpore, la totale libertà di utilizzare comportamenti morali o immorali senza il peso di ricevere bonus o malus nell'uno o nell'altro caso. Potevamo entrare in una zona nemica e compiere la nostra missione in modo abbastanza indolore o fare una vera e propria strage di civili per tornarcene a casa vincenti e ricoperti di sangue innocente. Apriti cielo. I più grandicelli di noi ricordano ancora l'orrore dipinto sui media tradizionali che ebbero l'occhio tanto lungo da capire cosa stava succedendo su quello schermo a bassissima risoluzione.
Lasciamo però stare il passato e veniamo al presente, con Electronic Arts che ha annunciato, abbastanza a sorpresa, il ritorno della saga mostrando persino un prodotto già ad un buon livello di sviluppo e pronto per essere mostrato alla stampa del settore. Non stiamo però parlando di un titolo strategico ma di uno sparatutto in prima persona, notizia che ha lasciato abbastanza disorientati gli appassionati di vecchia data, ma ha dato un punto fermo su cui si stanno basando molti utenti dell'attuale mercato. Con appunto EA in produzione, si siede in cabina di regia il team Starbreeze, già al lavoro su The Darkness e The Chronicles of Riddick. Proprio la scelta di questi ottimi sviluppatori ha fatto capire subito che non ci saremmo comunque trovati davanti ad un FPS di taglio convenzionale, ma ad un qualcosa che avrebbe cercato di offrire un'esperienza di gioco in un certo senso differente dalla solita massa di “ammazza, ammazza e ammazza ancora”.
Caro vecchio Sindacato
Quanto mostrato ha fatto vedere che, in effetti, il gameplay potrebbe realmente offrire spunti interessanti per diversificare l'azione nelle due principali modalità, quella in singolo e quella in cooperativa a quattro. Partendo dalla campagna principale dovremo calarci nei panni di Miles, un agente di un Sindacato molto potente impegnato nella ricerca dell'impianto definitivo, mossa che darebbe ai suoi datori di lavoro un bonus considerevole rispetto agli altri sindacati-eserciti. Per farlo avremo molti modi, dai più classici come armi varie e combattimento corpo a corpo, a quelli meno tradizionali, legati ai poteri che acquisiremo grazie agli innesti che avremo conquistato. Mettiamo caso di trovarci davanti ad un avversario particolarmente pericoloso e di voler passare indenni attraverso la zona da lui controllata, così da non dover fare troppo rumore scatenando le nostre bocche da fuoco.
La scelta, per quanto visibile ad oggi, potrebbe ricadere sul nostro potere di entrare nella mente del nemico e fargli credere di essere un suo compagno, così da passare indisturbati o chiedergli persino di aiutarci in un prossimo combattimento. Ancora potremmo scatenare in lui il desiderio di suicidarsi, davvero un potere non da poco e dai molteplici risvolti. Più sicura la possibilità di interferire con le sue armi, facendole surriscaldare e potendolo così attaccare senza rischiare troppo. Con il passare del tempo acquisiremo nuove abilità, ma non ci é ancora dato sapere quali saranno.
Quando nel 1993 venne rilasciato il primo Syndicate dalla Bullfrog, azienda sotto l'attenta direzione del mitico Peter Molyneux, sebbene l'industria videoludica non fosse sviluppata (tecnicamente ed economicamente) come oggi, molti ebbero la chiara sensazione di avere tra le mani qualche cosa che sarebbe rimasto nei ricordi degli utenti per molti e molti anni. Syndicate non era solo un prodotto di qualità, ma era anche un gioco che portava sugli schermi dei Personal Computer (con salti multipiattaforma che lo hanno visto spaziare da Amiga a PSP) un coraggioso mix di gameplay e contenuti. In un futuro altamente distopico e tecnologico ci si trovava nei panni del direttore di una corporazione aziendale, intenti non tanto a studiare giuste campagne marketing, ma impegnati a utilizzare il nostro esercito privato per eliminare scomodi concorrenti o accaparrarci i segreti utili per mantenere e allargare il nostro potere.
Visuale isometrica, team di quattro mercenari e possibilità di acquistare e migliorare equipaggiamenti e impianti tecnologici, gestendo il tutto in maniera tattica. Inoltre, cosa che fece non poco scalpore, la totale libertà di utilizzare comportamenti morali o immorali senza il peso di ricevere bonus o malus nell'uno o nell'altro caso. Potevamo entrare in una zona nemica e compiere la nostra missione in modo abbastanza indolore o fare una vera e propria strage di civili per tornarcene a casa vincenti e ricoperti di sangue innocente. Apriti cielo. I più grandicelli di noi ricordano ancora l'orrore dipinto sui media tradizionali che ebbero l'occhio tanto lungo da capire cosa stava succedendo su quello schermo a bassissima risoluzione.
Lasciamo però stare il passato e veniamo al presente, con Electronic Arts che ha annunciato, abbastanza a sorpresa, il ritorno della saga mostrando persino un prodotto già ad un buon livello di sviluppo e pronto per essere mostrato alla stampa del settore. Non stiamo però parlando di un titolo strategico ma di uno sparatutto in prima persona, notizia che ha lasciato abbastanza disorientati gli appassionati di vecchia data, ma ha dato un punto fermo su cui si stanno basando molti utenti dell'attuale mercato. Con appunto EA in produzione, si siede in cabina di regia il team Starbreeze, già al lavoro su The Darkness e The Chronicles of Riddick. Proprio la scelta di questi ottimi sviluppatori ha fatto capire subito che non ci saremmo comunque trovati davanti ad un FPS di taglio convenzionale, ma ad un qualcosa che avrebbe cercato di offrire un'esperienza di gioco in un certo senso differente dalla solita massa di “ammazza, ammazza e ammazza ancora”.
Caro vecchio Sindacato
Quanto mostrato ha fatto vedere che, in effetti, il gameplay potrebbe realmente offrire spunti interessanti per diversificare l'azione nelle due principali modalità, quella in singolo e quella in cooperativa a quattro. Partendo dalla campagna principale dovremo calarci nei panni di Miles, un agente di un Sindacato molto potente impegnato nella ricerca dell'impianto definitivo, mossa che darebbe ai suoi datori di lavoro un bonus considerevole rispetto agli altri sindacati-eserciti. Per farlo avremo molti modi, dai più classici come armi varie e combattimento corpo a corpo, a quelli meno tradizionali, legati ai poteri che acquisiremo grazie agli innesti che avremo conquistato. Mettiamo caso di trovarci davanti ad un avversario particolarmente pericoloso e di voler passare indenni attraverso la zona da lui controllata, così da non dover fare troppo rumore scatenando le nostre bocche da fuoco.
La scelta, per quanto visibile ad oggi, potrebbe ricadere sul nostro potere di entrare nella mente del nemico e fargli credere di essere un suo compagno, così da passare indisturbati o chiedergli persino di aiutarci in un prossimo combattimento. Ancora potremmo scatenare in lui il desiderio di suicidarsi, davvero un potere non da poco e dai molteplici risvolti. Più sicura la possibilità di interferire con le sue armi, facendole surriscaldare e potendolo così attaccare senza rischiare troppo. Con il passare del tempo acquisiremo nuove abilità, ma non ci é ancora dato sapere quali saranno.