The Bureau: XCOM Declassified

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Avere la possibilità di intervista addetti al settore, magari di software house importanti (ma anche indipendenti!), é un qualcosa che ti avvicina al mondo dello sviluppo e ti fa capire più da vicino, quali sono gli obiettivi o le volontà che il team di sviluppo vuole raggiungere.

Intervistare 2K Marin riguardo al loro ultimo progetto, The Bureau: XCOM Declassified in uscita su PS3, XBOX360 e PC il prossimo 23 agosto, é un motivo di ulteriore interesse per cercare di capire come e perché lo sviluppo di questo gioco é stato così sofferto e travagliato. Curiosi? scopriamolo insieme!

Un Xcom diverso dal solito

La prima domanda non poteva che vertere sul travagliato periodo di sviluppo e sulle motivazioni che hanno portato il team a modificare l'aspetto dal FPS a TPS. La risposta é stata più sorprendente di quanto ci aspettassimo, e il producer ci ha spiegato che in realtà molti elementi del concept originale, erano già presenti nella prima build del gioco, “Quello che abbiamo cercato di realizzare é un prodotto che si concentrasse se elementi che riteniamo fondamentali per la buona riuscita del gameplay”. Così, veniamo a scoprire che la parte tattica in terza persona già esisteva nella prima versione del gioco e che gli sviluppatori hanno optato per la terza persona perché, secondo loro, era la visuale ottimale per mettere il giocatore nelle condizioni migliori sia in termini di coinvolgimento, quanto nella gestione dei due agenti che ci spalleggiano sul campo.

The Bureau: XCOM Declassified



Molto interessante si é rivelata la risposta data alla contesto narrativo creato. “ I giochi Xcom sono sempre stati ambientati nel futuro, in The Bureau scopriremo l'origine di questa agenzia, nata in un periodo storico molto particolare come quello della Guerra Fredda.” elemento, questo, più volte sottolineato. Nel gioco vestiremo i panni di William Carter un agente di questo particolare Bureau nato per indagare su misteriose apparizioni che si stanno verificando negli Stati Uniti. Russi? no, una razza aliena che abbiamo imparato a conoscere nel corso della lunghissima vita di questa serie e che in questo spin off, torneranno nelle loro forme più famose, affiancate ad altre più inedite. Anche Carter non sarà solo sul campo, ma avrà due agenti sempre al suo fianco che lo aiuteranno ne fronteggiare la minaccia extraterrestre.

Se ogni alieno avrà la sua particolare abilità di attacco e difesa, non da meno saranno Carter e i suoi fidi compagni, come ci viene prontamente specificato durante l'intervista: “ avrete la possibilità di gestire quattro differenti tipi di agenti, ognuno con le sue particolari abilità.”. Abbiamo ad esempio l'ingegnerie che potrà lanciare torrette di supporto sul campo, il ricognitore rapido e dotato di fucile di precisione, il supporto che sarà dotato di pesanti bocche da fuoco e gadget in grado di aiutare i compagni sul campo e infine il commando, il classico soldato da prima linea. Anche Carter, ovviamente, avrà particolari abilità che man mano che cresceremo di livello di esperienza verranno migliorate, così come le armi, attraverso i classici skill tree. Diverse é la gestione dei compagni. Ci é stato spiegato che, mentre la morte di Carver porta al più classico dei game over, l'uccisione di un commilitone non segnerà la fine della partita, ma quest'ultimo sarà semplicemente rimpiazzato da una nuova recluta - come succedeva già in Enemy Unknow - che ovviamente non avrà le stesse abilità dell'agente precedente, e che di conseguenza dovrà essere “livellata”.

Prophet a Milano


A domanda precisa, ci é stato detto che il titolo non sfrutta il multiplayer. Nonostante la natura collaborativa, 2K Marin si é voluta focalizzare molto sulla gestione da parte del giocatore di tutte le dinamiche tattiche, dovendo così rinunciare alla collaborazione locale ed online.

Parlando di gestione, ci é stato brevemente spiegato come funzionerà l'impartire ordini sul campo. Una volta in azione basterà premere un semplice tasto, e una menù radiale chiamato battle focus - che non blocca l'azione ma la rallenta solamente - ci darà la possibilità di impartire ordini singoli o concatenati ai nostri agenti. Un sistema che abbiamo avuto modo di vedere già in altri titoli ma che nel contesto di Xcom porta un po del concept di gioco originale all'interno di un ambiente più dinamico e diretto. A domanda precisa, su quanto un giocatore che non ama la tattica può divertirsi con The Bureau, la risposta é stata: "tanto". Questo perché, nel caso non fossimo interessati a spendere troppo tempo nella crescita dei personaggi o nell'impartire ordini sul campo, tutto sarà gestito da una I.A. che 2K Marin sostiene essere molto sviluppata.

Insomma, questa chiaccherata ci ha dato modo di scoprire e di farvi scoprire alcune delle caratteristiche che vanno a comporre l'esperienza di gioco di The Bureau: XCOM Declassified. In attesa di provare con mano il titolo per un primo giudizio sul campo, vi consigliamo di continuare a seguirci per nuovi e succosi aggiornamenti.

The Bureau: XCOM Declassified


The Bureau: XCOM Declassified

The Bureau: XCOM Declassified

The Bureau: XCOM Declassified porta su schermo una storia originale e che narra gli inizi dell'agenzia. A questo si sommano una serie di caratteristiche venute a galla durante l'intervista che meritano di essere studiate e approfondite una volta che avremo tra le mani il titolo.

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