The Elder Scrolls Online

di Simone Rampazzi
Pensare che un brand importante come quello lanciato da Bethesda, ovvero The Elder Scroll, sia arrivato alla fine dei suoi concepimenti é blasfemia. Si perché quest'ultimo E3 2012, oltre a portarci chicche di qualunque genere ci ha anche lasciato a bocca aperta su ciò che quest'anno, ed ovviamente anche quelli futuri, saranno in grado di proporci.

Una piccola parentesi la vogliamo aprire per il periodo storico che le software house più famose hanno capito pienamente.L'era del multiplayer é ormai nel suo pieno splendore, ed ormai quello che una volta ci soddisfaceva per necessità obbligate (vi ricordate i vecchi modem 56k?!) ovvero un gioco prettamente stampato su una realtà in single-player, oggi lascia spazio ad una nuova era di intrattenimento dove il gioco, la condivisione e l'interazione diventano completamente online. Ed il fenomeno, sempre più crescente, sta trasformando titoli ormai noti per una categorizzazione prettamente singola ad un mondo MMO, come presentato (scusate la citazione esterna) con God Of War: Ascension.



Insomma, morale della favola, Bethesda non vuole rimanere indietro. E dopo gli innumerevoli titoli presentati sino ad oggi e tali da delineare una saga pluripremiata nel tempo, oggi trasforma il tutto in un titolo strettamente MMO, chiamato semplicemente The Elder Scroll - Online. Per questo arduo compito ha scelto la collaborazione di ZeniMaxOnline Studios, forse meglio conosciuti dagli esperti come i collaboratori principali per Dark Age of Camelot, che oggi devono fare in modo di tenere testa a colossi ormai consolidati nel tempo (vedi World Of Warcraft) ed a colossi più piccoli di nuova nascita (Star Wars: The Old Republic), tutti con una grande fetta di giocatori pronti a solcare vari mondi alla ricerca del proprio alter-ego preferito.

L'offerta allora comincia a farsi interessante, visto che l'ambientazione ci catapulta ben 1000 anni prima dell'avvento dei draghi e dell'eroe pronto a sconfiggerli a suon di urla in Skyrim, mantenendo comunque le terre di Tamriel intatte nella loro geografia. Difatti, il principe daedrico MolagBal vuole a tutti i costi dominare le terre conosciute (d'altronde se ben ricordate era proprio il principe della dominazione), e per farlo si avvarrà dell'aiuto del suo primo negromante dal nome decisamente pittoresco: Mannimarco. Chi si prenderà la briga di difendere il reame? Come al solito noi! Ed in questo siamo stati decisamente rassicurati, visto che potremo contare in una ricca selezione basata su tutte le razze che fino ad oggi abbiamo imparato a conoscere a menadito. In tutto nove, suddivise in fazioni (questo per giustificare inoltre il PvP) quali gli EbonheartPact, gli Aldmeri Dominion e le Daggerfall Covenant, tutti pronti a prendere parte quindi ad uno scontro che, speriamo, si rivelerà epico ed avvincente.






Il passaggio un po' ci preoccupa, visto che la voglia di adattare un titolo maestoso come questo non può permettersi di sfociare in un fallimento, che risulterebbe altrettanto epico vista la nomea che fino ad oggi si sono fatti. Dalle piccole anteprime comunque, sappiamo che il gameplay si adatterà a quelle che sono le dinamiche del pratico ed ormai rimasticato stile degli MMO, che vede come protagoniste delle abilità principali da utilizzare fuse ad alcune secondarie come contorno. Mistura magica quindi, da dover tenere sotto controllo con i tre elementi principali di ogni buon multiplayer massivo, la vita, il mana e la stamina (in questo titolo meglio conosciuta come Finesse). Da quanto giunto alle nostre orecchie indiscrete, il sistema di conquista dei territori e del PvP sarà simile a quello di Warhammer Online, dove potevamo vedere coinvolte orde di giocatori, invero piuttosto numerose, fronteggiarsi in un unico campo, con il solo scopo di distruggere l'avversario per prendere possesso del terreno conteso, il tutto (speriamo) senza un eccessiva lag. Ci sarà permesso di visitare praticamente tutto il continente conosciuto di Tamriel, esplorando quindi zone a noi note ma in un tempo decisamente diverso.Anche il sistema di quest ci viene propostoestremamente bilanciato, visto cheoltre a seguire un filone principale (lo scopo é indispensabile) avremoanche la possibilità di trovarci immischiati in eventi totalmente casuali, caratteristica originale per mantenere attivo il gioco senza entrare nella spirale"monotona" del Quest Giver - Quest Solved - Quest Giver.

Per quel poco che siamo riusciti a vedere, stendiamo inoltre un "red carpet" per la grafica presentata. Le ambientazioni si presentano decisamente accattivanti, con fondali ricchi di particolari ed estremamente luminosi, che riescono a deliziare ogni cosa su cui posiamo lo sguardo. Se il detto dice "anche l'occhio vuole la sua parte", possiamo dire senza peli sulla lingua che Bethesda ne ha fatto un motto, se non addirittura un must.

Ad oggi sono ancora pochi, comunque, gli elementi per poter descrivere questo progetto. Quelli di Bethesda sono stati molto abili a lasciarci con l'acquolina in bocca, grazie ad un filmato ridotto all'osso ma sicuramente ricco di suspence.