The Elder Scrolls V: Skyrim

di Fabio Fundoni
Un drago non é certo un nemico come tutti gli altri e i ragazzi di Bethesda assicurano che la loro creazione é stata compiuta con particolare attenzione non solo nelle sembianze, ma anche nell'intelligenza artificiale. Possiamo quindi pensare i draghi come avversari da prendere decisamente con le molle, visto che potrebbero reagire alle nostre azioni in modo non proprio prevedibile o secondo un classico “pattern”, cioé una sequenza di movimenti decisamente scriptata. Non salutiamo solo l'arrivo dei draghi, ma anche quello delle cavalcature, in dubbio sino a pochi giorni fa, ma confermati proprio durante la fiera. Inutile dire quanto possa essere comodo girare in sella ad un fedele destriero quando ci si deve confrontare con simili distanze!



Buoni propositi di un eroe
Tra le altre novità é presente anche una nuova gestione del meteo, con l'ambientazione fredda che sarà sottolineata anche dalla caduta della neve durante i periodi invernali. Una volta tornato il sole sembra proprio che potremo anche goderci il lento scioglimento della coltre bianca. Non abbiamo idee riguardo alle possibili implicazioni con il gameplay vero e proprio, ma il tutto é sicuramente qualcosa che concorre a creare un'atmosfera più realistica e a far vedere, ancora, quello che il comparto tecnico é in grado di fare. Fioccano altre informazioni, come la possibilità di utilizzare armi a due mani e quest più elaborate che in passato, con qualche enigma più o meno raffinato che fa capolino dal monitor.




Da un lato quello che é emerso dall'E3 di The Elder Scroll: Skyrim é colmo di buone aspettative, ma é impossibile dimenticare quanto sia ancora da dimostrare, soprattutto perché ci attende un gioco dalle dimensioni fuori dal comune, con milioni di poligoni pronti a offrire il fianco ai bug che, volenti o nolenti, non sono mancati in prodotti come Fallout 3 o Oblivion. Curiosità anche per capire come sarà gestito il bilanciamento tra la trama principale e le quest secondarie, visto anche l'annuncio della presenza di centinaia di dungeon pronti a mettere alla prova le nostre qualità. Naturalmente ci saranno due campane da sentire, quella dei giocatori che hanno amato alla follia la libertà di Oblivion e quelli che hanno lamentato la pochezza dello spessore della storia su cui il gioco si sarebbe dovuto basare. Bethesda parrebbe aver trovato la chiave di volta anche in questa situazione, ma é indubbio che sarà necessario aspettare ancora qualche mese e mettere le proprie zampe su Skyrim.

Qualche mese che servirà come il pane per ottimizzare ogni angolo del continente, ricordandovi che, questa volta, gli sviluppatori hanno ammesso di aver sviluppato il loro “figlio prediletto” partendo da PlayStation 3 e Xbox 360, gestendo quindi la versione PC come un porting “privilegiato”. Sarà tale lo sfruttamento delle console in alta definizione da dare una resa gradevole (e gradita) anche su Personal Computer? Questa é solo una delle tante domande che ci accompagnerà in attesa di sbarcare nuovamente nell'universo di The Elder Scroll...