The Elder Scrolls V: Skyrim
di
BENVENUTI A SKYRIM
La serie di Elder Scrolls é una di quelle saghe che é riuscita capitolo dopo capitolo a raccogliere sempre più proseliti, tanto da diventare un vero e proprio punto di riferimento per tantissimi amanti del genere Action GDR in salsa fantasy. Quando Bethesda ci ha dato la possibilità di testare il gioco con mano ci siamo letteralmente fiondati a Londra per poter mettere le nostre avide mani su un pad PS3 ed immergerci per ben 4 ore nella fantastica regione di Skyrim.
Premesso che 3 ore di gioco in un mondo così vasto, complesso ed estremamente ricco di avventura sono davvero troppo poche, piuttosto che addentrarci in inutili disquisizioni tecniche o concettuali, cercheremo di raccontarvi l'atmosfera e le sensazioni - arricchite ovviamente da qualche particolare sul gioco - che abbiamo vissuto durante il nostro peregrinare per quelle terre a noi ancora sconosciute. Inoltre, ci é stato completamente vietato qualsiasi tipo di riferimento alla trama principale, per evitare inutili spoiler all'utenza finale, salvo fare un breve ripasso del contesto e di quello di cui siamo venuti a conoscenza fino ad ora.
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La storia é ambientata nella regione di Skyrim, provincia a nord del continente in cui é ambientato il gioco: Tamriel. La storia narra di eventi che cronologicamente avvengono 200 anni dopo quelli di Oblivion. Dopo la morte del Re in questa fredda regione scoppia una guerra civile e contestualmente risorge dalle ceneri il Dio Alduin sotto forma di drago. In questa situazione socialmente instabile noi, ultimi discendenti della stirpe dei Dovanhkiin ( coloro che sono possessori del sangue di drago ) dovremo cercare di ridare stabilità e futuro alla nostra regione e soprattutto evitare che la minaccia di Alduin si scagli contro le fredde terre abitate dal popolo di Skyrim.
MUOVENDO I PRIMI PASSI
Il primo passaggio che abbiamo obbligatoriamente dovuto fare riguardava la scelta della razza. I tratti somatici del nostro personaggio sono quelli a cui il mondo di Tamriel ci ha abituato: 4 razze di umani, 3 di elfi, orchi, i felini khajiit e i rettili Argonians. Oltre alla razza potremo scegliere di personalizzare il personaggio nei minimi dettagli dalla profondità della cavità oculari fino al tipo e alla lunghezza di capelli e barba ( in caso ovviamente di personaggio maschile!). A differenza di Oblivion i volti non saranno plasmati su un unico e identico modello ma ognuno avrà la propria fisionomia e difficilmente nel gioco, oltre al nostro personaggio troveremo personaggi con gli stessi tratti. Gli sviluppatori ci hanno raccontato che tutto questo é stato fatto per migliorare ulteriormente l'immersione e la veridicità del mondo in cui ci troveremo a sopravvivere.
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La nostra sessione di hands on inizia esattamente a distanza di 45 minuti dall'effettivo inizio del titolo ( sempre per evitare spoiler sulla storia!), all'interno di una grotta abbastanza buia e profonda. Una volta guadagnata l'uscita il primo impatto con Skyrim vi rimarrà davvero nel cuore. Distese verdi con alberi centenari e rigogliosi di vita, raggi di luce che filtrano tra i rami e sontuose catene montuose dai picchi innevati che raccolgono al suo interno piccoli insediamenti abitati. Conigli, cervi e tanta altra fauna che popolerà quella terra che sembra benedetta da una mano divina. Sotto questo aspetto il quinto Elder Scrolls migliora di molto il suo predecessore dando una sensazione di vita ai luoghi che visiteremo davvero tangibile. Inoltre rispetto sempre al capitolo precedente, non ci sarà una costruzione procedurale del paesaggio, ma bensì ogni singolo luogo o elemento é stato disegnato dai grafici del team di sviluppo donando maggior personalità e unicità ai paesaggi che visiteremo. La famosa “ Radiant IA” - routine di intelligenza artificiale usata già in Oblivion - é stata migliorata e potenziata in maniera decisa.
Durante la mia prova mi sono imbattuto in mondo vivo e credile, con i NPC che ben si contestualizzavano all'ambiente in cui si trovano. Mammut, ladri, guardie della legione imperiale che scortano prigionieri, mercanti o semplici viandanti incroceranno le nostre rotte, e noi saremo liberi di interagire con loro, facendo partire magari qualche quest secondaria, oppure semplicemente ignorarli e proseguire per uno degli obiettivi da noi prefissati. Parlando proprio della quest, arrivati al primo villaggio che incontreremo , Riverwood, faremo conoscenza di diversi personaggi che ci assegneranno le prime missioni. Proprio di quest'ultime possiamo dirvi che nella nostra prova ne abbiamo attivate ben più di 15, oltre a quella principale, nell'arco di pochissime ore di gioco, tutte gestibili da un semplice menù che ci darà la possibilità di segnare quelle attive che verranno segnalate sia sulla mappa del mondo che su una bussola presente nella sommità centrale dello schermo. Le missioni stesse rispetto al passato saranno più varie sia in termini di longevità che di varietà, con la possibilità di “adattarsi” in base al tipo di personaggio che decideremo di creare.
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La serie di Elder Scrolls é una di quelle saghe che é riuscita capitolo dopo capitolo a raccogliere sempre più proseliti, tanto da diventare un vero e proprio punto di riferimento per tantissimi amanti del genere Action GDR in salsa fantasy. Quando Bethesda ci ha dato la possibilità di testare il gioco con mano ci siamo letteralmente fiondati a Londra per poter mettere le nostre avide mani su un pad PS3 ed immergerci per ben 4 ore nella fantastica regione di Skyrim.
Premesso che 3 ore di gioco in un mondo così vasto, complesso ed estremamente ricco di avventura sono davvero troppo poche, piuttosto che addentrarci in inutili disquisizioni tecniche o concettuali, cercheremo di raccontarvi l'atmosfera e le sensazioni - arricchite ovviamente da qualche particolare sul gioco - che abbiamo vissuto durante il nostro peregrinare per quelle terre a noi ancora sconosciute. Inoltre, ci é stato completamente vietato qualsiasi tipo di riferimento alla trama principale, per evitare inutili spoiler all'utenza finale, salvo fare un breve ripasso del contesto e di quello di cui siamo venuti a conoscenza fino ad ora.
La storia é ambientata nella regione di Skyrim, provincia a nord del continente in cui é ambientato il gioco: Tamriel. La storia narra di eventi che cronologicamente avvengono 200 anni dopo quelli di Oblivion. Dopo la morte del Re in questa fredda regione scoppia una guerra civile e contestualmente risorge dalle ceneri il Dio Alduin sotto forma di drago. In questa situazione socialmente instabile noi, ultimi discendenti della stirpe dei Dovanhkiin ( coloro che sono possessori del sangue di drago ) dovremo cercare di ridare stabilità e futuro alla nostra regione e soprattutto evitare che la minaccia di Alduin si scagli contro le fredde terre abitate dal popolo di Skyrim.
MUOVENDO I PRIMI PASSI
Il primo passaggio che abbiamo obbligatoriamente dovuto fare riguardava la scelta della razza. I tratti somatici del nostro personaggio sono quelli a cui il mondo di Tamriel ci ha abituato: 4 razze di umani, 3 di elfi, orchi, i felini khajiit e i rettili Argonians. Oltre alla razza potremo scegliere di personalizzare il personaggio nei minimi dettagli dalla profondità della cavità oculari fino al tipo e alla lunghezza di capelli e barba ( in caso ovviamente di personaggio maschile!). A differenza di Oblivion i volti non saranno plasmati su un unico e identico modello ma ognuno avrà la propria fisionomia e difficilmente nel gioco, oltre al nostro personaggio troveremo personaggi con gli stessi tratti. Gli sviluppatori ci hanno raccontato che tutto questo é stato fatto per migliorare ulteriormente l'immersione e la veridicità del mondo in cui ci troveremo a sopravvivere.
La nostra sessione di hands on inizia esattamente a distanza di 45 minuti dall'effettivo inizio del titolo ( sempre per evitare spoiler sulla storia!), all'interno di una grotta abbastanza buia e profonda. Una volta guadagnata l'uscita il primo impatto con Skyrim vi rimarrà davvero nel cuore. Distese verdi con alberi centenari e rigogliosi di vita, raggi di luce che filtrano tra i rami e sontuose catene montuose dai picchi innevati che raccolgono al suo interno piccoli insediamenti abitati. Conigli, cervi e tanta altra fauna che popolerà quella terra che sembra benedetta da una mano divina. Sotto questo aspetto il quinto Elder Scrolls migliora di molto il suo predecessore dando una sensazione di vita ai luoghi che visiteremo davvero tangibile. Inoltre rispetto sempre al capitolo precedente, non ci sarà una costruzione procedurale del paesaggio, ma bensì ogni singolo luogo o elemento é stato disegnato dai grafici del team di sviluppo donando maggior personalità e unicità ai paesaggi che visiteremo. La famosa “ Radiant IA” - routine di intelligenza artificiale usata già in Oblivion - é stata migliorata e potenziata in maniera decisa.
Durante la mia prova mi sono imbattuto in mondo vivo e credile, con i NPC che ben si contestualizzavano all'ambiente in cui si trovano. Mammut, ladri, guardie della legione imperiale che scortano prigionieri, mercanti o semplici viandanti incroceranno le nostre rotte, e noi saremo liberi di interagire con loro, facendo partire magari qualche quest secondaria, oppure semplicemente ignorarli e proseguire per uno degli obiettivi da noi prefissati. Parlando proprio della quest, arrivati al primo villaggio che incontreremo , Riverwood, faremo conoscenza di diversi personaggi che ci assegneranno le prime missioni. Proprio di quest'ultime possiamo dirvi che nella nostra prova ne abbiamo attivate ben più di 15, oltre a quella principale, nell'arco di pochissime ore di gioco, tutte gestibili da un semplice menù che ci darà la possibilità di segnare quelle attive che verranno segnalate sia sulla mappa del mondo che su una bussola presente nella sommità centrale dello schermo. Le missioni stesse rispetto al passato saranno più varie sia in termini di longevità che di varietà, con la possibilità di “adattarsi” in base al tipo di personaggio che decideremo di creare.