The Evil Within
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La deriva action che ha caratterizzato l'attuale generazione di console ha colpito la maggior parte dei survival horror che si sono progressivamente allontanati dai loro cliché originali. Una naturale evoluzione secondo alcuni, uno snaturamento secondo altri, ma é innegabile che nell'attuale panorama si senta la necessità di un ritorno alle origini e di un titolo che metta subito in chiaro quello che dovrebbe essere l'essenza stessa di ogni survival, la sopravvivenza appunto.
A rimettere ogni tassello al suo posto ci sta fortunatamente pensando Shinji Mikami, il papà di Resident Evil (fino al quarto episodio), dal 2010 alla guida di Tango Gameworks che fin dalla sua nascita si sta concentrando esclusivamente su un unico gioco, The Evil Within. Prodotto da Bethesda Games, il titolo, nonostante il lungo sviluppo non é stato ancora completato (l'uscita é prevista nel 2014), ma l'edizione 2013 dell'E3 di Los Angeles é stata l'occasione per scoprirne qualcosa di più. Un periferico ospedale psichiatrico é stato teatro di un massacro, all'arrivo del detective Sebastian (il protagonista del gioco) e dei suoi colleghi si respira ancora un'aria raccapricciante. Non ci verrà però concesso molto tempo per pensare all'orrore di quanto é accaduto che noi stessi diventeremo parte dell'orrore stesso, ritrovandoci legati a testa in giù e circondati da cadaveri a penzoloni.
Approfittando di una distrazione del nostro carnefice (un omaccione incappucciato ed armato di motosega) riusciremo ben presto a liberarci da quella scomoda posizione ma non certo dall'incubo che ci circonda. The Evil Within pesca dunque a pieni mani dai grandi classici del passato (non solo ludico ma anche cinematografico), e si avverte sopratutto l'influenza dei primi Resident Evil, con la differenza però che nei titoli Capcom la paura rimaneva ancora latente almeno nelle primissime fasi, mentre in questo caso la fuga per la sopravvivenza parte pressoché da subito. Anche alcune tipologie di nemici - come degli umanoidi infetti spesso in stato già avanzato di decomposizione - ci paiono ispirati da Resident Evil, ma The Evil Within avrà probabilmente qualche debito di riconoscenza anche con un altro caposaldo dei survival horror, quel Silent Hill con cui pare condividere quella atmosfera disturbante dove si fatica a distinguere realtà e pazzia. Acclarata l'intenzione di un ritorno alle origini del genere nel titolo dei Tango c'é spazio però anche per qualche componente relativamente moderna.
Non mancheranno infatti degli scontri a fuoco con orde di nemici, ed in questi frangenti avremo la possibilità tramite lo stick analogico di destro di mirare per poter sparare qualche arto (o la testa) con precisione. Non penserete però di trascorrere molto con le armi in pugno, le munizioni saranno davvero risicate e spesso vi ritroverete ad avere più nemici davanti che proiettili. L'intenzione degli sviluppatori é quella di farvi sentire sempre in pericolo e di costringervi a pensare velocemente ad una via di fuga o a qualche altre strategia per salvare la pellaccia. A tal proposito va segnalata la possibilità di utilizzare delle mine di prossimità, il cui utilizzo secondo quanto riferito dallo stesso Mikami contribuirà a donare al gioco una componente strategica certamente da non sottovalutare; un bel corridoio minato, giusto a titolo d'esempio, potrebbe essere uno dei migliori escamotage verso la salvezza, inoltre in puro stile stealth avremo la possibilità di muoverci rannicchiati e di lanciare oggetti per allontanare i nemici dal nostro nascondiglio.
Equilibrio é un altro dei comandamenti a cui si devono attenere gli sviluppatori del gioco, il giusto bilanciamento tra azione ed orrore e la ricetta per riportare i survival horror ai fasti di un tempo. In attesa di vedere il gioco sulle console di nuova generazione, vanno comunque registrate le già ottime performance del motore grafico realizzato appositamente da Id Software, indispensabile secondo gli sviluppatori per gestire le ombre dinamiche. Previsto per il 2014 sulle attuali e nuove console Microsoft e Sony (oltreché su PC), The Evil Within é un titolo che pare aver tutte le carte in regola per coinvolgere il giocatore in un crescendo di tensione, paura e sopratutto orrore.
A rimettere ogni tassello al suo posto ci sta fortunatamente pensando Shinji Mikami, il papà di Resident Evil (fino al quarto episodio), dal 2010 alla guida di Tango Gameworks che fin dalla sua nascita si sta concentrando esclusivamente su un unico gioco, The Evil Within. Prodotto da Bethesda Games, il titolo, nonostante il lungo sviluppo non é stato ancora completato (l'uscita é prevista nel 2014), ma l'edizione 2013 dell'E3 di Los Angeles é stata l'occasione per scoprirne qualcosa di più. Un periferico ospedale psichiatrico é stato teatro di un massacro, all'arrivo del detective Sebastian (il protagonista del gioco) e dei suoi colleghi si respira ancora un'aria raccapricciante. Non ci verrà però concesso molto tempo per pensare all'orrore di quanto é accaduto che noi stessi diventeremo parte dell'orrore stesso, ritrovandoci legati a testa in giù e circondati da cadaveri a penzoloni.
Approfittando di una distrazione del nostro carnefice (un omaccione incappucciato ed armato di motosega) riusciremo ben presto a liberarci da quella scomoda posizione ma non certo dall'incubo che ci circonda. The Evil Within pesca dunque a pieni mani dai grandi classici del passato (non solo ludico ma anche cinematografico), e si avverte sopratutto l'influenza dei primi Resident Evil, con la differenza però che nei titoli Capcom la paura rimaneva ancora latente almeno nelle primissime fasi, mentre in questo caso la fuga per la sopravvivenza parte pressoché da subito. Anche alcune tipologie di nemici - come degli umanoidi infetti spesso in stato già avanzato di decomposizione - ci paiono ispirati da Resident Evil, ma The Evil Within avrà probabilmente qualche debito di riconoscenza anche con un altro caposaldo dei survival horror, quel Silent Hill con cui pare condividere quella atmosfera disturbante dove si fatica a distinguere realtà e pazzia. Acclarata l'intenzione di un ritorno alle origini del genere nel titolo dei Tango c'é spazio però anche per qualche componente relativamente moderna.
Non mancheranno infatti degli scontri a fuoco con orde di nemici, ed in questi frangenti avremo la possibilità tramite lo stick analogico di destro di mirare per poter sparare qualche arto (o la testa) con precisione. Non penserete però di trascorrere molto con le armi in pugno, le munizioni saranno davvero risicate e spesso vi ritroverete ad avere più nemici davanti che proiettili. L'intenzione degli sviluppatori é quella di farvi sentire sempre in pericolo e di costringervi a pensare velocemente ad una via di fuga o a qualche altre strategia per salvare la pellaccia. A tal proposito va segnalata la possibilità di utilizzare delle mine di prossimità, il cui utilizzo secondo quanto riferito dallo stesso Mikami contribuirà a donare al gioco una componente strategica certamente da non sottovalutare; un bel corridoio minato, giusto a titolo d'esempio, potrebbe essere uno dei migliori escamotage verso la salvezza, inoltre in puro stile stealth avremo la possibilità di muoverci rannicchiati e di lanciare oggetti per allontanare i nemici dal nostro nascondiglio.
Equilibrio é un altro dei comandamenti a cui si devono attenere gli sviluppatori del gioco, il giusto bilanciamento tra azione ed orrore e la ricetta per riportare i survival horror ai fasti di un tempo. In attesa di vedere il gioco sulle console di nuova generazione, vanno comunque registrate le già ottime performance del motore grafico realizzato appositamente da Id Software, indispensabile secondo gli sviluppatori per gestire le ombre dinamiche. Previsto per il 2014 sulle attuali e nuove console Microsoft e Sony (oltreché su PC), The Evil Within é un titolo che pare aver tutte le carte in regola per coinvolgere il giocatore in un crescendo di tensione, paura e sopratutto orrore.