The Legend of Spyro: l'Alba del Drago
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Sono passati tre anni da quando il draghetto viola Spyro e la sua nuova amica, una volta mortale nemica, Cinerea sono rimasti imprigionati in un blocco di cristallo in compagnia del fedele folletto Sparx. Malefor invia le sue truppe di grumblin con l'ordine di infrangere il cristallo e incatenare insieme i due draghi, con lo scopo di sacrificarli ad un terribile Golem evocato dalle profondità della terra. Con l'aiuto però del guerriero-giaguaro Hunter i due riescono a fuggire, e nonostante la catena magica che li tiene indissolubilmente legati trovano il coraggio di unire le forze contro il nemico comune.
Quinto titolo che ha per protagonista Spyro, terzo della trilogia “The legend”, questo “l'Alba del Drago” é il primo ad affacciarsi nel panorama videoludico next-gen. Il concept alla base é quello di un platform-arcade impreziosito dalla possibilità di esplorare le zone in volo, sebbene con varie limitazioni su cui ci soffermeremo più avanti. Interessante novità di questo capitolo é la presenza non di uno ma bensì di due protagonisti: Spyro e Cinerea, incatenati tra loro, condivideranno l'avventura nella sua interezza, tanto in singolo quanto in MultiPlayer.
I comandi principali del gioco risiedono nei tasti frontali, tra i quali trovano posto tre differenti forme d'attacco, combinabili tra loro per eseguire prese e combo, ed il tasto di salto, che premuto ripetutamente permette ai due draghi di volare. Il controllo del movimento a terra sarà sempre affidato all'analogico sinistro, mentre per quello in volo si potrà optare a piacimento su una soluzione classica tramite il succitato analogico o sull'utilizzo del sensore di movimento Sixaxis come già visto in Lair.
Coi tasti direzionali é possibile selezionare il tipo di soffio da utilizzare: Spyro potrà spaziare tra elementi quali Fuoco, Ghiaccio, Terra ed Elettricità, mentre l'oscura Cinerea sceglierà tra Veleno, Vento, Terrore e Ombra. Ogni elemento consentirà (una volta sbloccate) due forme di soffio, con dinamiche differenti e solitamente anche differenti danni a seconda dell'avversario investito. Per attivare il soffio utilizzeremo i tasti laterali destri, mentre i sinistri rimangono per la parata/schivata e per cambiare il controllo da Spyro a Cinerea e viceversa (giocando in Co-op, invece, consentirà di trasferire Energia o Mana al compagno).
Oltre ai due classici indicatori di Energia e Mana, troverà posto l'indicatore della Furia comune ai due draghi, che una volta riempito consentirà di emettere per breve tempo un soffio particolarmente devastante. Proseguendo nell'avventura, i due draghi accumuleranno l'esperienza necessaria per potenziare i loro elementi, guadagnando nuove forme di soffio (o variazioni sul tema delle precedenti) o semplicemente incrementando i danni. Altri elementi ricercabili saranno inoltre i power-up per l'Energia e il Mana e i vari pezzi di armatura capaci di garantire bonus speciali.
L'impatto grafico col titolo é piuttosto altalenante: é stata posta una cura rimarchevole nella realizzazione dei modelli dei due protagonisti e degli altri personaggi principali (ad esempio gli altri Draghi), ed anche le animazioni da battaglia sono numerose, fluide e curate, sebbene risultino invece un po' carenti le espressioni dei visi. Non é assolutamente possibile dire altrettanto dei numerosi nemici, tutti un po' scarni in materia di numero di poligoni; solo con alcuni boss le cose migliorano, ma non quanto vorremmo.
Decisamente più accattivanti gli ambienti, tutti molto vasti e ricchi di zone segrete esplorabili; peccato però che anche in questo caso la texturizzazione non sia eccellente, e sul campo lungo alcuni elementi come ad esempio i viticci scalabili divengano molto ripetitivi. Coi vari tipi di soffio presenti abbondano gli effetti speciali, senza contare poi gli attacchi di particolari nemici: la realizzazione é buona, ma talvolta un po' caotica, e con due protagonisti pericolosamente simili a livello cromatico la confusione é in agguato.
Più convincente il sonoro: gli effetti sono numerosi e ben curati, ed anche le musiche, sebbene limitate al sottofondo ambientale e per lunga parte anonime, riescono a tenere abbastanza compagnia. I doppiaggi in Italiano sono realizzati piuttosto bene, ma purtroppo non mancano le sviste in sede di traduzione, col risultato che talvolta i personaggi arrivano a darsi “del voi”...
Il sistema di controllo risponde piuttosto bene alle sollecitazioni, ed in linea di massima é sufficiente la prima missione per impratichirsi coi vari salti e svolazzi, nonché luoghi in cui aggrapparsi o oggetti da trasportare; idem valga per il sistema di combattimento, in cui le combo abbondano ma sono tutte di semplice realizzazione. Quello che fa storcere un po' il naso é la struttura stessa dei livelli, non tanto per lo studio quanto per i “paletti” posti dagli sviluppatori sottoforma di limitazioni al volo.
Capiterà infatti molto, troppo spesso di individuare delle aree contenti dei tesori, o semplicemente la strada da seguire per proseguire nella missione, e di non riuscire a raggiungerle in quanto ostacolati da correnti d'aria o impedimenti ancora meno visibili. Certo, non sarebbe stato divertente se si fosse semplicemente potuto volare liberamente a destra e a manca, ma anche porre spudoratamente dei paletti immotivati é innegabilmente fastidioso e castrante.
Come detto, i due draghi sono incatenati tra loro. Questo costituisce raramente un problema nel gioco in singolo, in quanto quello non utilizzato tenderà a seguire fedelmente il compagno, e nelle situazioni di combattimento prediligerà la difesa all'attacco, risparmiando così energia e affidando a noi il compito di abbattere il grosso dei nemici. Addirittura, alcune sessioni sfruttano la situazione, ad esempio quando un drago afferra un grosso oggetto permettendo all'altro di trascinarlo in volo, o quando uno dei due ondeggia come pendolo appeso all'altro attaccato al muro.
Giocando in MultiPlayer Co-op, invece, emerge il vero problema di una coesistenza forzata: la catena é decisamente più corta di quanto ci si sarebbe immaginati, col risultato che se non si vola all'unisono si finisce con lo strattonarsi a vicenda da una parte all'altra. Ma il vero problema é costituito dal fatto che non é previsto alcun tipo di split-screen, col risultato che spesso e volentieri uno dei due protagonisti rischia di rimanere tagliato fuori dall'inquadratura, con conseguenze che potete facilmente immaginare. Il tutto implica, naturalmente, che il gioco in coppia sia decisamente più difficile e delicato di quello in solitario, ed é adatto solo a giocatori che abbiano già preso pratica individualmente piuttosto che a ospiti occasionali.
L'avventura é divisa in capitoli, e per portarla a termine saranno necessarie dalle otto alle dieci ore di gioco circa. Qualsiasi capitolo completato può però essere rigiocato liberamente in seguito, in modo da tornare alla ricerca di esperienza, parti di armatura e power-up, oltre che per affrontare i terribili Nemici d'Elite (contro cui é meglio possedere personaggi pompati).
In sostanza, questo capitolo della saga di Spyro non delude, ma neanche entusiasma oltre ogni limite. Possiamo dire che la presenza di due personaggi genera una fresca ventata d'innovazione nel gameplaying, e che la trama é abbastanza incalzante da essere interessante, ma anche che una maggior cura nei particolari (ma non solo) avrebbe scuramente permesso di realizzare un prodotto migliore. É comunque incoraggiante che Spyro, visti i precedenti, stia crescendo, e non solo d'età...
Quinto titolo che ha per protagonista Spyro, terzo della trilogia “The legend”, questo “l'Alba del Drago” é il primo ad affacciarsi nel panorama videoludico next-gen. Il concept alla base é quello di un platform-arcade impreziosito dalla possibilità di esplorare le zone in volo, sebbene con varie limitazioni su cui ci soffermeremo più avanti. Interessante novità di questo capitolo é la presenza non di uno ma bensì di due protagonisti: Spyro e Cinerea, incatenati tra loro, condivideranno l'avventura nella sua interezza, tanto in singolo quanto in MultiPlayer.
I comandi principali del gioco risiedono nei tasti frontali, tra i quali trovano posto tre differenti forme d'attacco, combinabili tra loro per eseguire prese e combo, ed il tasto di salto, che premuto ripetutamente permette ai due draghi di volare. Il controllo del movimento a terra sarà sempre affidato all'analogico sinistro, mentre per quello in volo si potrà optare a piacimento su una soluzione classica tramite il succitato analogico o sull'utilizzo del sensore di movimento Sixaxis come già visto in Lair.
Coi tasti direzionali é possibile selezionare il tipo di soffio da utilizzare: Spyro potrà spaziare tra elementi quali Fuoco, Ghiaccio, Terra ed Elettricità, mentre l'oscura Cinerea sceglierà tra Veleno, Vento, Terrore e Ombra. Ogni elemento consentirà (una volta sbloccate) due forme di soffio, con dinamiche differenti e solitamente anche differenti danni a seconda dell'avversario investito. Per attivare il soffio utilizzeremo i tasti laterali destri, mentre i sinistri rimangono per la parata/schivata e per cambiare il controllo da Spyro a Cinerea e viceversa (giocando in Co-op, invece, consentirà di trasferire Energia o Mana al compagno).
Oltre ai due classici indicatori di Energia e Mana, troverà posto l'indicatore della Furia comune ai due draghi, che una volta riempito consentirà di emettere per breve tempo un soffio particolarmente devastante. Proseguendo nell'avventura, i due draghi accumuleranno l'esperienza necessaria per potenziare i loro elementi, guadagnando nuove forme di soffio (o variazioni sul tema delle precedenti) o semplicemente incrementando i danni. Altri elementi ricercabili saranno inoltre i power-up per l'Energia e il Mana e i vari pezzi di armatura capaci di garantire bonus speciali.
L'impatto grafico col titolo é piuttosto altalenante: é stata posta una cura rimarchevole nella realizzazione dei modelli dei due protagonisti e degli altri personaggi principali (ad esempio gli altri Draghi), ed anche le animazioni da battaglia sono numerose, fluide e curate, sebbene risultino invece un po' carenti le espressioni dei visi. Non é assolutamente possibile dire altrettanto dei numerosi nemici, tutti un po' scarni in materia di numero di poligoni; solo con alcuni boss le cose migliorano, ma non quanto vorremmo.
Decisamente più accattivanti gli ambienti, tutti molto vasti e ricchi di zone segrete esplorabili; peccato però che anche in questo caso la texturizzazione non sia eccellente, e sul campo lungo alcuni elementi come ad esempio i viticci scalabili divengano molto ripetitivi. Coi vari tipi di soffio presenti abbondano gli effetti speciali, senza contare poi gli attacchi di particolari nemici: la realizzazione é buona, ma talvolta un po' caotica, e con due protagonisti pericolosamente simili a livello cromatico la confusione é in agguato.
Più convincente il sonoro: gli effetti sono numerosi e ben curati, ed anche le musiche, sebbene limitate al sottofondo ambientale e per lunga parte anonime, riescono a tenere abbastanza compagnia. I doppiaggi in Italiano sono realizzati piuttosto bene, ma purtroppo non mancano le sviste in sede di traduzione, col risultato che talvolta i personaggi arrivano a darsi “del voi”...
Il sistema di controllo risponde piuttosto bene alle sollecitazioni, ed in linea di massima é sufficiente la prima missione per impratichirsi coi vari salti e svolazzi, nonché luoghi in cui aggrapparsi o oggetti da trasportare; idem valga per il sistema di combattimento, in cui le combo abbondano ma sono tutte di semplice realizzazione. Quello che fa storcere un po' il naso é la struttura stessa dei livelli, non tanto per lo studio quanto per i “paletti” posti dagli sviluppatori sottoforma di limitazioni al volo.
Capiterà infatti molto, troppo spesso di individuare delle aree contenti dei tesori, o semplicemente la strada da seguire per proseguire nella missione, e di non riuscire a raggiungerle in quanto ostacolati da correnti d'aria o impedimenti ancora meno visibili. Certo, non sarebbe stato divertente se si fosse semplicemente potuto volare liberamente a destra e a manca, ma anche porre spudoratamente dei paletti immotivati é innegabilmente fastidioso e castrante.
Come detto, i due draghi sono incatenati tra loro. Questo costituisce raramente un problema nel gioco in singolo, in quanto quello non utilizzato tenderà a seguire fedelmente il compagno, e nelle situazioni di combattimento prediligerà la difesa all'attacco, risparmiando così energia e affidando a noi il compito di abbattere il grosso dei nemici. Addirittura, alcune sessioni sfruttano la situazione, ad esempio quando un drago afferra un grosso oggetto permettendo all'altro di trascinarlo in volo, o quando uno dei due ondeggia come pendolo appeso all'altro attaccato al muro.
Giocando in MultiPlayer Co-op, invece, emerge il vero problema di una coesistenza forzata: la catena é decisamente più corta di quanto ci si sarebbe immaginati, col risultato che se non si vola all'unisono si finisce con lo strattonarsi a vicenda da una parte all'altra. Ma il vero problema é costituito dal fatto che non é previsto alcun tipo di split-screen, col risultato che spesso e volentieri uno dei due protagonisti rischia di rimanere tagliato fuori dall'inquadratura, con conseguenze che potete facilmente immaginare. Il tutto implica, naturalmente, che il gioco in coppia sia decisamente più difficile e delicato di quello in solitario, ed é adatto solo a giocatori che abbiano già preso pratica individualmente piuttosto che a ospiti occasionali.
L'avventura é divisa in capitoli, e per portarla a termine saranno necessarie dalle otto alle dieci ore di gioco circa. Qualsiasi capitolo completato può però essere rigiocato liberamente in seguito, in modo da tornare alla ricerca di esperienza, parti di armatura e power-up, oltre che per affrontare i terribili Nemici d'Elite (contro cui é meglio possedere personaggi pompati).
In sostanza, questo capitolo della saga di Spyro non delude, ma neanche entusiasma oltre ogni limite. Possiamo dire che la presenza di due personaggi genera una fresca ventata d'innovazione nel gameplaying, e che la trama é abbastanza incalzante da essere interessante, ma anche che una maggior cura nei particolari (ma non solo) avrebbe scuramente permesso di realizzare un prodotto migliore. É comunque incoraggiante che Spyro, visti i precedenti, stia crescendo, e non solo d'età...