The Legend of Zelda: Majora's Mask 3D
di
Correva l'anno 2000, e dopo lo straripante successo di The Legend of Zelda: Ocarina of Time - arrivato ad oltre 7 milioni di copie nel mondo - Nintendo si apprestava a lanciare The Legend of Zelda: Majora's Mask sempre su Nintendo 64. Dopo essere stato riesumato anche sulla Virtual Console di Wii nel 2009, l'azienda di Kyoto decise che proprio il remake di Majora's Mask sarebbe il titolo che, insieme a Monster Hunter 4, avrebbe affiancato il lancio del New 3DS e New 3DS XL in Europa il prossimo 13 febbraio.
Qualche ora in compagnia di questo remake ci ha dato sufficiente materiale per rispondere ad una domanda che gironzola nella testa di molti fan: il remake é all'altezza di quanto fatto recentemente con Ocarina of Time 3D? scopriamolo insieme!
Sebbene Majora's Mask sia uno dei capitoli più apprezzati da parte dei fan, é bene ricordare - a grandi linee - la trama che fa da sfondo a questa avventura di Link. Per i dettagli riguardanti questo argomento dovrete aspettare la recensione del gioco, mentre per il momento possiamo tranquillamente affermare che il primo capitolo che ha visto la direzione di Aonuma - che ha preso l'incarico da Miyamoto-San in persona - é quello che in compagnia di Wind Waker risulta il più particolare.
A renderlo tale sono diversi elementi che proprio a partire dalla trama lo distaccano completamente da quanto si erano visto in precedenza nei capitoli della saga. Link avrà a disposizione tre giorni di tempo per salvare la città di Termina (per la prima volta il gioco non é ambiento a Hyrule) dal pericoloso Skull Kid, un losco figuro che entrato in possesso della maschera di Majora vuole fare uscire la luna dalla suo orbita e farla precipitare proprio sul povero villaggio. Alla fine del terzo giorno, attraverso l'Ocarina, il nostro eroe tornerà indietro nel tempo per rivivere gli stessi tre giorni. Un loop che si ripeterà sino alla fine della nostra storia.
A cambiare non é però solamente il continuum temporale, ma anche molti elementi quali il design dei personaggi e degli ambienti di gioco decisamente più maturi e dalla sfumature quasi dark, prima volta assoluta per la serie. Insomma, un gioco che proprio per tutti questi elementi, ha fatto breccia nel cuore dei giocatori, trasformandolo - insieme ad Ocarina of Time - in uno dei capitoli più apprezzati dell'intera saga.
Proprio per questo motivo, il lavoro svolto da Nintendo era ulteriormente sotto i rifletti: il peso specifico del gioco in termini di hype e l'ottimo ricordo da parte dei giocatori, non ammettevano passi falsi.
Da quello che abbiamo potuto provare, però, sembra che anche questa volta Nintendo abbia fatto centro. Seguendo la filosofia già adottata con Ocarina of Time 3D, il titolo risulta a tutti gli effetti un vero e proprio remake.
Questo si traduce in una pulizia grafica e in una rimodellazione in termini di dettaglio davvero ottima. A partire dai personaggi, passando per le ambientazioni di gioco tutto é stato rifinito in maniera ottima. I pixel sono stati ammorbiditi, diversi dettagli sono stati aggiunti e anche le varie scale cromatiche dei colori sono state completamente riviste. Un lavoro che sin dalle prime battute di gioco sorprende nonostante siano ormai passati venticinque anni.
A questo poi si aggiungono tutta una serie di migliorie al gameplay volute proprio da Aonuma come boss fight modificate per l'occasione, l'introduzione (seppur velleitaria) della pesca e un sistema differente per la gestione delle side quest.
Non manca ovviamente il pieno supporto a tutte le specifiche tecniche all'hardware della console portatile. Attraverso uno schermo touch inferiore potremo gestire con immediatezza e comodità l'inventario, le maschere e la mappa di gioco, assegnando ai vari tasti rapidi i differenti oggetti.
Inoltre, si potrà sfruttare il giroscopio integrato per passare ad una visuale in prima persona che si é rivelata decisamente utile in più di un passaggio. Per i possessori di Circle Pad Pro - ed in futuro per i possessori di New 3DS - attraverso lo stick di destra si potrà controllare manualmente la telecamera.
Ultimo ma non meno importante, un effetto 3D che sembra convincere anche sui “vecchi” 3DS, e che grazie alla nuova tecnologia di stabilità presente sul New 3DS dovrebbe risultare ancora più gradevole da utilizzare.
Sebbene tante ore di gioco ci separano dal poter esprimere un parere definitivo sul gioco, possiamo affermare già da ora che The Legend of Zelda: Majora's Mask 3D é un prodotto che riporta ai fasti di un tempo - o fa conoscere a chi non lo ha mai giocato - uno dei capitoli più controversi e amati della saga. Sia che siate fan, oppure videogiocatori novelli, questo remake merita di essere acquista. Ci si rivede tra qualche settimana, sempre sulle pagine di Gamesurf, per la recensione definitiva del gioco.
Qualche ora in compagnia di questo remake ci ha dato sufficiente materiale per rispondere ad una domanda che gironzola nella testa di molti fan: il remake é all'altezza di quanto fatto recentemente con Ocarina of Time 3D? scopriamolo insieme!
Tre giorni per salvarci dalla luna
Sebbene Majora's Mask sia uno dei capitoli più apprezzati da parte dei fan, é bene ricordare - a grandi linee - la trama che fa da sfondo a questa avventura di Link. Per i dettagli riguardanti questo argomento dovrete aspettare la recensione del gioco, mentre per il momento possiamo tranquillamente affermare che il primo capitolo che ha visto la direzione di Aonuma - che ha preso l'incarico da Miyamoto-San in persona - é quello che in compagnia di Wind Waker risulta il più particolare.
A renderlo tale sono diversi elementi che proprio a partire dalla trama lo distaccano completamente da quanto si erano visto in precedenza nei capitoli della saga. Link avrà a disposizione tre giorni di tempo per salvare la città di Termina (per la prima volta il gioco non é ambiento a Hyrule) dal pericoloso Skull Kid, un losco figuro che entrato in possesso della maschera di Majora vuole fare uscire la luna dalla suo orbita e farla precipitare proprio sul povero villaggio. Alla fine del terzo giorno, attraverso l'Ocarina, il nostro eroe tornerà indietro nel tempo per rivivere gli stessi tre giorni. Un loop che si ripeterà sino alla fine della nostra storia.
A cambiare non é però solamente il continuum temporale, ma anche molti elementi quali il design dei personaggi e degli ambienti di gioco decisamente più maturi e dalla sfumature quasi dark, prima volta assoluta per la serie. Insomma, un gioco che proprio per tutti questi elementi, ha fatto breccia nel cuore dei giocatori, trasformandolo - insieme ad Ocarina of Time - in uno dei capitoli più apprezzati dell'intera saga.
Proprio per questo motivo, il lavoro svolto da Nintendo era ulteriormente sotto i rifletti: il peso specifico del gioco in termini di hype e l'ottimo ricordo da parte dei giocatori, non ammettevano passi falsi.
Da quello che abbiamo potuto provare, però, sembra che anche questa volta Nintendo abbia fatto centro. Seguendo la filosofia già adottata con Ocarina of Time 3D, il titolo risulta a tutti gli effetti un vero e proprio remake.
Questo si traduce in una pulizia grafica e in una rimodellazione in termini di dettaglio davvero ottima. A partire dai personaggi, passando per le ambientazioni di gioco tutto é stato rifinito in maniera ottima. I pixel sono stati ammorbiditi, diversi dettagli sono stati aggiunti e anche le varie scale cromatiche dei colori sono state completamente riviste. Un lavoro che sin dalle prime battute di gioco sorprende nonostante siano ormai passati venticinque anni.
A questo poi si aggiungono tutta una serie di migliorie al gameplay volute proprio da Aonuma come boss fight modificate per l'occasione, l'introduzione (seppur velleitaria) della pesca e un sistema differente per la gestione delle side quest.
Non manca ovviamente il pieno supporto a tutte le specifiche tecniche all'hardware della console portatile. Attraverso uno schermo touch inferiore potremo gestire con immediatezza e comodità l'inventario, le maschere e la mappa di gioco, assegnando ai vari tasti rapidi i differenti oggetti.
Inoltre, si potrà sfruttare il giroscopio integrato per passare ad una visuale in prima persona che si é rivelata decisamente utile in più di un passaggio. Per i possessori di Circle Pad Pro - ed in futuro per i possessori di New 3DS - attraverso lo stick di destra si potrà controllare manualmente la telecamera.
Ultimo ma non meno importante, un effetto 3D che sembra convincere anche sui “vecchi” 3DS, e che grazie alla nuova tecnologia di stabilità presente sul New 3DS dovrebbe risultare ancora più gradevole da utilizzare.
Sebbene tante ore di gioco ci separano dal poter esprimere un parere definitivo sul gioco, possiamo affermare già da ora che The Legend of Zelda: Majora's Mask 3D é un prodotto che riporta ai fasti di un tempo - o fa conoscere a chi non lo ha mai giocato - uno dei capitoli più controversi e amati della saga. Sia che siate fan, oppure videogiocatori novelli, questo remake merita di essere acquista. Ci si rivede tra qualche settimana, sempre sulle pagine di Gamesurf, per la recensione definitiva del gioco.