The Settlers 7: Paths to a Kingdom

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Tornano i simpatici coloni di Blue Byte. A tre lustri di distanza dal primo episodio, grazie al motore grafico riveduto e corretto che ci regala una visuale fumettosa inedita e nuove meraviglie i fatto di luci, gestione delle telecamere e texture, la saga realizzata sotto l'egida Ubisoft non mostra tracce di ruggine né segni di stanchezza. Al contrario, almeno da quel che é stato possibile vedere nel codice preview fornitoci, ancorché un po' troppo condito di bachi e difetti ancora da mettere a punto, la miscela di formula collaudata e innovazioni ci é parsa ben proporzionata e perfettamente in grado di rinnovare ancora una volta la soddisfazione della schiera non certo sparuta di appassionati, conquistando magari qualche nuovo adepto del franchise.




Mettendo in chiaro che il codice preview consegnatoci, che conteneva le prime tre mappe di campagna e altrettante skirmish, si é dimostrato inficiato da qualche baco di troppo, di cui, vista l'uscita imminente del gioco in versione definitiva, avrei fatto volentieri a meno. Chiudendo un occhio, e talvolta tutti e due, siamo comunque riusciti a maturare un giudizio tutto sommato positivo sul nuovo capitolo della saga, influenzato favorevolmente, in primis, dal nuovo motore grafico che regala un aspetto allegro e vivace a personaggi e ambientazioni, simile in qualche modo al reame da fiaba dell'orco Shrek visto al cinema.

Se siete tipi seriosi, con l'animo mitridatizzato dagli ettolitri di materia ematica che qualche casa di produzione ritiene ormai ingrediente fondamentale dei suoi titoli, forse Path to a Kingdom vi sembrerà troppo leggero. In fondo, anche nelle battaglie più accanite, non vedrete mai volare in giro membra depezzate, o schizzare sull'obiettivo della telecamera virtuale brandelli di cervello e schegge d'ossa frantumate. Una boccata d'aria fresca, però, in questo pazzo mondo videoludico ultimamente un po' troppo affollato di omicidi seriali, spacciatori, mafiosi e dittatori sanguinari, non guasta affatto e l'umorismo implicito di tante situazioni presenti in questo come in altri giochi della saga non mancherà di alleggerire anche i cuori di tenebra dei giocatori dallo stomaco villoso.



L'approccio al gameplay, come da programma, si mantiene tutto sommato fedele alla linea, con qualche interessante novità. Non ultimo il maggior approfondimento del ruolo della ricerca, portata avanti tramite l'opera indefessa di chiese e monasteri, che regala un'interessante opzione, alternativa a quelle classiche militare ed economica, per portare alla gloria il nostro piccolo impero.

L'età storica in cui il gioco é ambientato, con nomi e luoghi di fantasia (la campagna single player vi fa indossare i panni della principessa Zoe di Tandria, spedita dal padre a prendere in mano le redini di una colonia sull'orlo della rivolta), é senza dubbio quella delle scoperte e dei grandi navigatori, ragion per cui aspettatevi di vedere i vostri eserciti e quelli nemici esibire moschetti e picche da lanzichenecco, e le vostre fortezze mostrare all'avversario la bocca di spingarde e colubrine.

La sapiente miscela di sviiluppo, ricerca e azione militare (questa volta, finalmente, potrete impartire ordini diretti alle vostre truppe, scendendo virtualmente in campo assieme a loro invece di assistere soltanto alle battaglie) e la presenza di un elevato livello di customizzazione, al punto da poter personalizzare nei dettagli l'aspetto della vostra fortezza, ad esempio, o di poter creare velocemente uno scenario skirmish da giocare da soli o in rete, sembra davvero poter regalare alla serie una nuova giovinezza. E l'albero della ricerca., assieme alla varietà di unità ed edifici resi disponibili nella versione completa del gioco, ha tutti i numeri per garantire una rigiocabilità e una longevità di tutto rispetto.

Il che, unito ad un comparto multiplayer che si preannuncia di buon livello e ben implementato, mette una seria ipoteca su un'accoglienza positiva da parte dei fan vecchi e nuovi della serie. Con l'unica pesante riserva del sistema di protezione di cui sarete sicuramente a conoscenza. Perché non eliminarlo da questo e dagli altri giochi ancora da rilasciare, allora? Coraggio, Ubi, siete ancora in tempo!



The Settlers 7: Paths to a Kingdom

The Settlers 7: Paths to a Kingdom

15 e non sentirli. La parafrasi di uno slogan pubblicitario di qualche anno fa ben si confà all'ultimo capitolo della saga di Settlers, caratterizzato da quel tocco d'innovazione visiva e nel gameplay sufficiente a mantenere vivo l'interesse degli appassionati della serie. Peccato che le sorprese di questo nuovo capitolo non siano tutte positive. Anche questo gioco, come tutte le novità della linea Ubisoft di primavera, é dotato del sistema di protezione anticopia che pretende la connessione permanente ad Internet. Se la linea cade, il gioco si blocca. Pessimo sistema, assai poco apprezzato dalle nostre parti, dove un blocco seppure momentaneo della rete é tutt'altro che eccezionale, che non potrà non dissuadere una parte dell'utenza dall'acquisto. In fondo noi giocatori a volte non vorremmo altro che qualche ora di divertimento in santa pace.

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