The Wheelman
di
Sottotitolo: l'uomo-ruota, fantasioso ibrido tra uomo e macchina che Midway é in procinto, o quasi, di partorire. Si sentono quasi le doglie, quasi si sono rotte le acque. Insomma, Wheelman é quasi. Ma cosa? Una intensa, diretta, incensurata, prorompente emozione di guida cittadina in un'ambientazione cinematografica. Traduzione: un gioco-film o un film-gioco. Wheelman é un prodotto palindromo che va bene a prescindere dei punti di vista e dei gusti di gioco. Allora l'uomo-ruota é un gioco-film dove il protagonista al cinema sarà incarnato da Vin Diesel - si proprio quello di Chronicles of Riddick e Pitch Black- ma su console sarà ogni giocatore ad essere attore e regista allo stesso tempo.
Ogni missione una colonna sonora, ogni missione alterna gioco e filmati in un fluire continuo che non “dovrebbe”, e servono molte virgolette, subire scarti o interruzioni. Azione ed emozione no-stop. Un colpo di scena dopo l'altro. Con calma. Wheelman vuol dire guida e la pista sono le strade arzigogolate di Barcellona, dalle vie principali fino ai viottoli più stretti. Lo scenario é aperto; nessun muro invisibile, nessun limite. Solo la resistenza del veicolo e l'abilità del conducente.
Oltre alla polizia, il nemico principale saranno le gangs criminali che infestano la città e nelle quali Wheelman verrà risucchiato in imprevedibili avventure, che non sono confinate solo alla strada. Oltre al volante, ci sono anche le armi vere, con proiettili che sforacchiano le carrozzerie e trapanano le teste. La modalità di gioco prevalente resta a bordo del veicolo. Ma non mancano le fasi di gioco in cui l'azione corre sulle gambe e sul dito che preme il grilletto.
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Tanto movimento, emozioni che scorrono come da un rubinetto rotto e una realizzazione grafica che promette scintille. Complimenti per la visualizzazione della città, vivace umanamente e abbondante di strutture urbane. Ma l'evoluzione tecnologica permette di riempire gli scenari con quantità industriali di elementi. Il tocco dell'artista si sente nello stile grafico, nel gioco di luce tra strada e carrozzeria, tra carrozzeria e riflessi esterni.
La vera nota di merito, assegnata sempre con beneficio di dubbio, é la combinazione tra guida e azione, che normalmente vuol dire sparare. Pedale e grilletto si fondono, giocano insieme per far giocare ancora di più. Non é semplice e voltandosi indietro, é facile contare i fallimenti - si dice il peccato ma non il peccatore. E poi tantissime quasi-licenze di automobili che sembrano ricalcare modelli reali, tantissime armi autentiche, tanta azione che nei primi minuti di gioco cattura l'attenzione, la monopolizza, la assorbe dentro al gioco. Ma dopo? Qui finisce l'esperienza di Wheelman a Lipsia e finisce pure il suo resoconto.
Ogni missione una colonna sonora, ogni missione alterna gioco e filmati in un fluire continuo che non “dovrebbe”, e servono molte virgolette, subire scarti o interruzioni. Azione ed emozione no-stop. Un colpo di scena dopo l'altro. Con calma. Wheelman vuol dire guida e la pista sono le strade arzigogolate di Barcellona, dalle vie principali fino ai viottoli più stretti. Lo scenario é aperto; nessun muro invisibile, nessun limite. Solo la resistenza del veicolo e l'abilità del conducente.
Oltre alla polizia, il nemico principale saranno le gangs criminali che infestano la città e nelle quali Wheelman verrà risucchiato in imprevedibili avventure, che non sono confinate solo alla strada. Oltre al volante, ci sono anche le armi vere, con proiettili che sforacchiano le carrozzerie e trapanano le teste. La modalità di gioco prevalente resta a bordo del veicolo. Ma non mancano le fasi di gioco in cui l'azione corre sulle gambe e sul dito che preme il grilletto.
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Tanto movimento, emozioni che scorrono come da un rubinetto rotto e una realizzazione grafica che promette scintille. Complimenti per la visualizzazione della città, vivace umanamente e abbondante di strutture urbane. Ma l'evoluzione tecnologica permette di riempire gli scenari con quantità industriali di elementi. Il tocco dell'artista si sente nello stile grafico, nel gioco di luce tra strada e carrozzeria, tra carrozzeria e riflessi esterni.
La vera nota di merito, assegnata sempre con beneficio di dubbio, é la combinazione tra guida e azione, che normalmente vuol dire sparare. Pedale e grilletto si fondono, giocano insieme per far giocare ancora di più. Non é semplice e voltandosi indietro, é facile contare i fallimenti - si dice il peccato ma non il peccatore. E poi tantissime quasi-licenze di automobili che sembrano ricalcare modelli reali, tantissime armi autentiche, tanta azione che nei primi minuti di gioco cattura l'attenzione, la monopolizza, la assorbe dentro al gioco. Ma dopo? Qui finisce l'esperienza di Wheelman a Lipsia e finisce pure il suo resoconto.