The Whispered World
di
Per quanto il progresso tecnologico possa fare il suo corso, spesso e volentieri sono le cose semplici a riscaldare il cuore. In un'epoca in cui effetti speciali e renderizzazioni spacca-mascella la fanno da padrone, é sempre commovente notare come qualcuno resista ancora al fantasma dell'evoluzione. Daedalic si aggrappa alle radici del videogaming, ai cari e leggeri sfondi 2D che hanno dato vita alle avventure grafiche, con un unico scopo: costruire il titolo del futuro strizzando l'occhio al passato. The Whispered World quindi ci si presenta così, come un “semplice” punta e clicca che basa tutto il suo fascino su rompicapi contornati da un'ambientazione mozzafiato. Mentre l'uscita in territorio nostrano si avvicina, abbiamo avuto la fortuna di mettere le mani su una breve versione dimostrativa. Innumerevoli mesi sono passati dal suo primo annuncio, ma ora possiamo finalmente sbilanciarci oltre: gameplay, trama ed enigmi si mostrano per la primissima volta, e noi siamo qui per rendervi partecipi di quanto abbiamo assaggiato.
La trama ruota intorno alla peculiare figura di Sadwick, giovane pagliaccio in perenne sconforto. Vive con il fratello e con il nonno, con cui gestisce il più famoso circo ambulante del mondo. Inutile precisare come la professione di giullare di Sadwick, più che una scelta, sia stata un'imposizione dettata dall'ereditarietà. Ma il piccolo clown sogna qualcosa di più, sogna un'occupazione che vada ben oltre il semplice gioco. Ironicamente, é proprio da un sogno che inizia la sua storia. Il protagonista ha infatti gravi problemi d'insonnia, causati da terribili incubi ricorrenti: lui che, solo in un mondo sull'orlo della devastazione, viene incaricato di una “missione divina” atta a salvarlo. Semplice sogno o inevitabile premonizione? É proprio questo il primo, grande quesito che Sadwick si porrà. Ed é proprio durante quella che sembrava essere una giornata normalissima che farà un fatale incontro: un messaggero del re ha bisogno del nostro aiuto per ritrovare la via del ritorno, ma non abbandonerà la zona prima di averci messo al corrente di un segreto di stato. Il mondo é realmente in pericolo, delle forze oscure lo minacciano. Sadwick sa bene che questa é la sua unica occasione per abbandonare una vita di prigionia e diventare qualcosa di più.
É ancora difficile farsi un'idea chiara sulla sceneggiatura, purtroppo. Nonostante lo stile cartoon, ad una prima occhiata sembrerebbe comunque trattarsi di un prodotto piuttosto serio, privo delle solite battute che hanno fatto la fortuna - per citarne un paio - di un Monkey Island o di un Sam & Max. Non che sia necessariamente un male, precisiamo, ma é ovvio che siamo curiosi di vedere come il copione sia capace di evolversi e di rilanciare queste premesse oggettivamente semplicistiche (ma comunque non prive di potenziale). I personaggi, dal canto proprio, non fanno molto per differenziarsi dai soliti stereotipi: il nonno vecchio, pieno d'esperienza, ma smemorato, il fratello maggiore dispotico, la guardia del corpo del re stranamente mingherlina e suscettibile, e così via. Menzione a parte va fatta proprio a Sadwick, una star principale tutt'altro che comune nel mondo dei videogiochi. Depresso, demotivato e con il morale sotto le scarpe, rappresenta probabilmente l'esatto contrario di quello che ci si aspetterebbe da un qualsiasi protagonista. Sebbene immedesimarsi sia piuttosto difficile, resta quantomeno affascinante (speriamo sia la parola giusta) ammirare i comportamenti ed i pensieri scaturiti dal suo relazionarsi con l'ambiente che lo circonda. Ogni situazione é perfetta per lamentarsi, ogni discussione un buon pretesto per sottolineare l'inutilità della propria esistenza. Non un bell'esempio da seguire, ma moriamo dalla voglia di scoprire se - una volta slegatosi dalla vita e dalle persone che lo opprimono - qualcosa possa cambiare in lui. In caso contrario, abbiamo già sottomano il numero del Telefono Azzurro.
Lo stile dei puzzle non si discosta molto da quanto già visto in milioni di suoi colleghi: parliamo quindi di rompicapi basati sul costante utilizzo di oggetti raccolti con punti predefiniti dello scenario o sui dialoghi a risposta multipla. Anche qui, proprio come sulla trama, é ancora difficile sbilanciarsi. Certo, farebbe piacere imbattersi anche in qualcosa di più cervellotico, maggiormente logico, ma trovarsi di fronte ad un'avventura grafica comunque nei canoni non é chissà quale grosso problema. La presenza del compagno animale di Sadwick, però, basta ad allontanare Whispered World quanto basta dalla concorrenza. Questa sottospecie di larva, che seguirà il protagonista in ogni luogo, tornerà utile anche nella risoluzione di alcune sezioni. Potrà infatti assumere svariate forme, alcune delle quali sbloccabili nel corso nell'avventura, gonfiandosi come un pallone, restringendosi ai minimi termini per infiltrarsi nei pertugi più stretti o prendendo fuoco per fare da esca. La linea di difficoltà non é neanche così bassa: la ricchezza visiva degli scenari, oltre che affascinare, é capace di confonde. Non é mai facile capire con cosa sia possibile interagire e cosa sia, di fatto, un semplice pezzo statico dello sfondo.
Avremmo da spendere almeno un altro milione di parole proprio sugli sfondi e, probabilmente, lo avremmo fatto. Ma non vogliamo tirarla per le lunghe, quindi fidatevi di noi quando parliamo di alcuni dei fondali 2D meglio realizzati di sempre. Per quanto possano essere dei pre-render bidimensionali, “piatti”, é impossibile non rimanere a bocca aperta di fronte a cotanta magnificenza. Ricreato magistralmente, il Whispered World si presenta ricco di colori, di elementi a schermo, di un'atmosfera fantasy che solo in casi rari ha raggiunto un tale livello di qualità. Qualcosa da ridire lo avremmo sulle animazioni, in alcuni casi un po' acerbe (soprattutto durante le cut-scenes), ma sarebbe come cercare un minuscolo pelo nell'uovo più delizioso di sempre. Inutile continuare a parlare freddamente del comparto tecnico, non renderebbe mai l'idea, quindi vi consigliamo di buttare un occhio sulle immagini a corredo dell'articolo. Abbiamo ragione, vero? Il sonoro non fa altro che contornare quanto già di buono fatto dalla grafica, aiutando il giocatore ad immergersi in questo mondo melanconico e apparentemente tranquillo. Ottimo anche il doppiaggio (al momento solo in inglese), anche se aspettiamo di vederne uno nostrano, possibilmente.
La trama ruota intorno alla peculiare figura di Sadwick, giovane pagliaccio in perenne sconforto. Vive con il fratello e con il nonno, con cui gestisce il più famoso circo ambulante del mondo. Inutile precisare come la professione di giullare di Sadwick, più che una scelta, sia stata un'imposizione dettata dall'ereditarietà. Ma il piccolo clown sogna qualcosa di più, sogna un'occupazione che vada ben oltre il semplice gioco. Ironicamente, é proprio da un sogno che inizia la sua storia. Il protagonista ha infatti gravi problemi d'insonnia, causati da terribili incubi ricorrenti: lui che, solo in un mondo sull'orlo della devastazione, viene incaricato di una “missione divina” atta a salvarlo. Semplice sogno o inevitabile premonizione? É proprio questo il primo, grande quesito che Sadwick si porrà. Ed é proprio durante quella che sembrava essere una giornata normalissima che farà un fatale incontro: un messaggero del re ha bisogno del nostro aiuto per ritrovare la via del ritorno, ma non abbandonerà la zona prima di averci messo al corrente di un segreto di stato. Il mondo é realmente in pericolo, delle forze oscure lo minacciano. Sadwick sa bene che questa é la sua unica occasione per abbandonare una vita di prigionia e diventare qualcosa di più.
É ancora difficile farsi un'idea chiara sulla sceneggiatura, purtroppo. Nonostante lo stile cartoon, ad una prima occhiata sembrerebbe comunque trattarsi di un prodotto piuttosto serio, privo delle solite battute che hanno fatto la fortuna - per citarne un paio - di un Monkey Island o di un Sam & Max. Non che sia necessariamente un male, precisiamo, ma é ovvio che siamo curiosi di vedere come il copione sia capace di evolversi e di rilanciare queste premesse oggettivamente semplicistiche (ma comunque non prive di potenziale). I personaggi, dal canto proprio, non fanno molto per differenziarsi dai soliti stereotipi: il nonno vecchio, pieno d'esperienza, ma smemorato, il fratello maggiore dispotico, la guardia del corpo del re stranamente mingherlina e suscettibile, e così via. Menzione a parte va fatta proprio a Sadwick, una star principale tutt'altro che comune nel mondo dei videogiochi. Depresso, demotivato e con il morale sotto le scarpe, rappresenta probabilmente l'esatto contrario di quello che ci si aspetterebbe da un qualsiasi protagonista. Sebbene immedesimarsi sia piuttosto difficile, resta quantomeno affascinante (speriamo sia la parola giusta) ammirare i comportamenti ed i pensieri scaturiti dal suo relazionarsi con l'ambiente che lo circonda. Ogni situazione é perfetta per lamentarsi, ogni discussione un buon pretesto per sottolineare l'inutilità della propria esistenza. Non un bell'esempio da seguire, ma moriamo dalla voglia di scoprire se - una volta slegatosi dalla vita e dalle persone che lo opprimono - qualcosa possa cambiare in lui. In caso contrario, abbiamo già sottomano il numero del Telefono Azzurro.
Lo stile dei puzzle non si discosta molto da quanto già visto in milioni di suoi colleghi: parliamo quindi di rompicapi basati sul costante utilizzo di oggetti raccolti con punti predefiniti dello scenario o sui dialoghi a risposta multipla. Anche qui, proprio come sulla trama, é ancora difficile sbilanciarsi. Certo, farebbe piacere imbattersi anche in qualcosa di più cervellotico, maggiormente logico, ma trovarsi di fronte ad un'avventura grafica comunque nei canoni non é chissà quale grosso problema. La presenza del compagno animale di Sadwick, però, basta ad allontanare Whispered World quanto basta dalla concorrenza. Questa sottospecie di larva, che seguirà il protagonista in ogni luogo, tornerà utile anche nella risoluzione di alcune sezioni. Potrà infatti assumere svariate forme, alcune delle quali sbloccabili nel corso nell'avventura, gonfiandosi come un pallone, restringendosi ai minimi termini per infiltrarsi nei pertugi più stretti o prendendo fuoco per fare da esca. La linea di difficoltà non é neanche così bassa: la ricchezza visiva degli scenari, oltre che affascinare, é capace di confonde. Non é mai facile capire con cosa sia possibile interagire e cosa sia, di fatto, un semplice pezzo statico dello sfondo.
Avremmo da spendere almeno un altro milione di parole proprio sugli sfondi e, probabilmente, lo avremmo fatto. Ma non vogliamo tirarla per le lunghe, quindi fidatevi di noi quando parliamo di alcuni dei fondali 2D meglio realizzati di sempre. Per quanto possano essere dei pre-render bidimensionali, “piatti”, é impossibile non rimanere a bocca aperta di fronte a cotanta magnificenza. Ricreato magistralmente, il Whispered World si presenta ricco di colori, di elementi a schermo, di un'atmosfera fantasy che solo in casi rari ha raggiunto un tale livello di qualità. Qualcosa da ridire lo avremmo sulle animazioni, in alcuni casi un po' acerbe (soprattutto durante le cut-scenes), ma sarebbe come cercare un minuscolo pelo nell'uovo più delizioso di sempre. Inutile continuare a parlare freddamente del comparto tecnico, non renderebbe mai l'idea, quindi vi consigliamo di buttare un occhio sulle immagini a corredo dell'articolo. Abbiamo ragione, vero? Il sonoro non fa altro che contornare quanto già di buono fatto dalla grafica, aiutando il giocatore ad immergersi in questo mondo melanconico e apparentemente tranquillo. Ottimo anche il doppiaggio (al momento solo in inglese), anche se aspettiamo di vederne uno nostrano, possibilmente.