The Witcher 3: Wild Hunt

di Fabio Fundoni
Non é mai facile aspettare. Figuriamoci quando quel che si deve attendere é il terzo capitolo di una saga videoludica tra le più amate. Aumentiamo il carico: ancora peggio se il finale del secondo episodio ha ben pensato di lasciarci totalmente in bilico, mettendo in campo diversi elementi che non vediamo l'ora di svelare completamente. Di cosa stiamo parlando? Ma di The Witcher 3: Wild Hunt, ovviamente, titolo in via di sviluppo negli studi del team CD Projekt, gruppo capace di salire all'onore delle cronache videoludiche grazie alla creazione di The Witcher e The Witcher 2. Basti pensare che tanto é riuscito a conquistare il favore della folla The Witcher che le richieste dei fan hanno fatto si che The Witcher 2 fosse sviluppato anche in una versione dedicata al mondo console nonostante, lo sappiamo bene, tolti alcuni titoli, il panorama dei giochi di ruolo sia da considerarsi una nicchia del mercato.

The Wither 3: Wild Hunt compie un passo in più rispetto al passato ed é stato annunciato durante il recente E3 come gioco multipiattaforma: aspettiamolo nelle nostre case per il 2014, sia che si possegga un personal computer, una PlayStation 4 o una Xbox One. Certo, siamo sicuri che alcuni di voi saranno un po' indispettiti da questa scelta, magari perché speravano di poter giocare il titolo anche su PlayStation 3 e Xbox 360 (infondo molti giochi stanno seguendo la strada del cross generation), ma ci é bastato guardare per pochi istanti il materiale portato a Los Angeles dai CD Projekt per capire che l'interesse del team di sviluppo é semplicemente quello di creare la propria esperienza di gioco basandosi sulle piattaforme in grado di ospitarla al meglio, senza limitazioni di sorta, ma cerchiamo di andare per gradi e capire cosa attenderci dal futuro della avventure del Lupo Bianco.



Per prima cosa, i CD Projekt hanno confermato che il gioco che stanno creando sarà effettivamente la fine delle avventure di Geralt di Rivia, il protagonista che abbiamo imparato ad amare e a impersonare, grazie ad una personalità estremamente elaborata e alla possibilità di prendere scelte non solo legate alla figura di un ipotetico eroe benevolo e gentile, ma anche rivolte a diverse opzioni di stampo più egoistico e pragmatico. Senza dubbio il futuro potrebbe riservarci nuovi titoli ambientati in questo universo narrativo, ma la promessa di chiudere il cerchio e mettere la parola “fine” alla strada intrapresa nel 2007 é un punto fisso che non fa altro che aumentare il nostro desiderio di mettere le mani sul gioco. Dopo anni in cui gli sviluppatori polacchi hanno dimostrato di essere sempre attenti al parere dei fan, prendendo anche decisioni economicamente poco funzionali per riuscire ad andare incontro all'interesse dei propri utenti, ci sentiamo di poter mettere la mano sul fuoco sul fatto che, una volta arrivati alla fine di the Witcher 3, avremo concluso un epico cammino che non necessiterà di altre tappe per soddisfare la nostra curiosità.

Ovviamente, per riuscire in questa impresa, sarà necessario mettere in campo una qualità di narrazione elevatissima, anche perché ci siamo abituati estremamente bene con i capitoli precedenti, dove il gameplay era quasi perfettamente fuso con una trama di alto livello. L'esperienza ci consiglia di riporre il massimo della fiducia negli sviluppatori, ma é chiaro che un lavoro di simile portata sarà un importante banco di prova anche per chi ha già dato dimostrazione del proprio talento: riuscire a terminare una storia tanto epica senza scontentare nessuno e dando la degna conclusione a tutti gli elementi lasciati aperti non sarà una passeggiata di salute. Proprio a riguardo, il materiale che si é visto ci lascia diversi dubbi sulla scelta stilistica fatta dai designer. I trailer mostrano Geralt in vari periodi della sua vita: anziano, con una folta barba (ovviamente bianca) e nella sua piena maturità, esattamente come lo aveva visto l'ultima volta. Ovviamente, a riguardo, le possibilità si sprecano, ma l'idea che ci sembra maggiormente plausibile é che avremo davanti una narrazione basata su flash back, andando da un momento all'altro della vita del nostro Geralt. Forse avremo un protagonista ormai anziano, che ci narrerà le parti salienti della sua vita? Allo stato attuale, da questo punto di vista, le sicurezze sono quasi nulle.



Per quanto riguarda le “dimensioni” del gioco, abbiamo informazioni molto più esaustive: abbiamo già la conferma che il mondo di gioco sarà 35 volte più grande di quello del precedente capitolo. Se non aveste mai incrociato le trame legate al cacciatore di Rivia, sappiate che si sta parlando di una grandezza che dovrebbe superare di un buon 20% quella vista nel famoso The Elder Scrolls: Skyrim, gioco simbolo dei GDR di stampo occidentale durante l'attuale generazione. Numeri non da poco. Anzi, ad essere onesti stiamo parlando di cifre in grado di far girare la testa ad ogni appassionato. Certo, si deve notare come, storicamente, quando si é parlato di aree di gioco così estese, si é praticamente sempre legato il gameplay a meccaniche free roaming come, appunto, é accaduto con Skyrim, dove una quest principale di discreto (ma non certo ottimo) livello era contornata da molte storie secondarie e dal piacere per l'esplorazione libera... magari anche a rischio di capitare, anzitempo, in zone abitate da mostri tanto forti da poterci frantumare le ossa con un solo colpo.

Invece, a quanto sottolineato dai CD Projekt, questa volta il lato free roaming, sebbene presente, sarà legato a tante trame che saranno tutte di elevato livello. Tendenzialmente il gioco dovrebbe porre le proprie fondamenta su una storia principale, ma presenterà anche una serie di quest d'impatto che prenderanno il via da particolari situazioni legate a differenti trame geo-politiche. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza, quantomeno seguendo le dichiarazioni rilasciate: nelle varie regioni della mappa che sarà messa a nostra disposizione troveremo situazioni molto particolareggiate in base a governi, fazioni, famiglie nobiliari e via dicendo. Sembrerebbe proprio che avremo a disposizione delle vere e proprie “storie nella storia”, in grado di rendere sempre più particolareggiato l'universo di gioco. Naturalmente non mancheranno anche le missioni più basilari, come trovare un particolare oggetto, soddisfare una richiesta di un mercante o uccidere qualche mostro... perché, cerchiamo di non dimenticarlo, Geralt di Rivia rimane un cacciatore di mostri di professione.