Throne of Bone, l’autobattler necrotico – Anteprima PC
L’anteprima della demo del titolo Windmill Slam, un passatempo a tema non-morti leggero e senza impegno, perfetto per trascorrere le pause avvolti da un’atmosfera macabra
Gli autobattler sono quei giochi che, come suggerisce il nome, affidano all’IA il compito di disputare i combattimenti, mentre il divertimento per il giocatore sta nel preparare campo e strategie, lasciando il resto ai suoi “minion”. Gli esempi più lampanti sono Dota Underlords (e la mod amatoriale da cui è nata l’idea, Auto Chess) e la modalità Battlegrounds di Hearthstone, ma nel panorama indie se ne contano diversi.
Throne of Bone: gameplay, meccaniche e dettagli
Uno degli ultimi esponenti a vedere la luce su Steam è Throne of Bone, di Windmill Slam, che unisce un sistema di gestione del tavolo di gioco simile al già citato Battlegrounds a dinamiche di progressione roguelite, per un’esperienza singleplayer adatta a sessioni “in background” durante pause e tempi morti (non a caso al primo avvio il volume del gioco è bassissimo e l’azione si può velocizzare fino a dieci volte).
E a proposito di morti, nel titolo dovremo reclutare legioni di zombie, scheletri e altre creature rianimate per difendere il nostro castello dalle forze invasori, scegliendo tra uno di sei negromanti (solo due disponibili nella demo), ognuno dotato di una particolare abilità passiva che ne determina lo stile di gioco.
All’inizio di ogni turno si ottengono dei teschi, utilizzati come valuta per acquistare minion da schierare in campo; possiamo posizionarli in prima linea, oppure fornirgli protezione extra parcheggiandoli nelle retrovie. Ogni creatura presenta una razza e una classe, sei ciascuna per il momento, che ne determinano le sinergie con le altre unità, magie e artefatti in possesso del giocatore.
Una volta finita la selezione l’intelligenza artificiale farà combattere il nostro piccolo esercito con la fazione nemica; per ogni sopravvissuto dall’altra parte perderemo un cuore (cinque in totale), e ogni tanto ci aspetteranno pause ristorative con bonus di varia natura, come potenziare il potere magico, la salute dei minion oppure ottenere un utile oggetto, e scontri con i boss, che metteranno a dura prova la formazione adottata.
Una meccanica particolare consiste nel “sovrapporre” due minion uguali per crearne uno avanzato, che vanterà il doppio delle statistiche originali, e poi di impilarne due avanzati per ottenerne uno perfezionato, con abilità migliorate. Il problema, almeno nella demo, è che difficilmente capita di trovare quattro unità identiche da appaiare, tanto più avere risorse sufficienti per acquistarle; speriamo che nella versione "parziale” (il gioco è al momento in early access) la situazione sia più abbordabile.
Anche perché il contenuto ci preclude l’accesso alle fasi più avanzate della campagna, con le creature più forti e le sfide più difficili. Eppure, nonostante l’esperienza monca, abbiamo accumulato senza accorgercene più di tre ore di gioco in un singolo pomeriggio, segno che Throne of Bone intrattiene alla grande. Merito di una formula semplice e stimolante, ricca di variabili, offerte dalla componente roguelite. Diverte e si sposa perfettamente a sessioni disinteressate, ma non sottovalutatelo per lunghi periodi. I controlli sono intuitivi e immediati, e tutte le meccaniche vengono spiegate in modo chiaro ed esaustivo. Ora scusatemi, vado ad iniziare un’altra run.