Tom Clancy's H.A.W.X. 2
di
Marco Modugno
Si comincia bene. Un ugello a geometria variabile si dilata vomitando fiamme su uno sfondo nero, mentre l'urlo del postbruciatore di un Viper (i progettisti avevano chiamato l'F-16 Fighting Falcon, ma i piloti hanno preferito ribattezzarlo come i caccia della vecchia serie Battlestar Galactica...) fa tremare i coni dei woofer de vostro impianto surround. Poi il cerchio di fuoco si trasforma nel logo Ubisoft, introducendo un filmato iniziale degno di un trailer hollywoodiano, nel quale riceviamo un assaggio di quello che ci aspetta. Il piatto forte, servito secondo l'ormai collaudata ricetta dello zio Tom (Clancy), é ricco e appetitoso. A partire dall'ampio menu di aeromobili messe a disposizione dell'utente, che nel gioco finale promette di includere, accanto ai grandi classici (F-16, F-15, F-22, A-10 Warthog, ecc) anche parecchie chicche, compreso il nuovissimo F-35 a decollo e atterraggio corto, il convertiplano Ospreye quell'AC-130 Gunship che ci ha conquistato ai tempi di Call of Duty Modern Warfare.Annunciata perfino la possibilità di pilotare un UAV comandato a distanza. Il bello, comunque, deve ancora venire.
Come nel primo capitolo, HAWX 2 si avvale di sponsor d'eccellenza, primo fra tutti la Lockeed Martin, primo costruttore di aerei militari negli USA, e della consulenza di GeoEye, società di elaborazione di riprese satellitari, che si é adoperata per trasformare le ambientazioni delle missioni di gioco in quanto di più vicino alla realtà sia mai stato dato di vedere in un simulatore aeronautico. Il realismo fotografico, però,non basta, né é sufficiente pestare sul pedale dell'azione adrenalinica fine a se stessa. Di cloni di After Burner, arcade sparatutto camuffati da simulatore, sono pieni i cestini dei giochi low budget. Quanto ai giapposimulatorianimati dafantasiose fazioni (la squadriglia delle Aquile Turchine del Magico Regno di Goku contro i malvagi Demoni a Pois della malvagia Autocrazia Tanaka, o giù di lì), partorite in preda ai deliripolitically correct e neutralisti targati Sol Levante, farciti di cultura anime, possono chiamarli come vogliono. Buoni per divertirsi qualche pomeriggio, al massimo. Qui si fa sul serio, invece. Non per niente, sono anni che ilmarchio di Tom Clancy, legato da anni al circuito Ubisoft, si mostra capace di montare in cattedra e dare lezione a tutti su come s'intenda la vera guerra moderna.
La demo di HAWX 2, scaricabile tramite il servizio Live di Microsoft, regala a tutti un esempio piuttosto vivace di come una formula già di successo, come quella del primo HAWX (memorabili le evoluzioni attorno al Cristo del Corcovado di Rio, e l'assalto notturno in modalità stealth, a bassa quota), possa essere migliorata ulteriormente. Due missioni in tutto, e niente multiplayer, ma si sa l'acquolina vien mangiando, oppure volando. Si parte con una breve introduzione della trama che farà da canovaccio alla campagna. Un gruppo secessionista, a quanto sembra ben armato ed equipaggiato, minaccia le province meridionali della Russia. Il nostro alter ego, pilota in una squadriglia di Mig 29 dell'aeronautica lealista, éimpegnato prima nella caccia ad uno stormo di bombardieri e aerei da trasporto che sta cercando di fuggire con i leader dissidenti a bordo e successivamente inun convulso scontro a fuoco a distanza ravvicinata con un gruppo di Mig-31 sbucati dalle nubi all'improvviso. Nessun riposo per i guerrieri. Sgominati i caccia, é l'ora di alcuni cacciabombardieri Su-34 da neutralizzare prima che trasformino la vostra base in un parcheggio. Infine, per completare la missione, vi toccherà il tutt'altro che facile rifornimento in volo da un aereo cisterna alleato.
Dove scoprirete che la manovra d'infilare il vostro "probe" nel "drogue" dell'Il-78 é tutt'altro che una passeggiata di salute come sembra quando la vediamo in un documentario aeronautico. Specie se non vorrete avvalervi dell'aiuto ERS tipico di Hawx, limitato, in questo secondo capitolo, alle sole fasi di missione in cui serve davvero, che fa apparire in cielo la rotta ottimale da seguire per l'avvicinamento. Assieme all'appontaggio notturno sulla portaerei che conclude la seconda missione (tra poco ne parliamo), il rifornimento aereo ci é sembrato una doverosa concessione al mondo della vera simulazione (quello ormai tramontato, dei giochi con manuali di centinaia di pagine e cockpit irti di bottoni e pannelli, dove per riuscire ad imparare davvero a volare, tanto valeva tentare la strada di Pozzuoli...). Per quanto infatti sia giusto, a nostro parere, che un gioco di questo genere sia divertente ed immediato, accessibile a chiunque e non solo ad una stretta cerchia di maniaci (contare le copie vendute a centinaia é l'incubo peggiore di qualsiasi distributore), é pur vero che trasformarlo in un'edizione aeronautica di Space Invaders rischia di togliere il gusto a chi gioca di confrontarsi con i propri limiti, la propria abilità, la propria pazienza nel mettersi alla prova e tentare diversi approcci per la soluzione di un problema.
Dai tempi di Rainbow Six, é chiaro che agli sviluppatori sul libro paga di Clancy il termine "pappina pronta" non piace. E allora le cose si fanno serie, specie se si sceglie un livello di difficoltà superiore a quello facile. Già a quello medio, ingannare un missile IR "chaffando", o liberarsi di un inseguitore con una manovra a forbice, guadagnando le sue ore sei per ripassarlo con il cannone, é tutt'altro che immediato, e il gioco promette di tenere impegnati anche i veterani della cloche per un numero adeguato di ore, anche senza contare il multiplayer.
Il pilota non vive di solo dogfight, comunque. Ed ecco le missioni aria-superficie, di cui la seconda includa nella demo é spettacolare araldo profetico. Protagonista é il nostro vecchio amico Alex Hunter, della squadriglia speciale HAWX conosciuta nel primo capitolo, a bordo di un nuovissimo F-35 pronto a decollare dalla portaerei F.D. Roosevelt. Mentre termina il breifing ridotto all'osso, accendiamo il motore, diamo tutta canna e schizziamo via, favoriti dalle caratteristiche STOL (Short Take Off and Landing) del cacciabombardiere, alla cui costruzione partecipa in modo rilevante l'industria aerospaziale italiana. L'obiettivo sono alcune navi e i rifugi di un pericoloso trafficante di armi del Corno d'Africa, pronto a rifornire il terrorismo internazionale. Grazie al visore FLIR (ad infrarosso) e all'armamento di caduta intelligente, neutralizzare gli obiettivi in mare e a terra é un gioco. Più complicato, data anche la presenza di un'intensa contraerea da terra, é annientare i due elicotteri Hind che volano a bassa quota e i Su-27 che decollano da un vicino campo d'aviazione. La cosa é resa ancora più ostica dal fatto che, a parte le bombe, a bordo non avrete che il cannone. Occorre fare alla vecchia maniera, ingaggiando il nemico a distanze inferiori a cinquecento metri per sperare di tostarlo alla prima raffica.
Alla fine si torna a casa, appontando sulla flat-top grazie all'aiuto ERS (o facendone a meno, il che vi farà sentire dei veri "manici", altro che quel loffio di Tom Cruise in Top Gun!). Le mani mi tremano ancoraper l'adrenalina, dopo essermi sparato tutta la demo di seguito al massimo livello di difficoltà. Non ho voluto nemmeno slacciare le cinghie dell'anti-g e togliere il casco, prima di correre a consigliare anche a voi di scaricarla e provarla. Ovvio, meglio precisarlo prima che qualche solone dell'aeronatica virtuale lo urli ai quattro venti stracciandosi le vesti, che HAWX 2 non é e non vuole essere un vero simulatore tecnorealistico.E siccome i "bullonari" sono una minoranza e a noi altri tutti piace giocare per divertirci e sognare (se volevamo fare i piloti militari, ci saremmo iscritti in Accademia), posso dire con serena certezza che il gioco Ubisoft mette una seria ipoteca sul primo posto nella classifica dei giochi di combattimento aereo recenti e del prossimo futuro, riuscendo ad accoppiare ad una formula che non può che essere, visto l'utente medio, spiccatamente arcade per quanto riguarda il sistema di controllo, componenti realistiche del gameplay e della trama in grado di elevarlo ben più di un gradino più in alto dei concorrenti, anche blasonati. Cieli blu a tutti!
Come nel primo capitolo, HAWX 2 si avvale di sponsor d'eccellenza, primo fra tutti la Lockeed Martin, primo costruttore di aerei militari negli USA, e della consulenza di GeoEye, società di elaborazione di riprese satellitari, che si é adoperata per trasformare le ambientazioni delle missioni di gioco in quanto di più vicino alla realtà sia mai stato dato di vedere in un simulatore aeronautico. Il realismo fotografico, però,non basta, né é sufficiente pestare sul pedale dell'azione adrenalinica fine a se stessa. Di cloni di After Burner, arcade sparatutto camuffati da simulatore, sono pieni i cestini dei giochi low budget. Quanto ai giapposimulatorianimati dafantasiose fazioni (la squadriglia delle Aquile Turchine del Magico Regno di Goku contro i malvagi Demoni a Pois della malvagia Autocrazia Tanaka, o giù di lì), partorite in preda ai deliripolitically correct e neutralisti targati Sol Levante, farciti di cultura anime, possono chiamarli come vogliono. Buoni per divertirsi qualche pomeriggio, al massimo. Qui si fa sul serio, invece. Non per niente, sono anni che ilmarchio di Tom Clancy, legato da anni al circuito Ubisoft, si mostra capace di montare in cattedra e dare lezione a tutti su come s'intenda la vera guerra moderna.
La demo di HAWX 2, scaricabile tramite il servizio Live di Microsoft, regala a tutti un esempio piuttosto vivace di come una formula già di successo, come quella del primo HAWX (memorabili le evoluzioni attorno al Cristo del Corcovado di Rio, e l'assalto notturno in modalità stealth, a bassa quota), possa essere migliorata ulteriormente. Due missioni in tutto, e niente multiplayer, ma si sa l'acquolina vien mangiando, oppure volando. Si parte con una breve introduzione della trama che farà da canovaccio alla campagna. Un gruppo secessionista, a quanto sembra ben armato ed equipaggiato, minaccia le province meridionali della Russia. Il nostro alter ego, pilota in una squadriglia di Mig 29 dell'aeronautica lealista, éimpegnato prima nella caccia ad uno stormo di bombardieri e aerei da trasporto che sta cercando di fuggire con i leader dissidenti a bordo e successivamente inun convulso scontro a fuoco a distanza ravvicinata con un gruppo di Mig-31 sbucati dalle nubi all'improvviso. Nessun riposo per i guerrieri. Sgominati i caccia, é l'ora di alcuni cacciabombardieri Su-34 da neutralizzare prima che trasformino la vostra base in un parcheggio. Infine, per completare la missione, vi toccherà il tutt'altro che facile rifornimento in volo da un aereo cisterna alleato.
Dove scoprirete che la manovra d'infilare il vostro "probe" nel "drogue" dell'Il-78 é tutt'altro che una passeggiata di salute come sembra quando la vediamo in un documentario aeronautico. Specie se non vorrete avvalervi dell'aiuto ERS tipico di Hawx, limitato, in questo secondo capitolo, alle sole fasi di missione in cui serve davvero, che fa apparire in cielo la rotta ottimale da seguire per l'avvicinamento. Assieme all'appontaggio notturno sulla portaerei che conclude la seconda missione (tra poco ne parliamo), il rifornimento aereo ci é sembrato una doverosa concessione al mondo della vera simulazione (quello ormai tramontato, dei giochi con manuali di centinaia di pagine e cockpit irti di bottoni e pannelli, dove per riuscire ad imparare davvero a volare, tanto valeva tentare la strada di Pozzuoli...). Per quanto infatti sia giusto, a nostro parere, che un gioco di questo genere sia divertente ed immediato, accessibile a chiunque e non solo ad una stretta cerchia di maniaci (contare le copie vendute a centinaia é l'incubo peggiore di qualsiasi distributore), é pur vero che trasformarlo in un'edizione aeronautica di Space Invaders rischia di togliere il gusto a chi gioca di confrontarsi con i propri limiti, la propria abilità, la propria pazienza nel mettersi alla prova e tentare diversi approcci per la soluzione di un problema.
Dai tempi di Rainbow Six, é chiaro che agli sviluppatori sul libro paga di Clancy il termine "pappina pronta" non piace. E allora le cose si fanno serie, specie se si sceglie un livello di difficoltà superiore a quello facile. Già a quello medio, ingannare un missile IR "chaffando", o liberarsi di un inseguitore con una manovra a forbice, guadagnando le sue ore sei per ripassarlo con il cannone, é tutt'altro che immediato, e il gioco promette di tenere impegnati anche i veterani della cloche per un numero adeguato di ore, anche senza contare il multiplayer.
Il pilota non vive di solo dogfight, comunque. Ed ecco le missioni aria-superficie, di cui la seconda includa nella demo é spettacolare araldo profetico. Protagonista é il nostro vecchio amico Alex Hunter, della squadriglia speciale HAWX conosciuta nel primo capitolo, a bordo di un nuovissimo F-35 pronto a decollare dalla portaerei F.D. Roosevelt. Mentre termina il breifing ridotto all'osso, accendiamo il motore, diamo tutta canna e schizziamo via, favoriti dalle caratteristiche STOL (Short Take Off and Landing) del cacciabombardiere, alla cui costruzione partecipa in modo rilevante l'industria aerospaziale italiana. L'obiettivo sono alcune navi e i rifugi di un pericoloso trafficante di armi del Corno d'Africa, pronto a rifornire il terrorismo internazionale. Grazie al visore FLIR (ad infrarosso) e all'armamento di caduta intelligente, neutralizzare gli obiettivi in mare e a terra é un gioco. Più complicato, data anche la presenza di un'intensa contraerea da terra, é annientare i due elicotteri Hind che volano a bassa quota e i Su-27 che decollano da un vicino campo d'aviazione. La cosa é resa ancora più ostica dal fatto che, a parte le bombe, a bordo non avrete che il cannone. Occorre fare alla vecchia maniera, ingaggiando il nemico a distanze inferiori a cinquecento metri per sperare di tostarlo alla prima raffica.
Alla fine si torna a casa, appontando sulla flat-top grazie all'aiuto ERS (o facendone a meno, il che vi farà sentire dei veri "manici", altro che quel loffio di Tom Cruise in Top Gun!). Le mani mi tremano ancoraper l'adrenalina, dopo essermi sparato tutta la demo di seguito al massimo livello di difficoltà. Non ho voluto nemmeno slacciare le cinghie dell'anti-g e togliere il casco, prima di correre a consigliare anche a voi di scaricarla e provarla. Ovvio, meglio precisarlo prima che qualche solone dell'aeronatica virtuale lo urli ai quattro venti stracciandosi le vesti, che HAWX 2 non é e non vuole essere un vero simulatore tecnorealistico.E siccome i "bullonari" sono una minoranza e a noi altri tutti piace giocare per divertirci e sognare (se volevamo fare i piloti militari, ci saremmo iscritti in Accademia), posso dire con serena certezza che il gioco Ubisoft mette una seria ipoteca sul primo posto nella classifica dei giochi di combattimento aereo recenti e del prossimo futuro, riuscendo ad accoppiare ad una formula che non può che essere, visto l'utente medio, spiccatamente arcade per quanto riguarda il sistema di controllo, componenti realistiche del gameplay e della trama in grado di elevarlo ben più di un gradino più in alto dei concorrenti, anche blasonati. Cieli blu a tutti!
Tom Clancy's H.A.W.X. 2
Tom Clancy's H.A.W.X. 2
Pilotare un aereo da combattimento non é una passeggiata. Per imparare ci sono accademie, scuole di volo, centinaia di ore di simulatore, missioni di addestramento, e così via. Nonostante ciò, una volta coinvolti in uno scontro reale, molti finiscono abbattuti alla loro prima missione operativa, e altri non riescono a mettere un colpo a segno, tornando a casa per il rotto della cuffia e con le gambe che tremano. Inutile pensare quindi di rendere realistica un'esperienza simile in un videogioco, costringendo una persona magari sedentaria ad imparare faccende da Top Gun in poche ore. Molto meglio implementare un'esperienza adrenalinica e divertente, difficile al punto di costituire una sfida mai frustrante, in grado di coinvolgere e far sentire protagonista chi gioca. HAWX 2 fa tutto questo, meglio di qualsiasi altro gioco simile che abbia mai avuto occasione di provare su una console. Non lasciatevelo scappare.