Tom Clancy's The Division
di
Roberto Vicario
Dopo diversi rinvii, l'ambizioso progetto di Ubisoft e Massive Entertainment si avvicina sempre più velocemente verso la data d'uscita fissata per il prossimo 8 marzo. In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di testare con mano una piccola porzione del gioco grazie alla beta chiusa che gli sviluppatori hanno utilizzato per mettere sotto stress i server e capire cosa c'é ancora da migliorare nell'interazione tra giocatori.
In questo hands on raccogliamo un po di informazioni e di sensazioni scaturite dalla nostra prova, così da rendere partecipi anche coloro che non hanno potuto toccare con mano questo interessante TPS con elementi ruolistici e open world.
La beta rilasciata ci dava la possibilità di creare due slot personaggio. Purtroppo i volti dei nostri agenti erano creati casualmente e questo non ci ha permesso di testare l'editor interno che, dalle opzioni che abbiamo potuto intravedere, dovrebbe essere piuttosto fornito. Rimaniamo comunque in attesa di avere tra le mani la versione definitiva del prodotto per capire quanto il la potremo spingerci con la personalizzazione.
La beta ci ha dato libero accesso a quasi tutta Manhattan, divisa in quartiere ed ognuno più o meno difficile in base alla quantità e alla tipologia di nemici presenti. Sotto l'aspetto emozionale il lavoro svolto dagli sviluppatori ci ha convinto veramente tanto. La sensazione di muoversi all'interno di una Manhattan infetta é pienamente percepibile. Colonne di macchine abbandonate, negozi distrutti e sciacallati, animali randagi che vagano per le strade e qualche disperato superstite qua e la in cerca di aiuto. A fare da contraltare a questa desolazione c'é il bianco candido e asettico della neve, che crea un contrasto assolutamente affascinante.
La prima parte della prova ci é servita per prendere confidenza con i comandi di gioco (spiegati sommariamente da un breve filmato) e soprattutto con l'ambiente sopra descritto. Come dicevamo in apertura il titolo sfrutta le meccaniche da TPS cover based, elemento reso più complesso e affascinante grazie a degli elementi da GDR online open world.
i nostri agenti potranno infatti specializzarsi in tre differenti rami: dal medico allo specialista in tecnologia e così via. Ognuno di questi rami ci darà accesso a delle abilità che potremo “settare” sui due dorsali del pad in modo da poter attivare il loro potere (previo caricamento) in qualsiasi momento. A questo elemento si aggiunge poi l'alto grado di personalizzazione sia del nostro agente che delle armi (due principali una secondaria) che potremo utilizzare contro i nemici. Esattamente come visto in Destiny, giusto per citare un titolo recente, le armi avranno dei livelli di esperienza necessari per poter essere utilizzate, e dei colori che staranno a simboleggiare la rarità della stessa. Inoltre, una volta selezionata, la nostra bocca da fuoco potrà essere ulteriormente personalizzata con tutta una serie di attachments che andranno a modificare estetica (mere skin colorate) balistica, gittata e precisione.
A godere di personalizzazione sarà anche il nostro QG situato a Penn Station. All'interno di questa area neutrale potremo allocare il nostro inventario di cui non vogliamo sbarazzarci, comprare o vendere oggetti e armi dai venditori e soprattutto migliorare i tre reparti presenti al suo interno: medico, tecnologico e militare. Ognuno di questi tre reparti sarà gestito da del personale specifico: una dottoressa, un ingegnere ed un ex soldato. Queste tre figure saranno anche coloro che porteranno avanti il filone narrativo grazie ad una serie di missioni comprese di cut scene. Nella beta era possibile portarne a termine soltanto una all'interno del Madison Square Garden, in cui dovevamo portare in salvo la dottoressa Jessica Kendel. Un piccolo assaggio della varietà che dovrebbe segnare in maniera indelebile l'esperienza dei giocatori di The Division. Potenziare il QG, ovviamente, sbloccherà nuove missioni che ci porteranno fino all'end game.
Ovviamente, in quanto open world online - vi ricordiamo che il gioco chiederà una connessione costante ad internet - il titolo offre anche tantissime missioni secondarie, eventi casuali e ovviamente il classico PvP di cui vi parleremo tra poco.
Attraverso la visione di una comoda mappa tridimensionale, una serie di icone ci indicheranno cosa dovremo completare: missioni di salvataggio, di supporto e persino di ricerca. Proprio quest'ultima é stata una delle side mission che abbiamo potuto provare e che ci ha dato la possibilità di sfruttare il radiofaro Echo, uno strumento che proietta delle immagini in stile Batman della serie Arkham, e che ci permette di rivedere la scena del crimine in 3D per scovare degli indizi e portare a termine la missione.
Il cuore pulsate di tutte queste esperienze così variegate é ovviamente il gioco di squadra. Sebbene il titolo lo permette, giocare in solitaria andrebbe a compromettere seriamente gran parte dell'esperienza di gioco. The Division infatti permette a team di quattro persone di poter collaborare tra loro in modo da affrontare in maniera più strategica ogni missione, magari sfruttando le abilità e le armi uniche di ogni singolo elemento del gruppo.
Se non avete un gruppo con cui giocare, non temete, impostando i filtri della privacy in qualsiasi momento, incrociando qualche giocatore per le strade di Manhattan, potremo chiedergli di fare gruppo con noi, oppure entrare in qualche squadra già formata in modo molto naturale ed automatico.
Non bisogna poi dimenticare il PvP, ovvero la dark zone, di cui abbiamo sentito tanto parlare nei mesi passati. Qui potremo entrare come giocatori isolati oppure con il nostro gruppo. Il gioco sfrutta un sistema interessante che ci permette in qualsiasi momento di sparare a chi vogliamo diventando così traditori. In questo modo attireremo l'attenzione dei giocatori intorno a noi che proveranno ad ucciderci in tutti i modi mentre tentiamo di sopravvivere e portare a termine i compiti da questa nostra condizione. Inutile sottolineare come in questa zona della mappa sarà molto facile recuperare loot raro e soprattutto fare tanta esperienza. Ovviamente questo modo di giocare é molto particolare, e solamente quando avremo tra le mani la versione definitiva del gioco potremo analizzarlo con calma in tutti i suoi dettagli.
Sotto l'aspetto tecnico The Division ci é sembrato piuttosto solido. La qualità grafica non fa gridare al miracolo, ma risulta comunque piacevole e piuttosto dettagliata. Inoltre il frame rate, a parte qualche problema dato probabilmente dal lag, ci é sembrato costante sui 30fps. Davvero un ottimo lavoro quello fatto dai ragazzi di Massive.
Insomma, questo primo assaggio di Tom Clancy's The Division ci ha davvero intrigato. Il sistema di gioco é molto interessante e soprattutto divertente da giocare se fatto in compagnia di qualche amico. Ci sono ancora diversi punti di domanda che rimangano in attesa di una risposta, e proprio per questo dovremo aspettare l'inizio del mese di marzo per avere una risposta definitiva. Restate sintonizzati.
In questo hands on raccogliamo un po di informazioni e di sensazioni scaturite dalla nostra prova, così da rendere partecipi anche coloro che non hanno potuto toccare con mano questo interessante TPS con elementi ruolistici e open world.
Un mondo infetto ma pulsante
La beta rilasciata ci dava la possibilità di creare due slot personaggio. Purtroppo i volti dei nostri agenti erano creati casualmente e questo non ci ha permesso di testare l'editor interno che, dalle opzioni che abbiamo potuto intravedere, dovrebbe essere piuttosto fornito. Rimaniamo comunque in attesa di avere tra le mani la versione definitiva del prodotto per capire quanto il la potremo spingerci con la personalizzazione.
La beta ci ha dato libero accesso a quasi tutta Manhattan, divisa in quartiere ed ognuno più o meno difficile in base alla quantità e alla tipologia di nemici presenti. Sotto l'aspetto emozionale il lavoro svolto dagli sviluppatori ci ha convinto veramente tanto. La sensazione di muoversi all'interno di una Manhattan infetta é pienamente percepibile. Colonne di macchine abbandonate, negozi distrutti e sciacallati, animali randagi che vagano per le strade e qualche disperato superstite qua e la in cerca di aiuto. A fare da contraltare a questa desolazione c'é il bianco candido e asettico della neve, che crea un contrasto assolutamente affascinante.
La prima parte della prova ci é servita per prendere confidenza con i comandi di gioco (spiegati sommariamente da un breve filmato) e soprattutto con l'ambiente sopra descritto. Come dicevamo in apertura il titolo sfrutta le meccaniche da TPS cover based, elemento reso più complesso e affascinante grazie a degli elementi da GDR online open world.
i nostri agenti potranno infatti specializzarsi in tre differenti rami: dal medico allo specialista in tecnologia e così via. Ognuno di questi rami ci darà accesso a delle abilità che potremo “settare” sui due dorsali del pad in modo da poter attivare il loro potere (previo caricamento) in qualsiasi momento. A questo elemento si aggiunge poi l'alto grado di personalizzazione sia del nostro agente che delle armi (due principali una secondaria) che potremo utilizzare contro i nemici. Esattamente come visto in Destiny, giusto per citare un titolo recente, le armi avranno dei livelli di esperienza necessari per poter essere utilizzate, e dei colori che staranno a simboleggiare la rarità della stessa. Inoltre, una volta selezionata, la nostra bocca da fuoco potrà essere ulteriormente personalizzata con tutta una serie di attachments che andranno a modificare estetica (mere skin colorate) balistica, gittata e precisione.
A godere di personalizzazione sarà anche il nostro QG situato a Penn Station. All'interno di questa area neutrale potremo allocare il nostro inventario di cui non vogliamo sbarazzarci, comprare o vendere oggetti e armi dai venditori e soprattutto migliorare i tre reparti presenti al suo interno: medico, tecnologico e militare. Ognuno di questi tre reparti sarà gestito da del personale specifico: una dottoressa, un ingegnere ed un ex soldato. Queste tre figure saranno anche coloro che porteranno avanti il filone narrativo grazie ad una serie di missioni comprese di cut scene. Nella beta era possibile portarne a termine soltanto una all'interno del Madison Square Garden, in cui dovevamo portare in salvo la dottoressa Jessica Kendel. Un piccolo assaggio della varietà che dovrebbe segnare in maniera indelebile l'esperienza dei giocatori di The Division. Potenziare il QG, ovviamente, sbloccherà nuove missioni che ci porteranno fino all'end game.
Scorrazzando per Manhattan
Ovviamente, in quanto open world online - vi ricordiamo che il gioco chiederà una connessione costante ad internet - il titolo offre anche tantissime missioni secondarie, eventi casuali e ovviamente il classico PvP di cui vi parleremo tra poco.
Attraverso la visione di una comoda mappa tridimensionale, una serie di icone ci indicheranno cosa dovremo completare: missioni di salvataggio, di supporto e persino di ricerca. Proprio quest'ultima é stata una delle side mission che abbiamo potuto provare e che ci ha dato la possibilità di sfruttare il radiofaro Echo, uno strumento che proietta delle immagini in stile Batman della serie Arkham, e che ci permette di rivedere la scena del crimine in 3D per scovare degli indizi e portare a termine la missione.
Il cuore pulsate di tutte queste esperienze così variegate é ovviamente il gioco di squadra. Sebbene il titolo lo permette, giocare in solitaria andrebbe a compromettere seriamente gran parte dell'esperienza di gioco. The Division infatti permette a team di quattro persone di poter collaborare tra loro in modo da affrontare in maniera più strategica ogni missione, magari sfruttando le abilità e le armi uniche di ogni singolo elemento del gruppo.
Se non avete un gruppo con cui giocare, non temete, impostando i filtri della privacy in qualsiasi momento, incrociando qualche giocatore per le strade di Manhattan, potremo chiedergli di fare gruppo con noi, oppure entrare in qualche squadra già formata in modo molto naturale ed automatico.
Non bisogna poi dimenticare il PvP, ovvero la dark zone, di cui abbiamo sentito tanto parlare nei mesi passati. Qui potremo entrare come giocatori isolati oppure con il nostro gruppo. Il gioco sfrutta un sistema interessante che ci permette in qualsiasi momento di sparare a chi vogliamo diventando così traditori. In questo modo attireremo l'attenzione dei giocatori intorno a noi che proveranno ad ucciderci in tutti i modi mentre tentiamo di sopravvivere e portare a termine i compiti da questa nostra condizione. Inutile sottolineare come in questa zona della mappa sarà molto facile recuperare loot raro e soprattutto fare tanta esperienza. Ovviamente questo modo di giocare é molto particolare, e solamente quando avremo tra le mani la versione definitiva del gioco potremo analizzarlo con calma in tutti i suoi dettagli.
Sotto l'aspetto tecnico The Division ci é sembrato piuttosto solido. La qualità grafica non fa gridare al miracolo, ma risulta comunque piacevole e piuttosto dettagliata. Inoltre il frame rate, a parte qualche problema dato probabilmente dal lag, ci é sembrato costante sui 30fps. Davvero un ottimo lavoro quello fatto dai ragazzi di Massive.
Insomma, questo primo assaggio di Tom Clancy's The Division ci ha davvero intrigato. Il sistema di gioco é molto interessante e soprattutto divertente da giocare se fatto in compagnia di qualche amico. Ci sono ancora diversi punti di domanda che rimangano in attesa di una risposta, e proprio per questo dovremo aspettare l'inizio del mese di marzo per avere una risposta definitiva. Restate sintonizzati.
Tom Clancy's The Division
Tom Clancy's The Division
La close beta di Tom Clancy's The Division ci ha permesso di toccare con mano quelli che saranno gli elementi cardine dell'esperienza di gioco. Il contesto e il gameplay ci hanno soddisfatto, mentre attorno alla componente PvP e a cosa succederà una volta finita la storia aleggiano ancora dei punti di domanda. Fortunatamente manca poco più di un mese all'uscita del gioco e ovviamente alla nostra recensione!