Too Human
di
Massimiliano Balistreri
Quando ci viene in mente di pensare ad uno dei titoli dallo sviluppo più travagliato della storia dei videogiochi non possiamo certo trascurare Too Human. Presentato inizialmente all'E3 del 1999 come un gioco su 4 dischi per Playstation One, Too Human è stato dirottato negli anni successivi di piattaforma in piattaforma, senza mai vedere la luce: da Ps One a Gamecube, da Gamecube a Xbox 360, la macchina dove finalmente vedrà compiuta la sua epopea, alla fine del mese prossimo.
Il gioco, disponibile in forma di demo sul Marketplace di Xbox Live da poco più di una settimana, si presenta come un action game arricchito da svariate contaminazioni rpg. Queste ultime, in simbiosi con una storia piuttosto profonda ed intrigante, inseguono il neanche troppo nascosto obiettivo di aumentarne lo spessore ed il senso di coinvolgimento di quello che altrimenti correrebbe il rischio di rivelarsi uno slash em up come tanti sul mercato.
L'impatto con l'ultima fatica dei Silicon Knights non è certo dei migliori, almeno dal punto di vista prettamente estetico. Il gioco avrebbe dovuto utilizzare l'Unreal Engine 3.0, poi circa un anno fa, in seguito alla querelle tra gli sviluppatori ed Epic, venne deciso di adottare un engine sviluppato internamente. Il risultato che oggi si mostra ai nostri occhi è discreto sotto alcuni aspetti, molto meno convincente sotto altri. Tutto il comparto grafico pare filtrato da un alone di datato e a farne le spese sono soprattutto le animazioni, poco fluide e legnose in certi casi, nonché il pop in dei livelli, che mostra incertezze nel caso di scenari aperti e spaziosi.
I modelli poligonali dei personaggi sono più che discreti, così come le strutture dei livelli, sufficientemente complesse, anche se la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un gioco che sarebbe stato forse all'avanguardia un paio d'anni fa ma che oggi risulta ampiamente superato da molti titoli presenti sulla console di casa Microsoft.
flashtoo600338
Se il gioco non ci ha stupito in modo particolarmente positivo dal punto di vista grafico, qualche segno incoraggiante giunge invece dal comparto della storia e della giocabilità che, seppur non certo esenti da difetti, fanno sperare in un prodotto comunque caratterizzato da una sua identità ben precisa. La trama prevede un intreccio tra divinità nordiche e fantascienza, visto che, nei panni di Baldur, il figlio di Odino, sarete impegnati nel guidare la guerra contro un esercito di macchine in rivolta.
Il sistema di controllo è abbastanza atipico per un gioco action, e prevede l'utilizzo coordinato dei due stick analogici. Quello di sinistra servirà a muovere il personaggio, mentre quello di destra, azionato secondo opportune combo, anche in unione a quello sinistro, vi permetterà di portare tutta una serie di tecniche, più o meno letali, verso i vostri antagonisti. A ciò si aggiungono i grilletti laterali, che permetteranno di unire alle combo con l'arma bianca l'utilizzo delle armi da fuoco in dotazione.
Come dicevamo pocanzi Too Human non è sola azione ma anche elementi rpg, i quali si concretizzano, oltre in una crescita del personaggio in rapporto alla classe di appartenenza, anche con incrementi dei vari parametri vitali e nella possibilità offerta di potenziare armi e armature a disposizione. Tutto sommato, almeno da quello che abbiamo avuto modo di provare, tutto funziona abbastanza bene e il gioco si lascia giocare, pur senza apportare per la verità quelle innovazioni che magari qualcuno si sarebbe potuto aspettare, se non dal punto di vista tecnico, almeno per quanto riguarda il gameplay.
Un aspetto che ci ha lasciato abbastanza perplessi è rappresentato dall' intelligenza artificiale dei nemici, parsa molto limitata e non sufficiente a rappresentare una vera sfida per giocatori un minimo smaliziati, i quali si troveranno certamente messi più in difficoltà dal numero dei nemici in contemporanea su schermo, in certe situazioni ragguardevole, piuttosto che dalla qualità delle loro strategie di attacco e di difesa.
Il gioco, disponibile in forma di demo sul Marketplace di Xbox Live da poco più di una settimana, si presenta come un action game arricchito da svariate contaminazioni rpg. Queste ultime, in simbiosi con una storia piuttosto profonda ed intrigante, inseguono il neanche troppo nascosto obiettivo di aumentarne lo spessore ed il senso di coinvolgimento di quello che altrimenti correrebbe il rischio di rivelarsi uno slash em up come tanti sul mercato.
L'impatto con l'ultima fatica dei Silicon Knights non è certo dei migliori, almeno dal punto di vista prettamente estetico. Il gioco avrebbe dovuto utilizzare l'Unreal Engine 3.0, poi circa un anno fa, in seguito alla querelle tra gli sviluppatori ed Epic, venne deciso di adottare un engine sviluppato internamente. Il risultato che oggi si mostra ai nostri occhi è discreto sotto alcuni aspetti, molto meno convincente sotto altri. Tutto il comparto grafico pare filtrato da un alone di datato e a farne le spese sono soprattutto le animazioni, poco fluide e legnose in certi casi, nonché il pop in dei livelli, che mostra incertezze nel caso di scenari aperti e spaziosi.
I modelli poligonali dei personaggi sono più che discreti, così come le strutture dei livelli, sufficientemente complesse, anche se la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un gioco che sarebbe stato forse all'avanguardia un paio d'anni fa ma che oggi risulta ampiamente superato da molti titoli presenti sulla console di casa Microsoft.
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Se il gioco non ci ha stupito in modo particolarmente positivo dal punto di vista grafico, qualche segno incoraggiante giunge invece dal comparto della storia e della giocabilità che, seppur non certo esenti da difetti, fanno sperare in un prodotto comunque caratterizzato da una sua identità ben precisa. La trama prevede un intreccio tra divinità nordiche e fantascienza, visto che, nei panni di Baldur, il figlio di Odino, sarete impegnati nel guidare la guerra contro un esercito di macchine in rivolta.
Il sistema di controllo è abbastanza atipico per un gioco action, e prevede l'utilizzo coordinato dei due stick analogici. Quello di sinistra servirà a muovere il personaggio, mentre quello di destra, azionato secondo opportune combo, anche in unione a quello sinistro, vi permetterà di portare tutta una serie di tecniche, più o meno letali, verso i vostri antagonisti. A ciò si aggiungono i grilletti laterali, che permetteranno di unire alle combo con l'arma bianca l'utilizzo delle armi da fuoco in dotazione.
Come dicevamo pocanzi Too Human non è sola azione ma anche elementi rpg, i quali si concretizzano, oltre in una crescita del personaggio in rapporto alla classe di appartenenza, anche con incrementi dei vari parametri vitali e nella possibilità offerta di potenziare armi e armature a disposizione. Tutto sommato, almeno da quello che abbiamo avuto modo di provare, tutto funziona abbastanza bene e il gioco si lascia giocare, pur senza apportare per la verità quelle innovazioni che magari qualcuno si sarebbe potuto aspettare, se non dal punto di vista tecnico, almeno per quanto riguarda il gameplay.
Un aspetto che ci ha lasciato abbastanza perplessi è rappresentato dall' intelligenza artificiale dei nemici, parsa molto limitata e non sufficiente a rappresentare una vera sfida per giocatori un minimo smaliziati, i quali si troveranno certamente messi più in difficoltà dal numero dei nemici in contemporanea su schermo, in certe situazioni ragguardevole, piuttosto che dalla qualità delle loro strategie di attacco e di difesa.
Too Human
Too Human
La build da noi testata é tutt'altro che definitiva, come spesso capita, anche con demo rilasciate soltanto un mese prima dell'effettivo affacciarsi del gioco nei negozi. Sicuramente però ciò che abbiamo di fronte oggi non si discosterà mostruosamente dal gioco definitivo, quantomeno come ossatura dell'engine tridimensionale e giocabilità nel complesso. Too Human si presenta come un gioco d'azione piuttosto convenzionale, con elementi rpg di sicuro pregio, capaci di aumentarne la profondità e il grado di coinvolgimento. C'é qualcosa però che non convince appieno, forse l'aspetto tecnico un po' datato, figlio inevitabile dei numerosi rinvii e cambi di piattaforma. Il giudizio definitivo é comunque rimandato alla recensione e chissà che alla fine i Silicon Knight non sappiano stupirci nuovamente.