Top spin
di
Simone 'C.D.' Bianchini
Per tutti gli amanti del tennis videoludico all'ennesima potenza Project and Magic inaugura la propria produzione su home computer con l'attesissima conversione di uno dei best-seller per X-BOX della passata stagione, il pluripremiato Top Spin. Nato per rimpinguare le casse della software house francese, placare la sete di tennis simulato che da anni piaga l'utenza votata all'uso di home computer ed esaltare le già spiccate, eufemisticamente parlando, attitudini alla spettacolarizzazione joypad mediata del titolo sportivo targato Atari (contemporaneamente), Top Spin approda finalmente nei tray dei nostri goffissimi case illuminati al neon con l'obiettivo dichiarato di far parlare di se. PAM prende l'utenza per la gola e gli regala uno spettacolo audiovisivo francamente senza precedenti (o quasi) nell'ambito dei titoli sportivi. E' stato così ai tempi della release xboxiana, figuriamoci ora che il motore del gioco, opportunamente riveduto e corretto, può trovare terreno fertile nelle potenzialità delle schede grafiche di ultima generazione e compiere un ulteriore passo i avanti verso la TV a pagamento. Mancano solo Clerici e Tommasi insomma, ma speriamo in una futura patch che sopperisca alla lacuna. Top Spin, benchè denoti qualche calo del frame rate, specie se testato su macchine meno performanti (ma teniamo tutti quanti in considerazione il fatto che quanto visionato dal team di Gamesurf non è altro che una beta) è in grado di raggiungere, su sistemi high-end, livelli di bellezza inusitati.
Le arene poligonali, che sovente paiono esercizi di architettura sperimentale, mostrano un dettaglio sbalorditivo e fanno da cornice a scambi degni del penultimo Roland Garros fra giocatori modellati magistralmente, in tutto e per tutto simili alle controparti reali come mai prima d'ora. L'alopecia di "Pistol" Pete Sampras, la mascella californiana di Jean Michelle Gambill e le conturbanti fattezze di Annina Kournikova difficilmente passeranno inosservate all'appassionato di tennis che non farà molta fatica a riconoscere i propri beniamini. Il numero di poligoni gestiti dall'engine messo insieme dalla softco francese è davvero ragguardevole e permette al titolo di sfoggiare un'enorme quantità di particolari esaltati dalla pulizia delle texture e dalla generale nitidezza di tutto quanto viene portato a video. L'uso massiccio di Anti Aliasing quindi, cesella il tutto. Cosi' si avranno primi piani al limite del fotorealismo, muscolature scolpite o rotondità suadenti, attrezzature ultra-dettagliate che non sfigurerebbero nel catalogo di qualche multinazionale, pubblico e arbitri interamente poligonali (chi più chi meno), superfici dei campi soggette e degradamento, palline, frigoriferi e raccattapalle disseminati sull'area di gioco, persone e talvolta qualche grattacielo attorno al perimetro.
Capitolo a parte va doverosamente riservato al discorso animazioni che probabilmente contribuiscono a delineare un nuovo standard per quanto concerne le simulazioni tennistiche. I giocatori sono in grado di passare da una posizione d'attesa a quella che precede il colpo, impattare la pallina e riportarsi in stand by senza spezzettare in alcun modo il movimento e, soprattutto, adeguandosi in maniera splendida a qualunque altezza della pallina, che verrà colpita in maniera leggermente differenziata anche a seconda della posizione del corpo al momento dell'esecuzione del colpo dando luogo a molteplici sfumature di una stessa animazione.
L'eleganza con cui i tennisti si scambiano manate che viaggiano a centinaia di chilometri orari, giusto un pelo sopra il net, è in grado di far innamorare di questo sport anche il più risoluto dei detrattori, come solamente un'ora e mezza di Federer-Moya su Decoturf II saprebbe fare.
Il tutto gestito (a patto di possedere un sistema adeguato) con una fluidità che non conosce soluzione di continuità. Benchè i movimenti della telecamera non siano così ingerenti, anche (anzi, soprattutto) dal punto di vista più ravvicinato si può godere di uno spettacolo straordinario, apprezzare ogni pulsione della struttura scheletrica che compone il giocatore e leggere lo stato d'animo nel suo viso durante una delle onnipresenti cutscene. Con esponenziale incremento del livello di immersione e coinvolgimento emotivo.
Per definire l'impressione che suscita ogni singola partita a Top Spin, dal punto di vista cosmetico, l'unica parola adatta è "impressionante". Ma è una volta che si scende in campo che il titolo targato Microsoft mostra i suoi veri punti di forza.
Le arene poligonali, che sovente paiono esercizi di architettura sperimentale, mostrano un dettaglio sbalorditivo e fanno da cornice a scambi degni del penultimo Roland Garros fra giocatori modellati magistralmente, in tutto e per tutto simili alle controparti reali come mai prima d'ora. L'alopecia di "Pistol" Pete Sampras, la mascella californiana di Jean Michelle Gambill e le conturbanti fattezze di Annina Kournikova difficilmente passeranno inosservate all'appassionato di tennis che non farà molta fatica a riconoscere i propri beniamini. Il numero di poligoni gestiti dall'engine messo insieme dalla softco francese è davvero ragguardevole e permette al titolo di sfoggiare un'enorme quantità di particolari esaltati dalla pulizia delle texture e dalla generale nitidezza di tutto quanto viene portato a video. L'uso massiccio di Anti Aliasing quindi, cesella il tutto. Cosi' si avranno primi piani al limite del fotorealismo, muscolature scolpite o rotondità suadenti, attrezzature ultra-dettagliate che non sfigurerebbero nel catalogo di qualche multinazionale, pubblico e arbitri interamente poligonali (chi più chi meno), superfici dei campi soggette e degradamento, palline, frigoriferi e raccattapalle disseminati sull'area di gioco, persone e talvolta qualche grattacielo attorno al perimetro.
Capitolo a parte va doverosamente riservato al discorso animazioni che probabilmente contribuiscono a delineare un nuovo standard per quanto concerne le simulazioni tennistiche. I giocatori sono in grado di passare da una posizione d'attesa a quella che precede il colpo, impattare la pallina e riportarsi in stand by senza spezzettare in alcun modo il movimento e, soprattutto, adeguandosi in maniera splendida a qualunque altezza della pallina, che verrà colpita in maniera leggermente differenziata anche a seconda della posizione del corpo al momento dell'esecuzione del colpo dando luogo a molteplici sfumature di una stessa animazione.
L'eleganza con cui i tennisti si scambiano manate che viaggiano a centinaia di chilometri orari, giusto un pelo sopra il net, è in grado di far innamorare di questo sport anche il più risoluto dei detrattori, come solamente un'ora e mezza di Federer-Moya su Decoturf II saprebbe fare.
Il tutto gestito (a patto di possedere un sistema adeguato) con una fluidità che non conosce soluzione di continuità. Benchè i movimenti della telecamera non siano così ingerenti, anche (anzi, soprattutto) dal punto di vista più ravvicinato si può godere di uno spettacolo straordinario, apprezzare ogni pulsione della struttura scheletrica che compone il giocatore e leggere lo stato d'animo nel suo viso durante una delle onnipresenti cutscene. Con esponenziale incremento del livello di immersione e coinvolgimento emotivo.
Per definire l'impressione che suscita ogni singola partita a Top Spin, dal punto di vista cosmetico, l'unica parola adatta è "impressionante". Ma è una volta che si scende in campo che il titolo targato Microsoft mostra i suoi veri punti di forza.
Top spin
Top spin
L'idea che traspare dal prodotto è quella di una generale integrità strutturale dal punto di vista tecnico con il valore aggiunto di risoluzioni prima irraggiungibili coadiuvate dalla potenza dei sistemi Home-PC di oggi.
La completa conversione dei contenuti dalla versione XBOX poi garantisce la stessa qualità con cui questo titolo si è fatto conoscere sul mercato un anno or sono. Le premesse per bissare il successo ottenute sulla piattaforma della casa di Redmond, ci sono tutte. Per un titolo che ha fatto del multiplayer online e della maestosità grafica le sue carte vincenti, su una piattaforma che non ha di certo mai rappresentato l'avanguardia né nell'uno né tantomeno nell'altro campo, l'approdo su lidi windows-oriented rappresenta un ulteriore occasione per ribadire la propria superiorità nell'ambito dei titoli sportivi dedicati alla racchetta. Il titolo Atari si lascia apprezzare senza troppi patemi d'animo per quanto riguarda l'aspetto simulativo, facendo fondamento su un impianto di gioco dotato di inaspettata profondità ed in grado di rendersi appetibile sia ai patiti del genere sia ai neofiti in cerca di un prodotto dall'elevato tasso di giocabilità e coinvolgimento.
La completa conversione dei contenuti dalla versione XBOX poi garantisce la stessa qualità con cui questo titolo si è fatto conoscere sul mercato un anno or sono. Le premesse per bissare il successo ottenute sulla piattaforma della casa di Redmond, ci sono tutte. Per un titolo che ha fatto del multiplayer online e della maestosità grafica le sue carte vincenti, su una piattaforma che non ha di certo mai rappresentato l'avanguardia né nell'uno né tantomeno nell'altro campo, l'approdo su lidi windows-oriented rappresenta un ulteriore occasione per ribadire la propria superiorità nell'ambito dei titoli sportivi dedicati alla racchetta. Il titolo Atari si lascia apprezzare senza troppi patemi d'animo per quanto riguarda l'aspetto simulativo, facendo fondamento su un impianto di gioco dotato di inaspettata profondità ed in grado di rendersi appetibile sia ai patiti del genere sia ai neofiti in cerca di un prodotto dall'elevato tasso di giocabilità e coinvolgimento.