Total War: Attila
di
Valerio De Vittorio
Mentre ci dobbiamo ancora riprendere dall'ottimo e spaventoso Alien: Isolation, Creative Assembly non é certamente in vacanza ed é già pronta a tornare alla propria serie per eccellenza con Total War: Attila, un capitolo interamente dedicato al potente sovrano degli Unni. Il sapore di espansione stand alone rilasciata in coda al non del tutto soddisfacente Rome II c'era tutto, ma grazie ad un codice preview abbiamo potuto saggiare il lavoro svolto finora e rimanere piacevolmente colpiti da un titolo che sembra voler strizzare l'occhio ai fan di vecchia data.
Purtroppo la beta fornitaci non é particolarmente ricca di contenuti, ma ci ha permesso di assaporare parte del gameplay di Total War: Attila giocando una manciata di turni. Interessante da subito come sebbene sia presente, e selezionabile, la fazione degli Unni, il focus della campagna principale sia stato in realtà posto sulle altre, che cercano disperatamente di contrastare l'avanzata di Attila. L'esempio più lampante é l'impero romano, che preso in mano intorno al 430 vanta un'estensione impressionante ma anche molto difficile da gestire.
Si viene attaccati su diversi fronti e tenere assieme il territorio é impresa quasi impossibile se non si ricorre alla diplomazia, rinunciando ad alcuni possedimenti in favore di una maggiore stabilità politica. Il livello di difficoltà si dimostra decisamente proibitivo anche grazie ad una ricreazione molto particolareggiata del periodo storico, con annesse invasioni, epidemie, carestie e quant'altro.Le altre fazioni incluse nella build erano gli Ostrogoti, i Sassoni e i Sasanidi, l'ultima dinastia autoctona che governò la Persia prima della conquista islamica. Ognuna ha le proprie peculiarità e anche guidare gli Ostrogoti ci ha creato non pochi grattacapi. Questi sono nomadi, in grado di muoversi liberamente e con facilità sulla mappa pagando però una scarsa fortificazione.
E' chiaro come la formula di gameplay alla base di Total War: Attila sia sempre la medesima della serie, partendo dalle ottime basi e includendo alcune delle novità di Rome II. D'altro canto il sistema che gestisce la diplomazia é stato arricchito ed impreziosito, configurandosi come il più complesso ed articolato di sempre. Siamo agli inizi dei secoli bui, con un Europa in tumulto e territori frammentati, in continuo conflitto. Sarà facile subire attacchi dalle fazioni avversarie, come abbiamo provato sulla nostra pelle durante la prova. Rimanendo in ambito guerra, i conflitti gestiti in automatico dalla CPU appaiono ora più imprevedibili, con una gestione delle statistiche più accurata e sfaccettata. Gli sviluppatori hanno lavorato in questo senso per incentivare il giocatore a scendere in battaglia in prima persona, fidandosi meno della gestione automatizzata.
Gli utenti si concentrano infatti fin troppo a giudizio di Creative Assembly, sulla conquista ed organizzazione di territori ed insediamenti. Anche in questo ambito, comunque, non mancano novità e perfezionamenti. Torna infatti il Family Tree, grazie al quale é possibile gestire il proprio albero genealogico, assegnando familiari a compiti più o meno importanti, organizzare matrimoni di interesse e quant'altro.La nostra prova ci ha permesso anche di osservare compiaciuti un'intelligenza artificiale molto sveglia ed attenta, capace di strategie efficaci e difficili da prevedere, almeno nelle prime battute. La gestione degli assedi é invece un po' meno convincente, ma verificheremo in fase di recensione visto lo scarso numero di turni a nostra disposizione.
Non siamo rimasti del tutto convinti nemmeno dal bilanciamento delle unità, ma ancora una volta si tratta di elementi che possono facilmente venir smussati nelle prossime settimane di sviluppo.Un'ultimo cenno lo facciamo al comparto tecnico, eccellente come ormai Creative Assembly ci ha abituati. Il motore grafico é il medesimo dei precedenti capitoli della serie, ancora un po' pesante da gestire a dettagli massimi, ma soddisfacente come non mai sul fronte estetico.
Dove passava lui non cresceva più l'erba
Purtroppo la beta fornitaci non é particolarmente ricca di contenuti, ma ci ha permesso di assaporare parte del gameplay di Total War: Attila giocando una manciata di turni. Interessante da subito come sebbene sia presente, e selezionabile, la fazione degli Unni, il focus della campagna principale sia stato in realtà posto sulle altre, che cercano disperatamente di contrastare l'avanzata di Attila. L'esempio più lampante é l'impero romano, che preso in mano intorno al 430 vanta un'estensione impressionante ma anche molto difficile da gestire.
Si viene attaccati su diversi fronti e tenere assieme il territorio é impresa quasi impossibile se non si ricorre alla diplomazia, rinunciando ad alcuni possedimenti in favore di una maggiore stabilità politica. Il livello di difficoltà si dimostra decisamente proibitivo anche grazie ad una ricreazione molto particolareggiata del periodo storico, con annesse invasioni, epidemie, carestie e quant'altro.Le altre fazioni incluse nella build erano gli Ostrogoti, i Sassoni e i Sasanidi, l'ultima dinastia autoctona che governò la Persia prima della conquista islamica. Ognuna ha le proprie peculiarità e anche guidare gli Ostrogoti ci ha creato non pochi grattacapi. Questi sono nomadi, in grado di muoversi liberamente e con facilità sulla mappa pagando però una scarsa fortificazione.
La diplomazia é importante
E' chiaro come la formula di gameplay alla base di Total War: Attila sia sempre la medesima della serie, partendo dalle ottime basi e includendo alcune delle novità di Rome II. D'altro canto il sistema che gestisce la diplomazia é stato arricchito ed impreziosito, configurandosi come il più complesso ed articolato di sempre. Siamo agli inizi dei secoli bui, con un Europa in tumulto e territori frammentati, in continuo conflitto. Sarà facile subire attacchi dalle fazioni avversarie, come abbiamo provato sulla nostra pelle durante la prova. Rimanendo in ambito guerra, i conflitti gestiti in automatico dalla CPU appaiono ora più imprevedibili, con una gestione delle statistiche più accurata e sfaccettata. Gli sviluppatori hanno lavorato in questo senso per incentivare il giocatore a scendere in battaglia in prima persona, fidandosi meno della gestione automatizzata.
Gli utenti si concentrano infatti fin troppo a giudizio di Creative Assembly, sulla conquista ed organizzazione di territori ed insediamenti. Anche in questo ambito, comunque, non mancano novità e perfezionamenti. Torna infatti il Family Tree, grazie al quale é possibile gestire il proprio albero genealogico, assegnando familiari a compiti più o meno importanti, organizzare matrimoni di interesse e quant'altro.La nostra prova ci ha permesso anche di osservare compiaciuti un'intelligenza artificiale molto sveglia ed attenta, capace di strategie efficaci e difficili da prevedere, almeno nelle prime battute. La gestione degli assedi é invece un po' meno convincente, ma verificheremo in fase di recensione visto lo scarso numero di turni a nostra disposizione.
Non siamo rimasti del tutto convinti nemmeno dal bilanciamento delle unità, ma ancora una volta si tratta di elementi che possono facilmente venir smussati nelle prossime settimane di sviluppo.Un'ultimo cenno lo facciamo al comparto tecnico, eccellente come ormai Creative Assembly ci ha abituati. Il motore grafico é il medesimo dei precedenti capitoli della serie, ancora un po' pesante da gestire a dettagli massimi, ma soddisfacente come non mai sul fronte estetico.
Total War: Attila
Total War: Attila
Total War Attila sembra avere tutte le carte in regola per soddisfare i fan, soprattutto quelli di vecchia data. Il livello di difficoltà é decisamente impegnativo e l'ambientazione ricostruita con grande attenzione. Avere gli Unni come avversari, costantemente in agguato, dona un tocco di personalità in più ad un capitolo che rischiava di apparire come un'espansione di Rome II. Noi attendiamo con grande interesse questo nuovo lavoro di Creative Assembly, tra un mese la recensione.