Total War: Rome II
di
"Inermes cum singulis vestimentis sub iugum missurum". Senz'armi, con la sola tunica, furono costretti a passare sotto un giogo. Con queste poche parole, nel suo abituale stile asciutto, Tito Livio ci racconta nel suo Ab Urbe Condita l'umiliazione subita dall'esercito romano sconfitto alle Forche Caudine, nel 321 A.C., durante la Seconda Guerra Sannitica. Un altro aneddoto, inoltre, é legato all'episodio storico. Quello che attribuisce il celebre detto "tertium non datum" (non esiste una terza possibilità), che chi di noi ha fatto studi classici avrà sentito citare dal proprio docente di latino in chissà quante occasioni, al vecchio re sannita Erennio, in risposta alla richiesta del figlio, Gaio Ponzio Telesino, su cosa fare dei moltissimi prigionieri romani catturati.
L'anziano monarca, saggiamente, spiegò che non c'era altra possibilità se non rimandarli a casa, sperando così nella gratitudine di Roma, oppure farli passare tutti per le armi, impedendo all'Urbe di riarmarsi a breve contro di loro. Fortunatamente per i romani, fu preferita la prima scelta alla seconda e i legionari sconfitti poterono tornare in patria, non prima tuttavia di essere passati, dal primo all'ultimo, sotto un giogo posto ad una tale altezza da costringerli, nel transito, a chinarsi in segno di sottomissione. Roma dovette attendere la vittoria di Aquilonia del 290 A.C., alla fine della Terza Guerra Sannitica per infliggere una sconfitta definitiva ai Sanniti, annettendo buona parte dell'attuale Campania al suo territorio.
Il codice preview di Total War: Rome II, attesissimo seguito di uno dei migliori strategici di sempre, contiene appunto la campagna sannitica, consentendo al giocatore (solo in single player) di riviverla nei panni di Gaio Fulvio Silano, patrizio romano chiamato a giocare un ruolo chiave in difesa degli interessi di Roma nel Sannio. Messi da parte per il momento gli aspetti diplomatici e politici del gioco, che saranno presenti nella versione definitiva, abbiamo potuto concentrarci su un'unica mappa di campagna, limitata alla zona interessata. Il che, per chi é chiamato a ricevere un primo assaggio di un gioco che si attende essere monumentale, non é certo un male, dal momento che é stato possibile, in questo modo, concentrarci sulle dinamiche strategiche e tattiche che costituiscono, comunque, il core del titolo.
Chi ha passato la prima metà di quest'estate a scartabellare in giro le notizie e indiscrezioni lasciate filtrare dal team di sviluppo, sa già in buona parte cosa attendersi. L'aria di un nuovo trionfo, nello stile e magnificenza di quelli dei cesari dell'epoca imperiale, c'é e si sente. E non potrebbe essere altrimenti, visto che, nonostante il periodo di crisi, la software house ha messo al lavoro addirittura un centinaio di sviluppatori, divisi in micro-team dedicati, ciascuno, ad un determinato aspetto del progetto. Delle differenze di IA tra unità analoghe di diverse culture, o della profonda caratterizzazione di ogni singola armata, della cura maniacale nel riprodurre armi, uniformi, equipaggiamenti e vascelli e dell'attenzione posta nella coerenza storica di alleanze e comportamenti dei differenti popoli abbiamo sentito dire molto, ma preferiamo discuterne non appena in possesso di una versione definitiva. Nel frattempo, molto meglio restare sul campo di battaglia assieme al nostro Silano, vissuto in un'era in cui i fasti dell'ultima repubblica e dell'impero erano ancora lontani, e impegnato tuttavia a districarsi con una grana che all'apparenza sembra fuori portata dell'agguerrito ma ancora giovane esercito romano.
Liberare Capua dalla stretta dell'assedio dei fieri sanniti, organizzare la difesa della Campania e infine portare la guerra nel territorio nemico, chiudendo la partita con l'avversario una volta per tutte. Per portare a termine l'arduo compito, evitando di ripetere l'onta delle Forche Caudine di cui sopra, abbiamo impiegato quasi quattro ore. Durante le quali, con la mente sgombra da tutte le questioni gestionali, ci siamo dovuti confrontare con un'IA ostica e duttile, decisamente qualche passo avanti rispetto al predecessore. Il motore grafico nuovo c'é e si vede, in particolar modo nelle animazioni dei singoli soldati sul campo (Marte solo lo sa, tuttavia, se il più delle volte non ho avuto il tempo di fermarmi ad ammirarle, impegnato a battermi sotto un diluvio di frecce e giavellotti!), anche se i due mesi che mancano all'uscita del gioco definitivo si percepiscono in termini di bug, rallentamenti e qualche crash di troppo. Gli sviluppatori ci avevano avvisato, comunque, rassicurandoci sul fatto che sarà tutto a posto quando il gioco uscirà in commercio. Bella e potente la colonna sonora, della quale, supponiamo, abbiamo potuto ascoltare solo un assaggio, e molto coinvolgenti anche i suoni della battaglia, cui un buon sistema surround potrà regalare una capacità di coinvolgimento assoluta.
L'anziano monarca, saggiamente, spiegò che non c'era altra possibilità se non rimandarli a casa, sperando così nella gratitudine di Roma, oppure farli passare tutti per le armi, impedendo all'Urbe di riarmarsi a breve contro di loro. Fortunatamente per i romani, fu preferita la prima scelta alla seconda e i legionari sconfitti poterono tornare in patria, non prima tuttavia di essere passati, dal primo all'ultimo, sotto un giogo posto ad una tale altezza da costringerli, nel transito, a chinarsi in segno di sottomissione. Roma dovette attendere la vittoria di Aquilonia del 290 A.C., alla fine della Terza Guerra Sannitica per infliggere una sconfitta definitiva ai Sanniti, annettendo buona parte dell'attuale Campania al suo territorio.
Il codice preview di Total War: Rome II, attesissimo seguito di uno dei migliori strategici di sempre, contiene appunto la campagna sannitica, consentendo al giocatore (solo in single player) di riviverla nei panni di Gaio Fulvio Silano, patrizio romano chiamato a giocare un ruolo chiave in difesa degli interessi di Roma nel Sannio. Messi da parte per il momento gli aspetti diplomatici e politici del gioco, che saranno presenti nella versione definitiva, abbiamo potuto concentrarci su un'unica mappa di campagna, limitata alla zona interessata. Il che, per chi é chiamato a ricevere un primo assaggio di un gioco che si attende essere monumentale, non é certo un male, dal momento che é stato possibile, in questo modo, concentrarci sulle dinamiche strategiche e tattiche che costituiscono, comunque, il core del titolo.
Chi ha passato la prima metà di quest'estate a scartabellare in giro le notizie e indiscrezioni lasciate filtrare dal team di sviluppo, sa già in buona parte cosa attendersi. L'aria di un nuovo trionfo, nello stile e magnificenza di quelli dei cesari dell'epoca imperiale, c'é e si sente. E non potrebbe essere altrimenti, visto che, nonostante il periodo di crisi, la software house ha messo al lavoro addirittura un centinaio di sviluppatori, divisi in micro-team dedicati, ciascuno, ad un determinato aspetto del progetto. Delle differenze di IA tra unità analoghe di diverse culture, o della profonda caratterizzazione di ogni singola armata, della cura maniacale nel riprodurre armi, uniformi, equipaggiamenti e vascelli e dell'attenzione posta nella coerenza storica di alleanze e comportamenti dei differenti popoli abbiamo sentito dire molto, ma preferiamo discuterne non appena in possesso di una versione definitiva. Nel frattempo, molto meglio restare sul campo di battaglia assieme al nostro Silano, vissuto in un'era in cui i fasti dell'ultima repubblica e dell'impero erano ancora lontani, e impegnato tuttavia a districarsi con una grana che all'apparenza sembra fuori portata dell'agguerrito ma ancora giovane esercito romano.
Liberare Capua dalla stretta dell'assedio dei fieri sanniti, organizzare la difesa della Campania e infine portare la guerra nel territorio nemico, chiudendo la partita con l'avversario una volta per tutte. Per portare a termine l'arduo compito, evitando di ripetere l'onta delle Forche Caudine di cui sopra, abbiamo impiegato quasi quattro ore. Durante le quali, con la mente sgombra da tutte le questioni gestionali, ci siamo dovuti confrontare con un'IA ostica e duttile, decisamente qualche passo avanti rispetto al predecessore. Il motore grafico nuovo c'é e si vede, in particolar modo nelle animazioni dei singoli soldati sul campo (Marte solo lo sa, tuttavia, se il più delle volte non ho avuto il tempo di fermarmi ad ammirarle, impegnato a battermi sotto un diluvio di frecce e giavellotti!), anche se i due mesi che mancano all'uscita del gioco definitivo si percepiscono in termini di bug, rallentamenti e qualche crash di troppo. Gli sviluppatori ci avevano avvisato, comunque, rassicurandoci sul fatto che sarà tutto a posto quando il gioco uscirà in commercio. Bella e potente la colonna sonora, della quale, supponiamo, abbiamo potuto ascoltare solo un assaggio, e molto coinvolgenti anche i suoni della battaglia, cui un buon sistema surround potrà regalare una capacità di coinvolgimento assoluta.