Toukiden: The Age of Demons
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Il genere dell'Hunting Game, discendente per molti versi dalle meccaniche proprie dell'RPG e che ha come principale esponente la serie Monster Hunter di Capcom, ha avuto nel tempo svariate incarnazioni. Anche restando nell'ambito di PS Vita - console che come sappiamo tarda ancora a decollare - sono presenti titoli come Soul Sacrifice, God Eater 2 (per ora solo in Giappone) o, in preparazione, Freedom Wars. Appartenente a questo filone, sta per arrivare in Europa Toukiden: The Age of Demons, titolo Omega Force che in madrepatria ha piazzato oltre 450.000 copie.
A differenza della maggior parte degli altri giochi del filone, i quali sono ambientati in mondi di pura fantasia, Toukiden attinge a piene mani dalla storia, dalla mitologia e dalla tradizione favolistica Giapponese. Intendiamoci: l'ambientazione e la trama di gioco sono certamente originali, ma personaggi e mostri sono legati alle succitate fonti. Facciamo così la conoscenza del villaggio di Utakata, una roccaforte degli umani in un mondo devastato dalle invasioni degli Oni - i demoni del Giappone. Va da sé che i giocatori, interpretando degli “Slayer”, dovranno difendere Utakata da queste creature.
La trama si basa su una serie di missioni che si renderanno via via disponibili presso la sede degli Slayer: alcune saranno per così dire “libere” e potenzialmente trascurabili, altre avranno valenza in termini di trama e andranno superate per poter proseguire. Una volta scelta la missione e gli eventuali gregari che ci accompagnino, ci troveremo nella regione corrispondete in una mappa suddivisa in territori interconnessi tra loro - esattamente come in Monster Hunter, per capirci. A causa della capacità degli Oni di “distorcere il tempo”, le regioni in realtà identificheranno diverse “ere” in cui ci troveremo a combattere: era della grazia, era dell'onore, era della guerra e così via, ciascuna con le proprie caratteristiche estetiche.
L'editor di creazione del personaggio ci permetterà di scegliere il sesso, il nome e alcune caratteristiche fisiche come viso, pettinatura e colore dei capelli. Ciò che farà la differenza nel gameplay sarà però l'arma utilizzata, da scegliere tra sei: spada, lancia, arco, pugnali, guantoni o falce/catena (kusarigama, per i nippofili). Il personaggio in sé non avrà livello, caratteristiche o abilità: la progressione sarà basata unicamente sull'ottenimento di armi e armature via via più prestanti. Potrete comunque cambiare l'equipaggiamento a piacere presso il campo-base, passando anche da un tipo di arma ad un altro.
Il sistema di gioco é molto dinamico - sebbene non sia certo ai livelli di Dynasty Warriors, si riconosce una certa impronta tipica di Omega Force - e fa uso di tutti e quattro i tasti frontali. Abbiamo dunque due forme d'attacco standard e una “speciale”, le quali cambiano naturalmente a seconda dell'arma, più la schivata, comune a tutti. Alternando la successione degli attacchi o premendoli in combinazione si possono inoltre effettuare ulteriori tecniche: queste pressioni simultanee possono anche essere configurate come hotkeys sul touchpad posteriore di PS Vita.
Uno dei tasti laterali é utilizzato per centrare l'inquadratura dietro al personaggio oppure per effettuare il lock su un nemico; l'inquadratura può essere gestita anche dall'analogico destro o dalla croce direzionale. L'altro tasto laterale ha invece molteplici funzioni: permette di correre, ma anche di effettuare il “rituale della purificazione” che trasforma i cadaveri degli Oni in materiali utili; non ultimo, la pressione di questo tasto e di uno dei frontali attiva i poteri speciali del Mitama equipaggiato.
I Mitama sono spiriti di antichi eroi che gli Oni hanno imprigionato e che sarà possibile liberare in specifiche missioni. Ciascun Mitama garantisce poteri esclusivi - tranne quello di guarigione, comune a tutti - ed alcuni incrementi di caratteristica; a differenza del personaggio, i Mitama incrementeranno il loro livello, e dunque i loro poteri, con l'uso e l'esperienza. Anche armi e armature potranno essere potenziate con l'uso, ma per ottenere degli incrementi sostanziali sarà spesso necessario forgiarne di nuove presso il fabbro.
Il primo escursus ad Utakata e dintorni ha mostrato un gioco dall'impostazione piuttosto classica ma con un occhio particolare posto alla trama ed ai personaggi, il tutto in un'ambientazione suggestiva. Nelle missioni standard i territori esplorabili sono limitati, ma nelle partite in multiplayer si ha a disposizione tutta la mappa, consentendo dunque anche la ricerca di oggetti - sebbene quelli più importanti, indispensabili per creare armi e armature, vadano necessariamente strappati dai cadaveri dei boss. La possibilità di portarsi appresso dei PNG - tra l'altro obbligatori la prima volta che si affrontano certe missioni - lo rende pienamente fruibile anche in solitario, sebbene per sbilanciarci sulla difficoltà attendiamo una prova più corposa.
L'uscita di Toukiden: The Age of Demons per PS Vita é fissata per il 14 Febbraio: stay tuned perché entro quella data avremo già provveduto a fornirvi la nostra Recensione.
A differenza della maggior parte degli altri giochi del filone, i quali sono ambientati in mondi di pura fantasia, Toukiden attinge a piene mani dalla storia, dalla mitologia e dalla tradizione favolistica Giapponese. Intendiamoci: l'ambientazione e la trama di gioco sono certamente originali, ma personaggi e mostri sono legati alle succitate fonti. Facciamo così la conoscenza del villaggio di Utakata, una roccaforte degli umani in un mondo devastato dalle invasioni degli Oni - i demoni del Giappone. Va da sé che i giocatori, interpretando degli “Slayer”, dovranno difendere Utakata da queste creature.
La trama si basa su una serie di missioni che si renderanno via via disponibili presso la sede degli Slayer: alcune saranno per così dire “libere” e potenzialmente trascurabili, altre avranno valenza in termini di trama e andranno superate per poter proseguire. Una volta scelta la missione e gli eventuali gregari che ci accompagnino, ci troveremo nella regione corrispondete in una mappa suddivisa in territori interconnessi tra loro - esattamente come in Monster Hunter, per capirci. A causa della capacità degli Oni di “distorcere il tempo”, le regioni in realtà identificheranno diverse “ere” in cui ci troveremo a combattere: era della grazia, era dell'onore, era della guerra e così via, ciascuna con le proprie caratteristiche estetiche.
L'editor di creazione del personaggio ci permetterà di scegliere il sesso, il nome e alcune caratteristiche fisiche come viso, pettinatura e colore dei capelli. Ciò che farà la differenza nel gameplay sarà però l'arma utilizzata, da scegliere tra sei: spada, lancia, arco, pugnali, guantoni o falce/catena (kusarigama, per i nippofili). Il personaggio in sé non avrà livello, caratteristiche o abilità: la progressione sarà basata unicamente sull'ottenimento di armi e armature via via più prestanti. Potrete comunque cambiare l'equipaggiamento a piacere presso il campo-base, passando anche da un tipo di arma ad un altro.
Il sistema di gioco é molto dinamico - sebbene non sia certo ai livelli di Dynasty Warriors, si riconosce una certa impronta tipica di Omega Force - e fa uso di tutti e quattro i tasti frontali. Abbiamo dunque due forme d'attacco standard e una “speciale”, le quali cambiano naturalmente a seconda dell'arma, più la schivata, comune a tutti. Alternando la successione degli attacchi o premendoli in combinazione si possono inoltre effettuare ulteriori tecniche: queste pressioni simultanee possono anche essere configurate come hotkeys sul touchpad posteriore di PS Vita.
Uno dei tasti laterali é utilizzato per centrare l'inquadratura dietro al personaggio oppure per effettuare il lock su un nemico; l'inquadratura può essere gestita anche dall'analogico destro o dalla croce direzionale. L'altro tasto laterale ha invece molteplici funzioni: permette di correre, ma anche di effettuare il “rituale della purificazione” che trasforma i cadaveri degli Oni in materiali utili; non ultimo, la pressione di questo tasto e di uno dei frontali attiva i poteri speciali del Mitama equipaggiato.
I Mitama sono spiriti di antichi eroi che gli Oni hanno imprigionato e che sarà possibile liberare in specifiche missioni. Ciascun Mitama garantisce poteri esclusivi - tranne quello di guarigione, comune a tutti - ed alcuni incrementi di caratteristica; a differenza del personaggio, i Mitama incrementeranno il loro livello, e dunque i loro poteri, con l'uso e l'esperienza. Anche armi e armature potranno essere potenziate con l'uso, ma per ottenere degli incrementi sostanziali sarà spesso necessario forgiarne di nuove presso il fabbro.
Il primo escursus ad Utakata e dintorni ha mostrato un gioco dall'impostazione piuttosto classica ma con un occhio particolare posto alla trama ed ai personaggi, il tutto in un'ambientazione suggestiva. Nelle missioni standard i territori esplorabili sono limitati, ma nelle partite in multiplayer si ha a disposizione tutta la mappa, consentendo dunque anche la ricerca di oggetti - sebbene quelli più importanti, indispensabili per creare armi e armature, vadano necessariamente strappati dai cadaveri dei boss. La possibilità di portarsi appresso dei PNG - tra l'altro obbligatori la prima volta che si affrontano certe missioni - lo rende pienamente fruibile anche in solitario, sebbene per sbilanciarci sulla difficoltà attendiamo una prova più corposa.
L'uscita di Toukiden: The Age of Demons per PS Vita é fissata per il 14 Febbraio: stay tuned perché entro quella data avremo già provveduto a fornirvi la nostra Recensione.