Tropico

IL "PARADISO" TROPICALE Tropico ci propone di assumere i panni di "El Presidente", ossia il nuovo governante della repubblica omonima al gioco posta su una sperduta isoletta tropicale, fortemente ispirata alla Cuba del compagno Fidel così com'era all'epoca della sua salita al potere. Il tutto può sembrare qualcosa di "già visto", e chiunque abbia provato i vari SimCity sa di cosa parlo, ma all'infuori dell'innovativa ambientazione ci sono molte caratteristiche che promettono di rendere Tropico un titolo molto interessante, oltre che vario e divertente.

POLITICA DALLA A ALLA Z Siccome sono anticonformista e mi piace mangiare la torta partendo dalla ciliegina, credo che sia doveroso parlare della principale innovazione di Tropico sin dall'inizio: la politica rivestirà un ruolo importantissimo sin dall'inizio del gioco. Difatti, a meno che non giochiate il tutorial, sarete chiamati a creare il vostro governatore scegliendo da subito diversi fattori, i quali influenzeranno i vostri rapporti con l'economia, la libertà e il rispetto della popolazione, con l'estero (i blocchi USA e Russia) e con i vari estremisti. Potrete, per esempio, scegliere di essere uno scrittore rivoluzionario ed essere dunque ben visto da intellettuali e simpatizzanti della Russia, o preferire un cantante Pop ben voluto dalla folla ma incapace in ambito diplomatico; potrete essere giunti al potere regolarmente con l'ultima elezione, o aver trionfato in una rivoluzione, o addirittura essere un burattino al soldo della CIA o del KGB. Inoltre dovrete scegliere i vostri pregi, come "risparmiatore oculato" o "empatia", e i vostri difetti, come alcolismo o, addirittura, flatulenza, e tutti questi parametri si concretizzeranno in variazioni percentuali sui parametri di gioco. Giunti finalmente al governo, vi troverete di fronte un'isola piuttosto spoglia, con giusto qualche baracca e una manciata di fattorie. Sin dai primi mesi di gioco vi piomberanno addosso le richiese più disparate, quali la costruzione di scuole, di chiese, di abitazioni per il popolo, di fabbriche per risanare l'economia e così via dicendo. Accontentare tutte queste richieste sarà, almeno all'inizio, totalmente impossibile, per un semplicissimo motivo: i soldi a vostra disposizione saranno decisamente insufficienti, e sarete obbligati a fare delle scelte che, se errate, si riveleranno disastrose per il vostro futuro.

Lo scontento della popolazione, infatti, se non arginato può sfociare in rivolta quando meno ve l'aspettate, e non è materialmente possibile arginarlo senza i denari necessari per la costruzione degli adeguati edifici o per l'emissione degli opportuni bandi. Come se tutto questo non fosse sufficiente, dopo alcuni anni di governo vi vedrete invitati a varare delle elezioni: rifiutarsi farà diminuire drasticamente il rispetto delle folle, ma accettarle è rischioso in quanto il nostro avversario politico potrebbe dimostrare di attirare più di voi le simpatie popolari. È pur vero che voi avrete un vantaggio: essendo al governo potrete "pilotare" le elezioni a vostro favore, ma la folla accetterà questo provvedimento? Credetemi quando dico che mantenere il controllo diventa sempre più difficile e delicato... fortunatamente, in casi estremi, potrete ricorrere al vostro personale conto in Svizzera, riempito coi fondi sottratti alle casse statali.

IL RESTO DEL GIOCO Naturalmente Tropico non sarà semplicemente una rivisitazione del "Principe" Machiavelli o del "Manifesto" di Marx: come già detto, la politica non è altro che la ciliegina su una torta già di per sé molto saporita, anche se per essere sinceri è una ciliegina che da sola rischia di schiacciare la torta a causa del suo enorme peso in termini di gioco.