Le isole, nei sogni, appaiono esotici paradisi d'evasione, in cui sono bandite la fame e la tristezza; nelle vignette umoristiche, invece, sono sempre corredate da palma tipica e immancabile naufrago. La realtà é molto più prosaica, soprattutto se l'isola si trova nell'America latina: le guerre civili e i colpi di stato sono un fenomeno storico di lunga data. Tropico s'ispira decisamente a quest'ultima versione: un isolotto tutto nostro da governare, se i cittadini rivoltosi e gli eserciti nemici lo permettono! Paul Steinmeyed, capo sviluppatore del progetto, dopo la relativamente tranquilla gestione di treni, nella serie Railroad Tycoon, non ha voluto negare ai suoi fan l'emozione d'essere dittatori: eccitante nuotare nell'oro durante un'assolata giornata tropicale... e nel sangue della rivolta, il giorno dopo.. Dall'introduzione: turisti, fruttivendoli, madri con bambini... DOPO UNA RIVOLUZIONE, IL NUOVO SOLE La nostra calda, tendenzialmente scottante, "poltrona" da dittatore si trova nell'isola di Caribbean; il nostro compito é guidare la "Repubblica del Tropico", appena uscita da una rivoluzione. Inizieremo scegliendo il nostro personaggio, con qualità, difetti e background peculiari: questi elementi non sono semplicemente ornamentali ma influenzano molto l'approccio alla partita Scegliendo di rivestire i panni di un'ex pop star, amata dalla gente e famosa per il disco "Come si chiama il mio pollo", durante la partita potremo sicuramente contare sulla fiducia e la simpatia della popolazione, poco importa che il nostro insediamento al potere sia stato il risultato di un colpo di stato comunista. In ogni caso una pop star non potrà essere molto credibile agli occhi degli avversari politici.. Sebbene non ci siano riferimenti politici espliciti, l'isola che gestiamo ricorda molto Cuba e il personaggio che abbiamo descritto, per i tratti fisici, sembra Fidel Castro da giovane. L'ambientazione storica é nel dopoguerra, per ciò dovremo anche decidere i nostri rapporti con gli Stati Uniti e la Russia; il giocatore dovrà decidere sia per la politica interna sia per quella estera: la nostra, infatti, é ben lontana dall'essere l'isola di Robinson Cruose, separata dal mondo civile
