Turok Evolution
di
Redazione
Il primo episodio della serie Turok, nata nel maggio 1997 per mano di Iguana Entertainment, riuscì ad oscurare rivali del calibro di Doom, Quake o Duke Nukem 64, consacrandosi come prima produzione third party a sfondare il muro del milione di copie per l'ex ammiraglia Nintendo
Pur mantenendosi conforme ai meccanismi e alle norme convenzionali degli shoot'em up in soggettiva, il titolo Acclaim introdusse, forse suo malgrado, ingredienti dalla portata originale, generati dalle aspettative del target di riferimento, dall'ascendenza fumettistica del franchise e da esigenze di storyboard, o legati alle prestazioni della macchina per la quale il videogame venne concepito. Alcuni di questi elementi rappresentano autentici fili conduttori della saga, a cominciare dall'effetto nebbia, curioso espediente tecnico rivelatosi un valido strumento coreografico, fino all'ambientazione prevalentemente open-air, in risposta ai dungeon tipici delle produzioni id Software, passando per l'innesto di azioni derivate dai platform e quindi particolarmente indicate alla console di Miyamoto&co, su cui il gioco vide la luce
IL CACCIATORE DI DINOSAURI
Oggi anche Turok si appresta a cambiare strategia di battaglia, adeguandosi alla politica multiformato che costituisce ormai una tendenza inequivocabile del divertimento elettronico e abbandonando la tradizionale fedeltà al marchio Nintendo. Nei prossimi mesi sarà pertanto interessante considerare quali effetti strutturali questa scelta saprà produrre, sempre che di mutamenti si possa parlare. La matrice fumettistica della saga divenne ravvisabile a partire dal secondo episodio, altro enorme successo di vendite e critica, prodotto ancora per Nintendo 64 e PC
Già diversi anni prima di calcare il suolo videoludico, il nome Turok appariva ben noto ai lettori di comics americani, come protagonista di alcuni albi pubblicati dalla stessa Acclaim e "cugini" di una serie altrettanto nota agli appassionati di videogame, "Shadowman". Seeds Of Evil si distinse inoltre per l'inserimento della modalità multigiocatore, che avrebbe individuato una costante della saga per i successivi tre episodi, fungendo da supporto ideale per il mediocre Turok Rage Wars, quasi interamente improntato alle sfide di gruppo. A dispetto della sigla "Evolution", la trama del nuovo capitolo si annuncia in verità antecedente agli sviluppi delle passate produzioni, secondo l'ormai abusato topos del prequel
Pur mantenendosi conforme ai meccanismi e alle norme convenzionali degli shoot'em up in soggettiva, il titolo Acclaim introdusse, forse suo malgrado, ingredienti dalla portata originale, generati dalle aspettative del target di riferimento, dall'ascendenza fumettistica del franchise e da esigenze di storyboard, o legati alle prestazioni della macchina per la quale il videogame venne concepito. Alcuni di questi elementi rappresentano autentici fili conduttori della saga, a cominciare dall'effetto nebbia, curioso espediente tecnico rivelatosi un valido strumento coreografico, fino all'ambientazione prevalentemente open-air, in risposta ai dungeon tipici delle produzioni id Software, passando per l'innesto di azioni derivate dai platform e quindi particolarmente indicate alla console di Miyamoto&co, su cui il gioco vide la luce
IL CACCIATORE DI DINOSAURI
Oggi anche Turok si appresta a cambiare strategia di battaglia, adeguandosi alla politica multiformato che costituisce ormai una tendenza inequivocabile del divertimento elettronico e abbandonando la tradizionale fedeltà al marchio Nintendo. Nei prossimi mesi sarà pertanto interessante considerare quali effetti strutturali questa scelta saprà produrre, sempre che di mutamenti si possa parlare. La matrice fumettistica della saga divenne ravvisabile a partire dal secondo episodio, altro enorme successo di vendite e critica, prodotto ancora per Nintendo 64 e PC
Già diversi anni prima di calcare il suolo videoludico, il nome Turok appariva ben noto ai lettori di comics americani, come protagonista di alcuni albi pubblicati dalla stessa Acclaim e "cugini" di una serie altrettanto nota agli appassionati di videogame, "Shadowman". Seeds Of Evil si distinse inoltre per l'inserimento della modalità multigiocatore, che avrebbe individuato una costante della saga per i successivi tre episodi, fungendo da supporto ideale per il mediocre Turok Rage Wars, quasi interamente improntato alle sfide di gruppo. A dispetto della sigla "Evolution", la trama del nuovo capitolo si annuncia in verità antecedente agli sviluppi delle passate produzioni, secondo l'ormai abusato topos del prequel
Turok Evolution
Turok Evolution
Turok Evolution si preannuncia come il più vasto episodio della saga, arricchito da una meccanica di gioco maggiormente strategica e votata al realismo. L'inedita presenza di enigmi, per la verità semplici ed intuitivi, potrebbe assicurare la giusta dose di varietà ad una serie altrimenti monotematica, mentre le sezioni in volo rappresentano un motivo di sicuro interesse dal punto di vista estetico ed esplorativo. Le trentadue specie di creature preistoriche introdotte e il cospicuo numero armi, configurabili secondo due assetti distinti, costituiscono l'ennesima conferma della cura maniacale con cui Acclaim ha generato le Lost Lands. Sul piano narrativo il gioco è strutturato come prequel dei precedenti titoli, riallacciandosi alla matrice fumettistica del franchise: l'approdo di Turok in una dimensione parallela, soggetta al potere di Lord Tyrannus, è un espediente teso ad introdurre nuovi personaggi e ambientazioni rinnovate.
Accanto alla modalità in singolo verranno riproposte le sfide multiplayer in split screen, di cui non sono stati resi ancora particolari dettagliati, specie per quanto concerne il supporto online. Il comparto tecnico, infine, non dovrebbe subire variazioni rilevanti in base alla piattaforma, mantenendosi su livelli assai promettenti.
Accanto alla modalità in singolo verranno riproposte le sfide multiplayer in split screen, di cui non sono stati resi ancora particolari dettagliati, specie per quanto concerne il supporto online. Il comparto tecnico, infine, non dovrebbe subire variazioni rilevanti in base alla piattaforma, mantenendosi su livelli assai promettenti.