Uncharted 3: Drake's Deception
di
Davide Ottagono
Pensare al futuro, guardando il passato
Il fascino dell'ignoto ha da sempre spinto i più grandi uomini ad andare oltre i limiti imposti dalle avversità, dalle morali e - molto spesso - anche dalle leggi. Il richiamo delle civiltà perdute da millenni riecheggia ancora nella nostra società. Si pensa ancora ai Maya quando si parla di fine del mondo, torna subito alla mente Nostradamus nel momento in cui una delle sue proverbiali profezie prende vita. Insomma, la volontà di scoprire, la perenne curiosità di sapere, di pensare che ci sia qualcosa di sovrannaturale - quasi fiabesco - su questa terra, é un desiderio imprescindibile della natura umana. Si vive perennemente nella speranza che qualcosa di fantastico possa accadere. Alcuni lo fanno passivamente, in attesa che questo qualcosa bussi alla loro porta, mentre altri vanno a cercarsi le risposte per primi.
Cristoforo Colombo spinse il proprio equipaggio ad oltrepassare le temutissime Colonne d'Ercole, dimostrando a tutti i miscredenti come le leggende di vecchia data - tramite l'eccessiva manipolazione - potessero trasformarsi in verità a priori. Non fosse stato per Galilei e per i suoi predecessori, la paura della giustizia divina avrebbe frenato qualunque altro scienziato dal mettere in dubbio i dogmi più antichi riguardanti la struttura del sistema solare. Il coraggio e la determinazione di centinaia di illustri figure storiche fecero nascere la moda degli “eroi-esploratori”, personaggi dall'innata predisposizione nel mettersi nei guai. Non più cavalieri senza macchia e senza paura, ma individui fragili come tutti capaci di uscire dalle situazioni più assurde con le proprie forze, magari aiutati da un pizzico di fortuna. Inutile dire che l'Indiana Jones di Lucasiana memoria é il precursore di questa corrente. Naughty Dog, già famosa per aver settato nuovi standard con Crash prima, e con Jak in seguito, riparte proprio da lui. E non da Lara Croft, come erroneamente additano alcuni. Del resto, l'inacidita signorina Croft ha ben poco di naturale o di realistico nel suo corpicino statuario, a partire dalla taglia di reggiseno.
L'eroe dei due mondi
L'uomo-immagine di questa generazione sta lentamente prendendo l'aspetto di Nathan Drake, navigato cercatore di tesori ed archeologo dai modi un tantino poco ortodossi. Di lui sappiamo che é un diretto discendente del corsaro inglese Francis Drake e che é stato più di una volta invischiato in traffici illeciti di materiale prezioso. Insomma, tombarolo di giorno e ladro di notte, in più con un debole per le belle ragazze. Dopo aver trovato (e perso) il leggendario idolo di El Dorado ed aver archiviato una volta per tutte la pratica Shambala, Drake parte per la terza volta alla ricerca di un cimelio perduto. Se con Drake's Fortune gli sviluppatori avevano dato un'interessante base a questa neo-saga, con Among Thieves c'é stata la consacrazione definitiva, prova indissolubile che non sono sempre i primi capitoli a venire meglio. Le decine di trofei con la scritta Game of the Year, esposte negli studi di Santa Monica, parlano da soli.
Spingersi oltre, anche quando non sembrano esserci margini di miglioramento, resta il chiodo fisso dei cagnacci Sony, ed Uncharted 3: Drake's Deception non farà eccezione. Quando il limite massimo pareva già raggiunto, ci arriva oggi la dimostrazione che anche le opere più scintillanti possono essere rifinite, con la giusta saggezza ed una lunga esperienza alle spalle. Esperienza che anche questo Nathan dai lineamenti più duri ha acquisito, ora interessato niente poco di meno che alla città perduta di Ubar, nel deserto del Rub' Al-Khali, anche conosciuta come “Iram of the Pillars”. La simpatica idea degli sceneggiatori, fin dal capostipite, é stata quella di dare a tutti i copioni una base storica atta ad aumentare la veridicità e la credibilità del mondo di gioco, per proseguire poi nella finzione. Dopotutto, i viaggi di Francis Drake nel territorio panamense, così come il naufragio di Marco Polo dal ritorno dalla Cina, sono eventi realmente accaduti su cui Naughty Dog ha voluto costruire la propria “fiction”. Uncharted 3 girerà invece attorno alla figura di T.E. Lawrence, passato sui libri di storia come “Lawrence d'Arabia”.
Sulle tracce di Lawrence
Thomas Edward Lawrence (16 Agosto 1888 - 19 Maggio 1935) ha avuto una vita travagliata che l'ha portato dapprima a militare nell'esercito inglese e poi a diventare un vero e proprio eroe durante la famosa rivolta araba del 1918. La sua innata passione per il passato l'ha portato a girare l'Europa in motocicletta e a scattare foto di vari castelli medievali, soprattutto in Francia. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, fu mandato in Medio-Oriente a prelevare informazioni geografiche sul territorio arabo, forte della sua vasta conoscenza in materia. Qui, Lawrence ha scritto un trattato su qualunque cosa con cui fosse entrato in contatto, dal folklore alla storia del Paese, dalla mappatura della zona ad interessanti scoperte archeologiche. Fu proprio Lawrence ad essere inviato dal proprio capo di Stato alla ricerca della città perduta nel deserto, pur senza risultati. Ogni passo del suo viaggio in Arabia é stato riportato nel libro “Seven Pillars of Winsdom” (I Sette Pilastri dello Spirito), ancora oggi un punto di riferimento per lo studio della nazione. Sul posto, Lawrence si unì all'esercito arabo, al tempo in lotta contro gli Ottomani, e lo guidò alla vittoria. L'uomo morì poi giovanissimo a seguito di un incidente in moto.
Il fascino dell'ignoto ha da sempre spinto i più grandi uomini ad andare oltre i limiti imposti dalle avversità, dalle morali e - molto spesso - anche dalle leggi. Il richiamo delle civiltà perdute da millenni riecheggia ancora nella nostra società. Si pensa ancora ai Maya quando si parla di fine del mondo, torna subito alla mente Nostradamus nel momento in cui una delle sue proverbiali profezie prende vita. Insomma, la volontà di scoprire, la perenne curiosità di sapere, di pensare che ci sia qualcosa di sovrannaturale - quasi fiabesco - su questa terra, é un desiderio imprescindibile della natura umana. Si vive perennemente nella speranza che qualcosa di fantastico possa accadere. Alcuni lo fanno passivamente, in attesa che questo qualcosa bussi alla loro porta, mentre altri vanno a cercarsi le risposte per primi.
Cristoforo Colombo spinse il proprio equipaggio ad oltrepassare le temutissime Colonne d'Ercole, dimostrando a tutti i miscredenti come le leggende di vecchia data - tramite l'eccessiva manipolazione - potessero trasformarsi in verità a priori. Non fosse stato per Galilei e per i suoi predecessori, la paura della giustizia divina avrebbe frenato qualunque altro scienziato dal mettere in dubbio i dogmi più antichi riguardanti la struttura del sistema solare. Il coraggio e la determinazione di centinaia di illustri figure storiche fecero nascere la moda degli “eroi-esploratori”, personaggi dall'innata predisposizione nel mettersi nei guai. Non più cavalieri senza macchia e senza paura, ma individui fragili come tutti capaci di uscire dalle situazioni più assurde con le proprie forze, magari aiutati da un pizzico di fortuna. Inutile dire che l'Indiana Jones di Lucasiana memoria é il precursore di questa corrente. Naughty Dog, già famosa per aver settato nuovi standard con Crash prima, e con Jak in seguito, riparte proprio da lui. E non da Lara Croft, come erroneamente additano alcuni. Del resto, l'inacidita signorina Croft ha ben poco di naturale o di realistico nel suo corpicino statuario, a partire dalla taglia di reggiseno.
L'eroe dei due mondi
L'uomo-immagine di questa generazione sta lentamente prendendo l'aspetto di Nathan Drake, navigato cercatore di tesori ed archeologo dai modi un tantino poco ortodossi. Di lui sappiamo che é un diretto discendente del corsaro inglese Francis Drake e che é stato più di una volta invischiato in traffici illeciti di materiale prezioso. Insomma, tombarolo di giorno e ladro di notte, in più con un debole per le belle ragazze. Dopo aver trovato (e perso) il leggendario idolo di El Dorado ed aver archiviato una volta per tutte la pratica Shambala, Drake parte per la terza volta alla ricerca di un cimelio perduto. Se con Drake's Fortune gli sviluppatori avevano dato un'interessante base a questa neo-saga, con Among Thieves c'é stata la consacrazione definitiva, prova indissolubile che non sono sempre i primi capitoli a venire meglio. Le decine di trofei con la scritta Game of the Year, esposte negli studi di Santa Monica, parlano da soli.
Spingersi oltre, anche quando non sembrano esserci margini di miglioramento, resta il chiodo fisso dei cagnacci Sony, ed Uncharted 3: Drake's Deception non farà eccezione. Quando il limite massimo pareva già raggiunto, ci arriva oggi la dimostrazione che anche le opere più scintillanti possono essere rifinite, con la giusta saggezza ed una lunga esperienza alle spalle. Esperienza che anche questo Nathan dai lineamenti più duri ha acquisito, ora interessato niente poco di meno che alla città perduta di Ubar, nel deserto del Rub' Al-Khali, anche conosciuta come “Iram of the Pillars”. La simpatica idea degli sceneggiatori, fin dal capostipite, é stata quella di dare a tutti i copioni una base storica atta ad aumentare la veridicità e la credibilità del mondo di gioco, per proseguire poi nella finzione. Dopotutto, i viaggi di Francis Drake nel territorio panamense, così come il naufragio di Marco Polo dal ritorno dalla Cina, sono eventi realmente accaduti su cui Naughty Dog ha voluto costruire la propria “fiction”. Uncharted 3 girerà invece attorno alla figura di T.E. Lawrence, passato sui libri di storia come “Lawrence d'Arabia”.
Sulle tracce di Lawrence
Thomas Edward Lawrence (16 Agosto 1888 - 19 Maggio 1935) ha avuto una vita travagliata che l'ha portato dapprima a militare nell'esercito inglese e poi a diventare un vero e proprio eroe durante la famosa rivolta araba del 1918. La sua innata passione per il passato l'ha portato a girare l'Europa in motocicletta e a scattare foto di vari castelli medievali, soprattutto in Francia. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, fu mandato in Medio-Oriente a prelevare informazioni geografiche sul territorio arabo, forte della sua vasta conoscenza in materia. Qui, Lawrence ha scritto un trattato su qualunque cosa con cui fosse entrato in contatto, dal folklore alla storia del Paese, dalla mappatura della zona ad interessanti scoperte archeologiche. Fu proprio Lawrence ad essere inviato dal proprio capo di Stato alla ricerca della città perduta nel deserto, pur senza risultati. Ogni passo del suo viaggio in Arabia é stato riportato nel libro “Seven Pillars of Winsdom” (I Sette Pilastri dello Spirito), ancora oggi un punto di riferimento per lo studio della nazione. Sul posto, Lawrence si unì all'esercito arabo, al tempo in lotta contro gli Ottomani, e lo guidò alla vittoria. L'uomo morì poi giovanissimo a seguito di un incidente in moto.
Uncharted 3: Drake's Deception
Uncharted 3: Drake's Deception
Tutto sembra essere stato curato in maniera più che maniacale, e lo si capisce già dalle poche info a disposizione. Si parla di un vero e proprio film interattivo, di una trama che promette di scavare maggiormente nel passato dei due protagonisti, di un gameplay ancor più rifinito, di 3D, di multiplayer, di esplorazione di deserti e di tantissime altre chicche che ci verranno svelate solo nei mesi a venire. Una cosa é certa: se Among Thieves aveva puntato alla Luna, Drake's Deception punta ora ad altre galassie. L'eredità degli sviluppatori é già da ora motivo di sicurezza, e lo si capisce dalla meraviglia visiva di un gioco che - nonostante abbia ancora un annetto di sviluppo davanti - appare già migliore della stragrande maggioranza dei concorrenti. La data prefissata é il primo Novembre 2011, ma state certi che fino ad allora verremo deliziati con altro. Noi siamo qui per riportarvi ogni novità, quindi non vi resterà che seguire Gamesurf e fruire della nostra copertura quotidiana per sapere tutto e subito sul vostro gioco preferito.