Until Dawn

di Simone Rampazzi
Grazie ad una prova di ben tre ore filate, siamo riusciti a giocare una corposa demo di Until Dawn presso gli uffici romani di Sony Italia. Cominciamo col ricordarvi che il gioco é sviluppato da una software house interna al gruppo Sony, chiamata SuperMassive Games, e che la medesima ha avuto modo di lavorare ad altri titoli per PlayStation Move, come Wonderbook ad esempio, dedicandosi però maggiormente in questi ultimi anni a questo gioco dalle connotazioni fortemente horror.


L'ambientazione é una delle più classiche. Un gruppo di teenager decide di organizzare una festa sulle vette del monte Washington, ma purtroppo qualcosa va irrimediabilmente storto e due gemelle perdono la vita, lasciando ai presenti, nonché al giocatore, un pressante senso di dubbio, colmabile solamente proseguendo la sessione di gioco.

Ad ogni scelta corrisponde una conseguenza


L'incipit basilare di questo titolo fa riferimento alle scelte ed alla teoria del caos, secondo la quale un battito d'ali di una farfalla può provocare, in un tempo successivo, un uragano dall'altra parte del mondo. Lasciando i fenomeni atmosferici da parte, in Until Dawn questo processo viene applicato dal giocatore inconsciamente, ossia, durante tutto l'incedere dell'avventura é possibile effettuare delle scelte che però, materialmente, non svelano dove la storia viene condotta, lasciando quel retrogusto legato al dubbio di aver fatto la scelta giusta, o quella sbagliata.

Che poi, a tutti gli effetti, nemmeno di quello si parla. Lo scopo del gioco sembra quello di far sopravvivere questi allegri ragazzi felici in uno chalet del terrore, circondato da presenze inquietanti che vanno dall'esoterico (visto che lo chalet sorge su un antico territorio indiano) alla realtà, in un salto perenne di situazioni montate a regola d'arte. Difatti, ciò che abbiamo potuto realizzare nella nostra prova potrebbe essere totalmente opposto a quello che potrebbe vedere chiunque altro, semplicemente perché anche una piccola scelta potrebbe cambiare l'intero corso dell'avventura, facendogli prendere pieghe imprevedibili e sorprendenti.


Ad aiutarvi, più o meno, in questo week end di paura, ci sono dei totem indiani che potrete trovare durante il corso del gioco. Quest'ultimi servono per regalarvi delle premonizioni, che posso variare a seconda del colore per tipo, ovvero che una farfalla nera vi regala una premonizione di morte, mentre una farfalla gialla potrebbe guidarvi nel fare una scelta diversa. Per salvare, far vivere più a lungo o chissà cos'altro, questo sta al giocatore scoprirlo!

In previsione, se tutto dovesse andar bene, questo gioco potrebbe regalare enormi soddisfazioni nel rigiocarlo, se non altro per varare molte altre possibilità e dipanare diversi dubbi ragguardevoli, tutti sul bordo della superstrada del “se fosse”.

Buona tecnica, ottima risposta


Il gioco si presenta con una visuale in terza persona, ottima sia per poter godere l'ambientazione a 360 gradi sia per creare una maggiore immersività negli scenari proposti. Direi che in questo caso gli sviluppatori sono riusciti a creare il giusto connubio tra comparto video e colonna sonora, visto che i medesimi collaborano in perfetta armonia al fine di creare il pathos ideale, coadiuvato da jump scare collaudati e da situazioni limite molto violente che rendono il prodotto finale estremamente realistico.


Sarà importante, come se non bastasse, avere il giusto timing nell'effettuare le scelte, nonché nel premere i tasti giusti quando vi sarà richiesto, visto che la formula dei QTE sarà molto presente, e determinante, al fine di farvi sopravvivere a tutte le disavventure del titolo.