Valiant Hearts: The Great War

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Nel 2014 viene ricordato il centenario di una delle più grandi tragedie umane della storia recente. Stiamo ovviamente parlando della Prima Guerra Mondiale, che si é combattuto tra il 1914 ed il 1918. Un evento sanguinoso, che ha visto milioni di ragazzi morire in putride trincee, falcidiati dalle mitragliatrici o asfissiati dal gas al cloro.

Argomenti, quelli della Prima Guerra Mondiale, ma affrontati in maniera diretta da un titolo videoludico - a differenza della ben più abusata Seconda Guerra Mondiale -, ma usati semplicemente come sfondo di giochi strategici o gestionali. Con Valiant Hearts: The Great War, Ubisoft cerca di offrire un'esperienza tristemente poetica, di quello che la guerra ha significato per molti, mischiando la storia di 4 personaggi (e un cane) a fatti realmente accaduti.

Rifiutato dalla Morte


Storie di un violento e triste passato



L'hands on che ci é stato possibile effettuare prevedeva circa due ore di gioco, distribuite sui primi due capitoli del gioco. In totale saranno quattro, ognuno dedicato principalmente ad un personaggio in particolare.

Il primo capitolo ci ha permesso di capire qualcosa di più della storia e di come le vicende dei quattro personaggi saranno raccontate sullo sfondo della Grande Guerra. Abbiamo cosi conosciuto Carl, tedesco residente in Francia che lascia la famiglia perché richiamato dal suo paese per combattere la guerra. Emile padre della moglie di Carl, anche lui chiamato a combattere, ma per l'esercito francese. Freddy, americano arruolatosi in maniera volontaria per combattere nell'esercito francese e con un passato misterioso, ed infine Anna, studentessa belga di veterinaria a Parigi.

La storia ci racconterà di questi quattro personaggi, all'interno di una serie di eventi che ci faranno rivivere eventi storici come la Battaglia della Marna o delle Somme, o luoghi come le città di Parigi, Reims o Montfaucon. Il tutto con una cura nei dettagli assoluta, ed una serie di nozioni storiche - in collaborazione con due enti storici che si dedicano proprio alla ricerca di contenuti legati alla Grande Guerra - che ci racconteranno nel dettaglio cosa é successo nella realtà.
La piacevole alternanza delle situazioni proposte all'interno dei livelli mascherano egregiamente la linearità del gioco

Il gioco mischierà quindi il realismo della guerra ad un gameplay basato fondamentalmente sulla risoluzione di puzzle alternati a fasi più platform. Un sistema già ampiamente utilizzato da molti titoli in 2D all'interno del mercato indie. Nei differenti livelli che abbiamo potuto testare ci siamo imbattuti in diversi “indovinelli” in cui ci veniva chiesto di interagire con l'ambiente, con altri personaggi, o con un simpatico cane che ci seguirà costantemente per tutte le 9 ore, di cui l'avventura dovrebbe essere composta. Tramite la pressione di L1 potremo ordinargli di fare determinate cose, trasformandolo così in uno strumento fondamentale per la risoluzione di determinati enigmi. A questo si sommerrano alcune fasi stealth e altre leggermente action, ma sempre basate su elementi puzzle.

Nonostante una linearità abbastanza marcata all'interno dei livelli, abbiamo trovato piacevole la varietà del gameplay in grado di alternare ambientazioni ed enigmi collegati ad essa, con una facilità estrema. Inoltre, pur trovandoci di fronte ad un difficoltà che richiede unicamente un minimo di ragionamento, nel caso in cui i giocatori dovessero rimanere bloccati di fronte ad un enigma per troppo tempo, a cadenza regolare, verranno rilasciati dei suggerimenti che potremo consultare attraverso la pressione del touch pad.

Per aumentane una longevità sulla carta comunque ottima, gli sviluppatori hanno inserito una serie di collezionabili, nascosti all'interno del livello ed in grado di giustificare, anche se solo in minima parte, la rigiocabilità.

Un tocco speciale é dato anche dall' UbiArt Framework, che grazie all'utilizzo di un motore ormai collaudato ed uno stile grafico che ricorda sotto diversi aspetti quello di Child of Light, dona a Valiant Hearts un carisma unico ed in grado di distinguerlo da tutte le altre produzioni presenti all'interno di questo vasto genere.
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A colpirci é stata la cura nei dettagli, dai modelli finemente disegnati, passando per gli ottimi paesaggi, le animazioni, fino ad arrivare ad un colonna sonora in grado di osare e offrire paralleli audiovisivi molti interessanti.

Il titolo inoltre gira 60fps e 1080p di risoluzione, nonostante la leggerezza del motore grafico, é bene sottolinearlo visto i tempi che corrono. Il gioco sarà disponibile dal 25 giugno per tutte le piattaforme: PS4, PS3, Xbox One, Xbox 360 e PC, al prezzo di 14.99€. Una cifra più che onesta per un contenuto sicuramente soddisfacente e differente dal solito.

Ubisoft Montpellier con il suo Valiant Hearts: The Great War, si conferma quindi uno studio in grado di lavorare con una facilità estrema su progetti fantasiosi e originali, ma allo stesso tempo in grado di raccontare con un tocco leggero, fatti drammatici per la razza umana. Questo primo contatto ci ha quindi convinto, rimaniamo in attesa di capire se sulla lunga distanza il titolo possa annoiare o meno, noi scommettiamo di no.

Valiant Hearts: The Great War

Valiant Hearts: The Great War

Valiant Hearts: The Great War

Valiant Hearts: The Great War, sfrutta una meccanica di gioco decisamente vintage, ma riportata in auge dal mercato indie, per raccontare i fatti resi tristemente famosi dalla Grande Guerra. La componente narrativa sembra ben fatta, cosi come la componente tecnica alimetata dall'ottimo UbiArt Framework. Un prodotto che per 15 euro vale la pena tenere assolutamente sott'occhio.

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