Valkyria Chronicles Remastered
di
Era il 2008 quando per la prima volta mettevamo le mani su Valkyria Chronicles: l'esclusiva PS3 di SEGA debuttava infatti in Giappone esattamente otto anni or sono, salvo poi arrivare in Europa il successivo Autunno. Si trattava di un gioco scarsamente pubblicizzato, per lo meno dalle nostre parti: all'epoca la diffusione dei trailer non era assolutamente ai livelli attuali (men che meno quella dei video di gameplay) e giusto una manciata di screenshot facevano da apripista al gioco. La stessa SEGA, probabilmente, non aveva troppa fiducia nel prodotto, commettendo quindi la leggerezza di non valorizzarne appieno il lancio. Eppure molti, noi compresi, hanno definito Valkyria Chronicles un vero e proprio capolavoro, tanto da essere considerato da alcuni addirittura la più bella esclusiva della generazione PS3.
Cosa c'era di così bello nel gioco concepito da Ryutaro Nonaka e Shuntaro Tanaka? Le prime ore trascorse in compagnia dell'edizione Remastered per PS4 – già rilasciata in Giappone e destinata ai nostri scaffali il mese prossimo – ce ne danno una traccia, risvegliando le sensazioni che abbiamo vissuto otto anni fa. Valkyria Chronicles é il racconto di una guerra, più precisamente del conflitto che vide impegnata la milizia del principato di Gallia nel corso della Seconda Guerra Europea (tutti i luoghi, sebbene dotati di nomi liberamente ispirati alla realtà, sono assolutamente fittizi): la narrazione é uno dei punti forti del prodotto, visto che raccoglie in una sorta di dossier giornalistico romanzato dialoghi e cinematiche degne del miglior Anime – e difatti in seguito furono tratti Manga e Anime dalla storia.
Strettamente legato allo stile scelto per la narrazione é il taglio grafico, il quale ha reinterpretato il concetto di Cel Shading in modo da tramutare qualsiasi immagine del gioco in un vero e proprio artwork: tinte pastello, colori accesi, retinature “a matita” e sfumature in bianco e nero sul bordo dello schermo rendevano il gioco unico, e non solo nel suo genere. Infine, ed é probabilmente la cosa più importante, Valkyria Chronicles proponeva un Battle System innovativo: gli scenari si svolgono a turni, ma il giocatore ha la possibilità di gestire le proprie truppe in varie maniere, e soprattutto dovrà tener conto del fuoco difensivo del nemico.
Dalla schermata tattica del campo di battaglia é possibile decidere quale truppa far agire, tenendo presente che attivare ripetutamente la stessa ridurrà progressivamente la sua capacità di movimento. Una volta selezionata l'unità, la visuale passa in semisoggettiva e, bersagliati dal fuoco nemico, dovremo muoverla e farla agire (una singola volta), cercando sia di eliminare nemici, sia di guadagnare posizioni, sia di terminare l'azione in un luogo riparato. Il numero di punti spendibili per attivare le unità – o impartire altri ordini – é ovviamente limitato, dopodiché tocca allo schieramento avversario.
Per avere un'idea più chiara del gameplay vi rimandiamo alla nostra Recensione del 2008 – anche se ovviamente torneremo ad analizzarlo “col senno di poi” quanto recensiremo questo Remastered. L'impressione é infatti che il gioco in sé e per sé non sia cambiato: certo, l'impatto grafico é stato ritoccato in modo da offrire i 60 FpS a 1080p, come già visto nella versione per PC del 2014, ma per il resto il lavoro é immutato. Perché riproporlo allora?
La risposta é celata probabilmente nel successo della succitata versione PC: il Valkyria Chronicles del 2008, distribuito su una PS3 ancora piuttosto giovane e poco diffusa, non fu un successo sfolgorante (anche se fu capace di piazzare circa un milione di copie nell'arco del primo anno); più che un unanime applauso da parte di pubblico e critica, fu un calo di prezzo operato negli anni successivi a permettere di esaurirne la tiratura, ma solo in Giappone fu ripubblicato.
Nel frattempo, SEGA prendeva la difficile (e da molti contestata) decisione di pubblicare due seguiti su una console più economica e diffusa – per lo meno in Giappone – quale PSP: in Occidente il secondo episodio, malgrado qualitativamente valido (e da noi Recensito) fu commercialmente un mezzo flop, ed il terzo non lasciò mai le coste del Giappone. A quel punto – correva l'anno 2011 – sembrava che il brand fosse destinato a morire l… finché, come accennato, SEGA non acconsentì a realizzare una versione PC Steam del primo episodio, ottenendo un successo travolgente.
Era finalmente chiaro che Valkyria Chronicles non fosse un brand “da mercato portable” ma piuttosto qualcosa destinato a giocatori hardcore: ecco pertanto andare in cantiere Valkyria: Azure Revolution, atteso su PS4 in Giappone entro quest'anno e preceduto, per l'appunto, dal Remaster del primo episodio. Tutto questo é storia: il mese prossimo recensiremo questa Remaster in attesa di scoprire se Azure Revolution arriverà da noi. Stay tuned.
Cosa c'era di così bello nel gioco concepito da Ryutaro Nonaka e Shuntaro Tanaka? Le prime ore trascorse in compagnia dell'edizione Remastered per PS4 – già rilasciata in Giappone e destinata ai nostri scaffali il mese prossimo – ce ne danno una traccia, risvegliando le sensazioni che abbiamo vissuto otto anni fa. Valkyria Chronicles é il racconto di una guerra, più precisamente del conflitto che vide impegnata la milizia del principato di Gallia nel corso della Seconda Guerra Europea (tutti i luoghi, sebbene dotati di nomi liberamente ispirati alla realtà, sono assolutamente fittizi): la narrazione é uno dei punti forti del prodotto, visto che raccoglie in una sorta di dossier giornalistico romanzato dialoghi e cinematiche degne del miglior Anime – e difatti in seguito furono tratti Manga e Anime dalla storia.
Strettamente legato allo stile scelto per la narrazione é il taglio grafico, il quale ha reinterpretato il concetto di Cel Shading in modo da tramutare qualsiasi immagine del gioco in un vero e proprio artwork: tinte pastello, colori accesi, retinature “a matita” e sfumature in bianco e nero sul bordo dello schermo rendevano il gioco unico, e non solo nel suo genere. Infine, ed é probabilmente la cosa più importante, Valkyria Chronicles proponeva un Battle System innovativo: gli scenari si svolgono a turni, ma il giocatore ha la possibilità di gestire le proprie truppe in varie maniere, e soprattutto dovrà tener conto del fuoco difensivo del nemico.
Molti hanno definito Valkyria Chronicles un vero e proprio capolavoro
Dalla schermata tattica del campo di battaglia é possibile decidere quale truppa far agire, tenendo presente che attivare ripetutamente la stessa ridurrà progressivamente la sua capacità di movimento. Una volta selezionata l'unità, la visuale passa in semisoggettiva e, bersagliati dal fuoco nemico, dovremo muoverla e farla agire (una singola volta), cercando sia di eliminare nemici, sia di guadagnare posizioni, sia di terminare l'azione in un luogo riparato. Il numero di punti spendibili per attivare le unità – o impartire altri ordini – é ovviamente limitato, dopodiché tocca allo schieramento avversario.
Per avere un'idea più chiara del gameplay vi rimandiamo alla nostra Recensione del 2008 – anche se ovviamente torneremo ad analizzarlo “col senno di poi” quanto recensiremo questo Remastered. L'impressione é infatti che il gioco in sé e per sé non sia cambiato: certo, l'impatto grafico é stato ritoccato in modo da offrire i 60 FpS a 1080p, come già visto nella versione per PC del 2014, ma per il resto il lavoro é immutato. Perché riproporlo allora?
La risposta é celata probabilmente nel successo della succitata versione PC: il Valkyria Chronicles del 2008, distribuito su una PS3 ancora piuttosto giovane e poco diffusa, non fu un successo sfolgorante (anche se fu capace di piazzare circa un milione di copie nell'arco del primo anno); più che un unanime applauso da parte di pubblico e critica, fu un calo di prezzo operato negli anni successivi a permettere di esaurirne la tiratura, ma solo in Giappone fu ripubblicato.
Nel frattempo, SEGA prendeva la difficile (e da molti contestata) decisione di pubblicare due seguiti su una console più economica e diffusa – per lo meno in Giappone – quale PSP: in Occidente il secondo episodio, malgrado qualitativamente valido (e da noi Recensito) fu commercialmente un mezzo flop, ed il terzo non lasciò mai le coste del Giappone. A quel punto – correva l'anno 2011 – sembrava che il brand fosse destinato a morire l… finché, come accennato, SEGA non acconsentì a realizzare una versione PC Steam del primo episodio, ottenendo un successo travolgente.
Era finalmente chiaro che Valkyria Chronicles non fosse un brand “da mercato portable” ma piuttosto qualcosa destinato a giocatori hardcore: ecco pertanto andare in cantiere Valkyria: Azure Revolution, atteso su PS4 in Giappone entro quest'anno e preceduto, per l'appunto, dal Remaster del primo episodio. Tutto questo é storia: il mese prossimo recensiremo questa Remaster in attesa di scoprire se Azure Revolution arriverà da noi. Stay tuned.