Warlords Battlecry II

La componente esplorativa si associa così a elemementi più strategici, incentrati sulla costruzione delle roccaforti, sull'allestimento di fucine e sull'edificazione di caserme, oltre che sulla formulazione di tattiche per l'annientamento degli eserciti rivali
L'eroe emana la propria influenza entro un raggio d'azione prestabilito, rinvigorendo l'ardore bellico dei suoi schieramenti e convertendo le risorse minerarie in denaro. Perderlo in battaglia significa rinunciare a introiti pecuniari e ad un'arma micidiale negli scontri, ma non comporta una sconfitta automatica; é altresì possibile recuperare il condottiero defunto qualora il resto dello schieramento raggiunga la vittoria, sebbene tale circostanza mortifichi il guadagno di punti esperienza. Il prestigio acquisito dal proprio esercito permette inoltre di richiamare preziosi proseliti, come truppe speciali o mostri particolarmente dotati in combattimento, eppure dispendiosi sul piano delle risorse

DUEL OF FATES
Il fattore "varietà" é ravvisabile tanto nella caratterizzazione degli scenari, quanto nelle condizioni atmosferiche mutevoli, così come nel numero di truppe, giunto a centoquaranta unità diverse, ma l'obiettivo delle missioni resta a carattere monotematico, orientato esclusivamente all'annientamento dei contingenti nemici ed é privo di elementi capaci di complicare uno schema di gioco fin troppo "standard"
Warriors Battlecry II poggia su un'architettura già ampiamente collaudata dal primo episodio della saga e apparentemente perfezionata grazie all'apporto creativo fornito da altri esemplari del genere: il progresso sicuramente più rilevante rispetto al predecessore é costituito dall'intelligenza artificiale delle truppe rivali, ora in grado di elaborare tattiche d'offesa variegate ed imprevedibili e di gestire in maniera equilibrata le sfide multigiocatore. Se il comparto grafico si é mantenuto sostanzialmente inalterato, l'accompagnamento sonoro merita invece un plauso per l'impegno profuso dagli svilupattori: le suggestive melodie, finalmente conformi alle sfide epiche rappresentate, si giovano di una magnifica orchestrazione in stile celtico e di arrangiamenti raffinati