Watch Dogs
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Se ci venisse chiesto di menzionare uno dei giochi più chiacchierati degli ultimi mesi, la nostra risposta sarebbe senza ombra di dubbio: Watch Dogs. Il titolo sviluppato dagli abili ragazzi di Ubisoft Montreal, si é trovato nell'occhio del ciclone per questioni riguardanti i ritardi sull'uscita, i downgrade delle versioni next gen e molto altro ancora.
Un rapido blitz in quel di Parigi organizzato da Ubisoft, ci ha permesso di mettere le mani su una versione molto avanzata del codice nella sua versione PS4. Un lungo hands on di ben 4 ore che ci ha dato la possibilità di fugare alcuni dubbi e trovare diverse certezze. Scoprite insieme a noi come é andata questa esperienza.
Datemi uno smartphone e conquisterò il mondo
La Chicago dipinta dagli sviluppatori canadesi, é un luogo in cui la privacy é poco più che un flebile ricordo. Un leggera e finta patina di libertà nasconde in realtà un sistema che attraverso tutti gli apparecchi elettronici tiene costantemente sotto controllo la popolazione. Questo sistema é chiamato CTos (Central Operating System) e attraverso l'utilizzo delle telecamere, dei semafori, e di tutto quello che é tecnologia, monitora costantemente più o meno direttamente la vita dei cittadini.
In questa sorta di Chicago Orwelliana, impersoneremo Aiden Pierce uno uomo misterioso, dal passato tormentato e con dei fantasmi che costantemente gli riportano in mente eventi dolorosi della sua vita passata. Un uomo ordinario, schivo e a tratti quasi sociopatico, ma dall'enorme potere. Le sue doti informatiche l'hanno infatti trasformato in un hacker, e attraverso un semplice smartphone, Aiden ha il potere di entrare all'interno del CTos e manipolare tutto quello che é collegato alla rete.
Questo enorme potere sarà sfruttato da Aiden per uno scopo ben preciso: far luce sul suo passato e scoprire il movente di determinate azioni che la sua famiglia ha subito, con tragiche conseguenze. Ovviamente, questo ruolo estremamente scomodo, lo trasformerà in un personaggio temuto e pericoloso, diventando cosi la preda non solo della polizia di Chicago, ma anche di un gruppo di terroristi chiamato Dedsec. Fortunatamente, nel corso della storia Aiden potrà contare su alcuni amici come Jordi Chin, un problem solver (chi ha detto Pulp Fiction?) dalla battuta facile, e altri personaggi che ovviamente non vi sveliamo per non rovinarvi la trama.
La storia si svilupperà attraverso cinque atti e, utilizzando come metro di lunghezza le missioni che abbiamo potuto giocare, dovremmo trovarci davanti ad un prodotto che fa della longevità uno dei suoi punto di forza. L'hands on, ci ha dato la possibilità di giocare per le prime due ore la parte iniziale dell'avventura, e per le successive due una fase di gioco più avanzata in grado di mostrarci alcuni dettagli aggiuntivi sulla storia.
[video]http://youtu.be/QX20ITstu0g[/video]
Senza entrare troppo nel dettaglio, la trama ci é sembrata convincente e discretamente matura. Sebbene non si tratti di una vera e propria novità, l'argomentazione trattata é interessante e raccontata da un punto di vista sicuramente originale. Aiden, ha il classico fascino dell'uomo comune, che pur essendo in grado di mescolarsi tra la folla, ha un enorme potere nelle sue mani e molto da raccontare di se stesso. Inoltre, come capirete proseguendo nell'avventura, il suo carattere e la sua personalità nascondono un sacco di ombre e tormenti che solamente giocando saremo in grado di comprendere sino in fondo.
Ma se Aiden é una sorta di burattinaio, la marionetta principale é proprio la città di Chicago. Dopo un breve ma intenso tutorial, all'interno di uno stadio di baseball in cui verranno insegnati al giocatore i comandi base e le prime nozioni dell'hacking, ci ritroveremo all'interno di un open world diverso dal solito, ed estremamente intrigante. Un mondo aperto sviluppato su due dimensioni: quella classica già vista in tanti altri giochi, e quella invisibile fatta da una gestione remota di tutte quelle componenti elettroniche che, gioco forza, compongono i centri cittadini odierni.
Attraverso il suo smartphone, Aiden sarà in grado di penetrare, hackerare e utilizzare a suo piacimento qualsiasi oggetto della città. Cancelli, semafori, telecamere, radioline, auto, torrette per il traffico limitato e tantissimo altro ancora, con un semplice click il mondo intorno a noi subirà costanti cambiamenti. Vien da se che una tale potenzialità in termini di gameplay, é stata sfruttata dagli sviluppatori per rendere le diverse missioni più dinamiche e con variabili di approccio sensibilmente più ampie rispetto a quelle degli open world più classici.
Avendo anche la possibilità di hackerare gli oggetti attraverso gli occhio di una telecamera, passando da una all'altra semplicemente avendola nell'inquadratura, Aiden sarà in grado di pianificare un'attenta strategia prima di muoversi, predisponendo trappole o diversivi nel suo tracciato designato. Far suonare l'allarme di un auto per distrarre le guardie, manomettere le frequenze della radioline per evitare che vengano chiamati i rinforzi o programmare il timing di una bomba piazzata, sono solo tre esempi molto semplici dell'esperienza sand box che gli sviluppatori hanno cercato di offrire al giocatore.
Diversivi che non mancheranno anche negli inseguimenti in auto. Modificare la viabilità attraverso i semafori, alzare i piloni che limitano il traffico nella aree riservate o far scoppiare le tubature a ridosso dei tombini, sono tutte azioni he trasformeranno i più classici degli inseguimenti, in qualcosa di diverso in cui l'uso delle classiche armi da fuoco (opzione che tra l'altro parrebbe non essere utilizzabile) é sostanzialmente un metodo barbaro e antiquato per porre fine ad un pedinamento.
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Un rapido blitz in quel di Parigi organizzato da Ubisoft, ci ha permesso di mettere le mani su una versione molto avanzata del codice nella sua versione PS4. Un lungo hands on di ben 4 ore che ci ha dato la possibilità di fugare alcuni dubbi e trovare diverse certezze. Scoprite insieme a noi come é andata questa esperienza.
Datemi uno smartphone e conquisterò il mondo
La Chicago dipinta dagli sviluppatori canadesi, é un luogo in cui la privacy é poco più che un flebile ricordo. Un leggera e finta patina di libertà nasconde in realtà un sistema che attraverso tutti gli apparecchi elettronici tiene costantemente sotto controllo la popolazione. Questo sistema é chiamato CTos (Central Operating System) e attraverso l'utilizzo delle telecamere, dei semafori, e di tutto quello che é tecnologia, monitora costantemente più o meno direttamente la vita dei cittadini.
In questa sorta di Chicago Orwelliana, impersoneremo Aiden Pierce uno uomo misterioso, dal passato tormentato e con dei fantasmi che costantemente gli riportano in mente eventi dolorosi della sua vita passata. Un uomo ordinario, schivo e a tratti quasi sociopatico, ma dall'enorme potere. Le sue doti informatiche l'hanno infatti trasformato in un hacker, e attraverso un semplice smartphone, Aiden ha il potere di entrare all'interno del CTos e manipolare tutto quello che é collegato alla rete.
Questo enorme potere sarà sfruttato da Aiden per uno scopo ben preciso: far luce sul suo passato e scoprire il movente di determinate azioni che la sua famiglia ha subito, con tragiche conseguenze. Ovviamente, questo ruolo estremamente scomodo, lo trasformerà in un personaggio temuto e pericoloso, diventando cosi la preda non solo della polizia di Chicago, ma anche di un gruppo di terroristi chiamato Dedsec. Fortunatamente, nel corso della storia Aiden potrà contare su alcuni amici come Jordi Chin, un problem solver (chi ha detto Pulp Fiction?) dalla battuta facile, e altri personaggi che ovviamente non vi sveliamo per non rovinarvi la trama.
La storia si svilupperà attraverso cinque atti e, utilizzando come metro di lunghezza le missioni che abbiamo potuto giocare, dovremmo trovarci davanti ad un prodotto che fa della longevità uno dei suoi punto di forza. L'hands on, ci ha dato la possibilità di giocare per le prime due ore la parte iniziale dell'avventura, e per le successive due una fase di gioco più avanzata in grado di mostrarci alcuni dettagli aggiuntivi sulla storia.
[video]http://youtu.be/QX20ITstu0g[/video]
Senza entrare troppo nel dettaglio, la trama ci é sembrata convincente e discretamente matura. Sebbene non si tratti di una vera e propria novità, l'argomentazione trattata é interessante e raccontata da un punto di vista sicuramente originale. Aiden, ha il classico fascino dell'uomo comune, che pur essendo in grado di mescolarsi tra la folla, ha un enorme potere nelle sue mani e molto da raccontare di se stesso. Inoltre, come capirete proseguendo nell'avventura, il suo carattere e la sua personalità nascondono un sacco di ombre e tormenti che solamente giocando saremo in grado di comprendere sino in fondo.
Ma se Aiden é una sorta di burattinaio, la marionetta principale é proprio la città di Chicago. Dopo un breve ma intenso tutorial, all'interno di uno stadio di baseball in cui verranno insegnati al giocatore i comandi base e le prime nozioni dell'hacking, ci ritroveremo all'interno di un open world diverso dal solito, ed estremamente intrigante. Un mondo aperto sviluppato su due dimensioni: quella classica già vista in tanti altri giochi, e quella invisibile fatta da una gestione remota di tutte quelle componenti elettroniche che, gioco forza, compongono i centri cittadini odierni.
Attraverso il suo smartphone, Aiden sarà in grado di penetrare, hackerare e utilizzare a suo piacimento qualsiasi oggetto della città. Cancelli, semafori, telecamere, radioline, auto, torrette per il traffico limitato e tantissimo altro ancora, con un semplice click il mondo intorno a noi subirà costanti cambiamenti. Vien da se che una tale potenzialità in termini di gameplay, é stata sfruttata dagli sviluppatori per rendere le diverse missioni più dinamiche e con variabili di approccio sensibilmente più ampie rispetto a quelle degli open world più classici.
Avendo anche la possibilità di hackerare gli oggetti attraverso gli occhio di una telecamera, passando da una all'altra semplicemente avendola nell'inquadratura, Aiden sarà in grado di pianificare un'attenta strategia prima di muoversi, predisponendo trappole o diversivi nel suo tracciato designato. Far suonare l'allarme di un auto per distrarre le guardie, manomettere le frequenze della radioline per evitare che vengano chiamati i rinforzi o programmare il timing di una bomba piazzata, sono solo tre esempi molto semplici dell'esperienza sand box che gli sviluppatori hanno cercato di offrire al giocatore.
Diversivi che non mancheranno anche negli inseguimenti in auto. Modificare la viabilità attraverso i semafori, alzare i piloni che limitano il traffico nella aree riservate o far scoppiare le tubature a ridosso dei tombini, sono tutte azioni he trasformeranno i più classici degli inseguimenti, in qualcosa di diverso in cui l'uso delle classiche armi da fuoco (opzione che tra l'altro parrebbe non essere utilizzabile) é sostanzialmente un metodo barbaro e antiquato per porre fine ad un pedinamento.