Watchmen
di
Altra saga di supereroi rispolverata ed altra pellicola cinematografica zeppa di effetti speciali: stiamo parlando di Watchmen, dal fumetto scritto da Alan Moore e disegnato da Dave Gibbons nel 1986, vincitore tra l'altro del premio Hugo. I “Guardiani” (perché questo vuol dire Watchmen), con una sola eccezione, non hanno superpoteri, ma dedicano comunque la loro vita al mestiere di “giustizieri mascherati” (il paragone più vicino é pertanto Batman). Praticamente in contemporanea, giorno più giorno meno, con il lancio del film al cinema, sul PSN compare il gioco pronto per l'acquisto online, comprensivo di versione dimostrativa gratuita.
Stiamo parlando di un singolo livello, tra l'altro da terminare in massimo mezz'ora di tempo (ma basta molto meno), che ha il compito specifico di cominciare a darci un'idea sommaria di quello che il gioco propone. Vestiti i panni di Nite Owl o di Rorschach ci troveremo, dopo un'introduzione a fumetti, nel cortile di un carcere in rivolta: le guardie carcerarie, pur non volendo il nostro aiuto e anzi minacciandoci di aprire il fuoco contro di noi, sono totalmente incapaci di riportare l'ordine, e pertanto toccherà a noi.
Il gioco in sé e per sé assume la struttura del classico Beat'm'up a scorrimento: man mano che si avanza nei blocchi del carcere ci troveremo ad affrontare i detenuti a suon di pungi, calci, prese di lotta e sapienti schivate. É interessante notare come già in queste prime fasi incontreremo nemici comuni con alcune sostanziali differenze: si va dal malvivente nudo e crudo che picchia e prende botte in allegria, a quello esperto di lotta che tenderà a parare i colpi e a reagire con proiezioni, all'energumeno in tuta arancione armato di sfollagente (arma che tra l'altro potrà poi essere raccolta da Rorschach, ma non da Nite Owl).
Il gioco assume immediatamente le tinte del co-op: anche in singolo, infatti, all'eroe selezionato farà seguito il fedele alleato, anche se naturalmente si evince che il massimo del divertimento lo si ottenga condividendo l'esperienza con un amico. Ci lascia un po' perplessi il sistema di progressione delle tecniche e delle abilità speciali, le quali si sbloccano raccogliendo dei gettoni e dei poster distribuiti tra i livelli, ma poi rimangono disponibili per successive partite: un po' come dire “la prima volta sputerete sangue, ma in seguito sarete semi-dei”.
Con una solenne esplosione, atta a dimostrare come la rivolta carceraria fosse in realtà la copertura per qualcosa di più grosso, la demo si conclude lasciandoci in sospeso, così come noi adesso lasciamo in sospeso il giudizio da comunicarvi. Ora scusateci, ma andiamo ad ingaggiare la versione completa...
Stiamo parlando di un singolo livello, tra l'altro da terminare in massimo mezz'ora di tempo (ma basta molto meno), che ha il compito specifico di cominciare a darci un'idea sommaria di quello che il gioco propone. Vestiti i panni di Nite Owl o di Rorschach ci troveremo, dopo un'introduzione a fumetti, nel cortile di un carcere in rivolta: le guardie carcerarie, pur non volendo il nostro aiuto e anzi minacciandoci di aprire il fuoco contro di noi, sono totalmente incapaci di riportare l'ordine, e pertanto toccherà a noi.
Il gioco in sé e per sé assume la struttura del classico Beat'm'up a scorrimento: man mano che si avanza nei blocchi del carcere ci troveremo ad affrontare i detenuti a suon di pungi, calci, prese di lotta e sapienti schivate. É interessante notare come già in queste prime fasi incontreremo nemici comuni con alcune sostanziali differenze: si va dal malvivente nudo e crudo che picchia e prende botte in allegria, a quello esperto di lotta che tenderà a parare i colpi e a reagire con proiezioni, all'energumeno in tuta arancione armato di sfollagente (arma che tra l'altro potrà poi essere raccolta da Rorschach, ma non da Nite Owl).
Il gioco assume immediatamente le tinte del co-op: anche in singolo, infatti, all'eroe selezionato farà seguito il fedele alleato, anche se naturalmente si evince che il massimo del divertimento lo si ottenga condividendo l'esperienza con un amico. Ci lascia un po' perplessi il sistema di progressione delle tecniche e delle abilità speciali, le quali si sbloccano raccogliendo dei gettoni e dei poster distribuiti tra i livelli, ma poi rimangono disponibili per successive partite: un po' come dire “la prima volta sputerete sangue, ma in seguito sarete semi-dei”.
Con una solenne esplosione, atta a dimostrare come la rivolta carceraria fosse in realtà la copertura per qualcosa di più grosso, la demo si conclude lasciandoci in sospeso, così come noi adesso lasciamo in sospeso il giudizio da comunicarvi. Ora scusateci, ma andiamo ad ingaggiare la versione completa...