We Happy Few
Un o dei titoli che ha maggiormente attirato la nostra attenzione nel corso della conferenza Microsoft é stato We Happy Few, titolo sviluppato dai ragazzi di Compulsion Games che tra l'altro, se ben ricordate, avevano curato anche il platform Contrast (qui di seguito la nostra recensione). Fatto sta che in questa nuova occasione i medesimi abbiano cambiato radicalmente stile di gioco, incentrando il set della loro avventura verso uno stampo più survival, con qualche piccola nota decisamente surreale.
Il gioco é ambientato in una piccola cittadina inglese negli anni '60, dove gli abitanti sembrano però afflitti da un terribile male, che li costringe a portare delle strane maschere nonché a girare per il luogo come degli ossessi, alla ricerca di qualcosa che non possono ottenere. In realtà tutta questa situazione é frutto dell'utilizzo di una droga molto potente chiamata Joy, che annichilisce i sensi dei suoi fruitori rendendoli molto simili a degli zombie in cerca di una nuova dose, disposti anche ad uccidere pur di ottenerla.
Il protagonista che andiamo ad impersonare fa parte di un gruppo chiamato Downers, che vivono sottoterra proprio per evitare di essere presi di mira da questi pericolosi individui, andando in superficie solamente per racimolare qualche risorsa in più, o semplicemente del cibo, per cercare di sopravvivere il più a lungo possibile. Il metodo viene fuori grazie ad un sistema piuttosto convincente, che però ancora non ha senso di essere valutato per quello che é, visto che la demo che abbiamo provato é in realtà ancora allo stato embrionale, vista la spiccata presenza di bug ambientali collaterali.
Grazie ad un interfaccia piuttosto semplice, abbiamo constatato che il giocatore può fare affidamento a due diversi tipi di approccio, quello stealth e quello aggressivo. Nel primo caso, sicuramente il più consigliato se tenuto conto della sopravvivenza, abbiamo potuto chinarci ed avvicinarci agli avversari mettendoli poi KO (importante ragazzi trasportare via il corpo) mentre nel secondo, é stato indispensabile tenere d'occhio la barra del vigore visto che, una volta portata a zero, non permette di colpire con energia gli avversari per ucciderli.
Sono presenti anche altri elementi survival, che non fanno affidamento solamente alla sopravvivenza in termini di uccisione delle minacce presenti, ma cercano invece di radicarsi più a fondo nella gestione dei bisogni primari di un comune essere umano: bere e mangiare.
per questo che, durante la nostra prova, é stato importante tenere d'occhio le due barre dedicate per evitare di morire, prima del tempo, di cause naturali oppure per una banale intossicazione da funghi velenosi. Non sappiamo ancora come tali elementi saranno sviluppati alla fine della produzione, ma come punto di partenza non ci sembra per niente male.
Se consideriamo che il progetto fece il suo debutto alla PAX East del 2015, per poi passare su Kickstarter poco tempo dopo racimolando, in un solo mese, la bellezza di 266mila dollari, possiamo ben sperare sulla sua realizzazione, sempre che i ragazzi di Compulsion non decidano di cambiare repentinamente rotta a causa di ripensamenti.
Mondo distopico cercasi
Il gioco é ambientato in una piccola cittadina inglese negli anni '60, dove gli abitanti sembrano però afflitti da un terribile male, che li costringe a portare delle strane maschere nonché a girare per il luogo come degli ossessi, alla ricerca di qualcosa che non possono ottenere. In realtà tutta questa situazione é frutto dell'utilizzo di una droga molto potente chiamata Joy, che annichilisce i sensi dei suoi fruitori rendendoli molto simili a degli zombie in cerca di una nuova dose, disposti anche ad uccidere pur di ottenerla.
Il protagonista che andiamo ad impersonare fa parte di un gruppo chiamato Downers, che vivono sottoterra proprio per evitare di essere presi di mira da questi pericolosi individui, andando in superficie solamente per racimolare qualche risorsa in più, o semplicemente del cibo, per cercare di sopravvivere il più a lungo possibile. Il metodo viene fuori grazie ad un sistema piuttosto convincente, che però ancora non ha senso di essere valutato per quello che é, visto che la demo che abbiamo provato é in realtà ancora allo stato embrionale, vista la spiccata presenza di bug ambientali collaterali.
Grazie ad un interfaccia piuttosto semplice, abbiamo constatato che il giocatore può fare affidamento a due diversi tipi di approccio, quello stealth e quello aggressivo. Nel primo caso, sicuramente il più consigliato se tenuto conto della sopravvivenza, abbiamo potuto chinarci ed avvicinarci agli avversari mettendoli poi KO (importante ragazzi trasportare via il corpo) mentre nel secondo, é stato indispensabile tenere d'occhio la barra del vigore visto che, una volta portata a zero, non permette di colpire con energia gli avversari per ucciderli.
Sono presenti anche altri elementi survival, che non fanno affidamento solamente alla sopravvivenza in termini di uccisione delle minacce presenti, ma cercano invece di radicarsi più a fondo nella gestione dei bisogni primari di un comune essere umano: bere e mangiare.
per questo che, durante la nostra prova, é stato importante tenere d'occhio le due barre dedicate per evitare di morire, prima del tempo, di cause naturali oppure per una banale intossicazione da funghi velenosi. Non sappiamo ancora come tali elementi saranno sviluppati alla fine della produzione, ma come punto di partenza non ci sembra per niente male.
Da buoni presupposti
Se consideriamo che il progetto fece il suo debutto alla PAX East del 2015, per poi passare su Kickstarter poco tempo dopo racimolando, in un solo mese, la bellezza di 266mila dollari, possiamo ben sperare sulla sua realizzazione, sempre che i ragazzi di Compulsion non decidano di cambiare repentinamente rotta a causa di ripensamenti.
We Happy Few
We Happy Few
La nostra sessione di gioco é stata veramente piacevole e speriamo che, fino alla prossima prova, le cose vadano nettamente migliorando. A livello di stile, in ogni caso, il mood é veramente intrigante!!