Wild Water Adrenaline
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Se c'è un genere di videogiochi letteralmente sovrappopolato, è sicuramente quello degli sportivi, in cui spadroneggiano veri e propri mostri sacri capaci di mettere tutti d'accordo su chi è il leader indiscusso (giusto per fare un esempio, PES). Al giorno d'oggi, per non doversi scontrare contro vere e proprie leggende videoludiche, occorre quindi orientarsi in quelle discipline poco conosciute al grande pubblico, come quella presentata da questo Wild Water Adrenaline, che si occupa di simulare alcuni sport che fanno dell'elemento acqua il protagonista assoluto: il menu principale, oltre alle solite opzioni di modifica e personalizzazione estetica dei personaggi, suddivide l'esperienza di gioco in due sottomenu, dedicati rispettivamente al kayak e al rafting.
Forse è utile ricordare a chi non mastica quotidianamente il linguaggio tecnico-sportivo degli sport acquatici, la differenza tra le due discipline: il kayak è quella sorta di canoa monoposto, "cavalcata" da un singolo atleta munito di remo doppio, mentre nel rafting gruppi di persone (in questo caso tassativamente quattro) discendono torrenti a bordo di gommoni, armati di un remo singolo. Per quanto questa differenziazione possa sembrare marginale, come vedremo influenzerà notevolmente il gameplay.
Le ambientazioni in cui avranno luogo le vostre scorribande acquatiche vanno dai torrenti francesi a quelli neozelandesi, dai canyon statunitensi alle rapide canadesi, spaziando da condizioni climatiche favorevoli alle meno consone a sport di questo tipo, come precipitazioni di pioggia o addirittura neve. Ed è proprio in questi frangenti che nasce la prima perplessità: il vostro personaggio esibisce sempre lo stesso abbigliamento nonostante le condizioni meteo avverse (quello di default è particolarmente estivo), a meno di un vostro intervento dall'alto del menu di personalizzazione.
Illuminati all'ombra
Il comparto grafico è tutto sommato accettabile: i paesaggi si presentano piuttosto bene, così come ben fatti sono gli schizzi dell'acqua causati dalle vostre manovre. Anche le movenze degli atleti sono verosimili, così come le deformazioni del canotto a causa degli impatti con l'acqua. Anche la superficie dell'acqua è piuttosto credibile, in quanto si presenta sufficientemente tormentata nei tratti particolarmente ripidi, mentre tende a livellarsi in quelli meno tortuosi. L'unico appunto riguarda invece l'interazione tra il gommone e l'acqua: quest'ultima, infatti, non risente minimamente della presenza del mezzo acquatico e a causa di ciò non sarà infrequente assistere a compenetrazioni che si concretizzano nella salita del livello dell'acqua fino a seppellire letteralmente i vostri personaggi, senza quegli schizzi e quelle turbolenze che ci si aspetterebbe di vedere. Capiterà inoltre di accorgersi di come il gommone e i suoi ospiti siano esposti alla luce del sole anche nel bel mezzo di un ombroso canyon, a testimonianza di una cura nei dettagli certamente non esemplare. Se il comparto grafico, a questo punto dello sviluppo, riesce comunque ad avvicinarsi all'accettabilità, il discorso non vale per il sonoro: la fauna e il frastuono dell'acqua (ricordiamoci che ci sono anche cascate) non riescono ad emergere dal più assoluto anonimato, mentre le urla dei concorrenti sono quanto meno fastidiose, ridicole e pure ripetitive.
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Coordinazione cercasi
Passando al cuore del gioco, il gameplay, va detto come esso sia piuttosto ben implementato: non esiste alcun tasto "rema", come è del tutto assente la gestione della direzione. Spetta infatti alle levette analogiche il compito di muovere gli arti del personaggio: descrivendo un cerchio con la levetta destra gli farete compiere una remata sulla destra, mentre alla levetta sinistra spetta il compito di gestire le speculari movenze (per il rafting comanderete alternativamente la coppia di destra o di sinistra). Questo approccio rende problematico il primo impatto al gioco, in quanto a una remata laterale corrisponde (come nella realtà) anche una rotazione, tanto da trasformare una semplice discesa nell'andatura tipica di un ubriaco al volante. Basterà comunque qualche minuto di esercizio pratico per prendere padronanza del mezzo, fino a riuscire a gestire anche i più difficili cambiamenti di traiettoria.
Come dicevamo prima, esiste una sostanziale differenza tra il gameplay del kayak e quello del raft: se in quest'ultimo potrete comandare contemporaneamente le remate a destra quanto quelle dirette a sinistra, il discorso non vale per il kayak a causa del remo unico. In questo caso occorre anche munirsi di una buona dose di coordinazione al fine di non impartire due comandi contrastanti, che si tradurrebbero in una sostanziale indecisione del personaggio. Il risultante del gameplay è comunque convincente, tanto da riuscire a intrattenere il giocatore. Per concludere, va detto che è presente un buon quantitativo di filmati extra da sbloccare, il tutto a un prezzo di commercializzazione ridotto, che però rischiano di non riuscire a colmare le pecche emerse in questa fase di realizzazione. Urge una svolta sulla direzione intrapresa dai programmatori.
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Forse è utile ricordare a chi non mastica quotidianamente il linguaggio tecnico-sportivo degli sport acquatici, la differenza tra le due discipline: il kayak è quella sorta di canoa monoposto, "cavalcata" da un singolo atleta munito di remo doppio, mentre nel rafting gruppi di persone (in questo caso tassativamente quattro) discendono torrenti a bordo di gommoni, armati di un remo singolo. Per quanto questa differenziazione possa sembrare marginale, come vedremo influenzerà notevolmente il gameplay.
Le ambientazioni in cui avranno luogo le vostre scorribande acquatiche vanno dai torrenti francesi a quelli neozelandesi, dai canyon statunitensi alle rapide canadesi, spaziando da condizioni climatiche favorevoli alle meno consone a sport di questo tipo, come precipitazioni di pioggia o addirittura neve. Ed è proprio in questi frangenti che nasce la prima perplessità: il vostro personaggio esibisce sempre lo stesso abbigliamento nonostante le condizioni meteo avverse (quello di default è particolarmente estivo), a meno di un vostro intervento dall'alto del menu di personalizzazione.
Illuminati all'ombra
Il comparto grafico è tutto sommato accettabile: i paesaggi si presentano piuttosto bene, così come ben fatti sono gli schizzi dell'acqua causati dalle vostre manovre. Anche le movenze degli atleti sono verosimili, così come le deformazioni del canotto a causa degli impatti con l'acqua. Anche la superficie dell'acqua è piuttosto credibile, in quanto si presenta sufficientemente tormentata nei tratti particolarmente ripidi, mentre tende a livellarsi in quelli meno tortuosi. L'unico appunto riguarda invece l'interazione tra il gommone e l'acqua: quest'ultima, infatti, non risente minimamente della presenza del mezzo acquatico e a causa di ciò non sarà infrequente assistere a compenetrazioni che si concretizzano nella salita del livello dell'acqua fino a seppellire letteralmente i vostri personaggi, senza quegli schizzi e quelle turbolenze che ci si aspetterebbe di vedere. Capiterà inoltre di accorgersi di come il gommone e i suoi ospiti siano esposti alla luce del sole anche nel bel mezzo di un ombroso canyon, a testimonianza di una cura nei dettagli certamente non esemplare. Se il comparto grafico, a questo punto dello sviluppo, riesce comunque ad avvicinarsi all'accettabilità, il discorso non vale per il sonoro: la fauna e il frastuono dell'acqua (ricordiamoci che ci sono anche cascate) non riescono ad emergere dal più assoluto anonimato, mentre le urla dei concorrenti sono quanto meno fastidiose, ridicole e pure ripetitive.
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Coordinazione cercasi
Passando al cuore del gioco, il gameplay, va detto come esso sia piuttosto ben implementato: non esiste alcun tasto "rema", come è del tutto assente la gestione della direzione. Spetta infatti alle levette analogiche il compito di muovere gli arti del personaggio: descrivendo un cerchio con la levetta destra gli farete compiere una remata sulla destra, mentre alla levetta sinistra spetta il compito di gestire le speculari movenze (per il rafting comanderete alternativamente la coppia di destra o di sinistra). Questo approccio rende problematico il primo impatto al gioco, in quanto a una remata laterale corrisponde (come nella realtà) anche una rotazione, tanto da trasformare una semplice discesa nell'andatura tipica di un ubriaco al volante. Basterà comunque qualche minuto di esercizio pratico per prendere padronanza del mezzo, fino a riuscire a gestire anche i più difficili cambiamenti di traiettoria.
Come dicevamo prima, esiste una sostanziale differenza tra il gameplay del kayak e quello del raft: se in quest'ultimo potrete comandare contemporaneamente le remate a destra quanto quelle dirette a sinistra, il discorso non vale per il kayak a causa del remo unico. In questo caso occorre anche munirsi di una buona dose di coordinazione al fine di non impartire due comandi contrastanti, che si tradurrebbero in una sostanziale indecisione del personaggio. Il risultante del gameplay è comunque convincente, tanto da riuscire a intrattenere il giocatore. Per concludere, va detto che è presente un buon quantitativo di filmati extra da sbloccare, il tutto a un prezzo di commercializzazione ridotto, che però rischiano di non riuscire a colmare le pecche emerse in questa fase di realizzazione. Urge una svolta sulla direzione intrapresa dai programmatori.
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