Wildstar
di
Valerio De Vittorio
The Elder Scrolls Online non sarà l'unico MMORPG con abbonamento a contendersi nwei prossimi mesi questo difficile settore. Carbine Studios sta infatti lavorando per conto di NC Soft ad un prodotto molto interessante ed anche piuttosto ambizioso. Un team di sviluppo composto da veterani, provenienti anche dalle fila di Blizzard, intenti a cambiare alcune regole del gioco, mescolando intuizioni moderne riprese da altri tioli, con altre completamente inedite. Il titolo in questione si chiama Wildstar e grazie alla sessione BETA ancora in corso abbiamo fatto un giro sui server per scoprire questo prodotto e raccontarvi la nostra esperienza.
Nuove frontiere
Nexus é un pianeta ai confini dell'universo, appena scoperto ed ambitissimo da diverse razze. Divise in due fazioni costantemente in lotta, queste si ritrovano ancora una volta a scontrarsi proprio per la conquista di questa ricca e prospera nuova frontiera. Così abbiamo su un fronte gli Exile, manipolo di esuli che accoglie elementi poco raccomandabili di differenti razze. Ci sono gli Umani, i Mordesh, i Granok e gli Aurin. L'altra fazione prende il nome di Dominion, impero convinto che l'intero universo sia suo di diritto, Nexus compreso ovviamente. Tra le loro fila scopriamo i Cassian, i Mechari, i Draken e i Chua.
Creando il proprio personaggio, e selezionando quindi uno schieramento, bisogna scegliere con attenzione la razza di appartenenza, poiché le classi disponibili sono vincolate ad esse, fatto salvo per gli umani, che nel caso dei Dominion si chiamano Cassian, i quali possono interpretare qualsiasi impiego. Abbiamo sei classi, al momento, e per quanto sperimentino con qualche rinfrescata per il genere, é facile raccoglierle nei ruoli tipici del genere, ovvero Tank, DPS e Healer. Interessante come ogni classe, impostando una build specifica, possa in realtà interpretare due compiti differenti, aprendo maggiormente il gameplay alla volonta del giocatore, impondendogli così scelte meno costrittive.
Abbiamo Warrior, Stalker, Engineer, Esper, Spellslinger e Medic, il primo é abbastanza autoesplicativo, mentre il secondo vanta una buona agilità e basa le proprie abilità su evasione ed una skill che lo rende temporaneamente invisibile. L'Engineer può sfruttare la tecnologia a proprio vantaggio, evocando dei pet per alcuni secondi o utilizzando degli esoscheletri. Gli Esper assomigliano a dei maghi di supporto, dotati di skill per applicare potenziamenti ai propri compagni o status alterati agli avversari, mentre gli Spellslinger sono dotati di pistole ed armi a lungo raggio, ed infine i Medic, grazie ai Power Core, possono infliggere danni consistenti ma soprattutto curare se stessi ed eventuali avventureri che li accompagnano.
Scegliti la tua strada
A caratterizzare l'esperienza di ogni utente non vi saranno solo queste decisioni, a cui seguono durante la creazione del personaggio anche una personalizzazione delle caratteristiche estetiche ovviamente. Wildstar, infatti, introduce il sistema dei Path, in pratica una scelta che influenzerà tutta una categoria di missioni legate all'esplorazione dell'ambiente. Al momento ne sono state implementate quattro: soldato, scienziato, esploratore e costruttore. La decisione é irreversibile e renderà disponibile tutta una serie di missioni speciali dedicate al percorso prediletto. In pratica, se ad esempio si vorrà essere degli esploratori, accanto a quest primarie e secondarie comuni a tutti i giocatori, ce ne saranno altre specifiche per questa path, che, contraddistinte da un'icona precisa, vi porteranno a visitare luoghi impervi della sterminata mappa di gioco.
Se vorremo essere dei costruttori, invece, potremo sfruttare dei marchingegni e spendendo i materiali appositi, mettere in piedi delle strutture che garantiscono dei potenziamenti, sia a noi che a chi le vorrà utilizzare. Insomma, un metodo organico e profondo per offrire al giocatore un'esperienza maggiormente personalizzata. C'é da dire che non tutti digeriranno una scelta tanto vincolante, ma due o più giocatori compagni del medesimo party possono comunque condividere missioni anche se di path differenti. Allo stesso tempo il sistema dei path ci permette di esasperare la specializzazione di un personaggio, ad esempio creando un guerriero e poi assegnandogli il percorso da soldato, oppure mescolare le carte e creare divertenti e variegati mix.
Incollati allo schermo
Addentrandoci nel mondo di Wildstar quello che si nota é la vastità dell'esperienza che i ragazzi di Carbine stanno imbastendo. Il mondo di gioco é enorme e soprattutto ricchissimo di cose da fare. Essendo il titolo un nuovo esponente del sottogenere così detto Theme Park, ciò é sicuramente un aspetto positivo. Il giocatore può guidare il proprio avatar liberamente attraverso il Nexus, alla ricerca di cose da fare, dedicandosi al proprio Path, piuttosto che parlando con i vari NPC e accumulando così quest nel proprio log. O ancora spezzare il ritmo con gli eventi che compariranno sulla mappa o ancora mettere insieme un gruppo di avventurieri e divertirsi ad esplorare le lande di questo pianeta, alla ricerca di indizi sulla misteriosa sparizione degli Eldan, vecchi abitatori di queste terre, approfondendo così la propria consocenza sul lore. Questi sono solo esempi, comunque, perché nelle ore che abbiamo passato sui server di Wildstar siamo riusciti solo a farci una vaga idea di quanto il titolo ha da offrire viste le dimensioni del progetto. Il sistema di housing, per esempio, dotato di un potente e versatile editor, é ancora tutto da verificare.
Salta all'occhio uno degli elementi da sempre più importanti per qualsiasi esponente del genere, ovvero il sistema di combattimento. In Wildstar si é scelto un approccio decisamente votato all'azione, basando le skill sui Telegraph. Questi rappresentano sul terreno l'aera di impatto di ogni skill, vostra ma anche avversaria, caratterizzando in modo piuttosto unico l'intero battle system. E' sempre possibile muoversi in totale liberta sul campo, saltando e schivando, così che i combattimenti sforino con decisione verso l'action. Non esiste auto attacco, ma ogni mossa andrà eseguita impartendo un comando via mouse o tastiera, impiegando la barra delle skill. La prova ci ha restituito sensazioni molto positive in tal senso, anche se le poche partite in party e missioni ancora piuttosto semplici non ci hanno permesso di verificare la tenuta sulla lunga durata.
Già pronto?
Wildstar é ancora in fase beta, e addirittura non ha una data d'uscita definitiva. Eppure la nostra prova ha rivelato un prodotto molto rifinito, denso di contenuti e scevro di particolari bug. Il bilanciamento é già più che buono, almeno per quanto riguarda la prima decina di livelli d'esperienza. Nonostante un sistema di combattimento votato all'azione, infatti, gli scontri non rappresentano una sfida particolarmente elevata, a parte quelli coi boss, molto più appaganti.
E altrettanto convincente é il comparto estetico. Lo stile é coloratissimo, con non pochi richiami ad un certo World of Warcraft, ma allo stesso tempo molto personale. Le scene di intermezzo, purtroppo meno presenti di quanto avremmo voluto, tirano fuori il meglio dalle ottime animazioni dei personaggi, che sembrano usciti da un cartone animato in computer grafica tanto sono espressivi. Gli ambienti sono piacevoli da guardare e abbastanza caratterizzati anche se forse meno personali di quanto ci saremmo attesi.
Nuove frontiere
Nexus é un pianeta ai confini dell'universo, appena scoperto ed ambitissimo da diverse razze. Divise in due fazioni costantemente in lotta, queste si ritrovano ancora una volta a scontrarsi proprio per la conquista di questa ricca e prospera nuova frontiera. Così abbiamo su un fronte gli Exile, manipolo di esuli che accoglie elementi poco raccomandabili di differenti razze. Ci sono gli Umani, i Mordesh, i Granok e gli Aurin. L'altra fazione prende il nome di Dominion, impero convinto che l'intero universo sia suo di diritto, Nexus compreso ovviamente. Tra le loro fila scopriamo i Cassian, i Mechari, i Draken e i Chua.
Creando il proprio personaggio, e selezionando quindi uno schieramento, bisogna scegliere con attenzione la razza di appartenenza, poiché le classi disponibili sono vincolate ad esse, fatto salvo per gli umani, che nel caso dei Dominion si chiamano Cassian, i quali possono interpretare qualsiasi impiego. Abbiamo sei classi, al momento, e per quanto sperimentino con qualche rinfrescata per il genere, é facile raccoglierle nei ruoli tipici del genere, ovvero Tank, DPS e Healer. Interessante come ogni classe, impostando una build specifica, possa in realtà interpretare due compiti differenti, aprendo maggiormente il gameplay alla volonta del giocatore, impondendogli così scelte meno costrittive.
Abbiamo Warrior, Stalker, Engineer, Esper, Spellslinger e Medic, il primo é abbastanza autoesplicativo, mentre il secondo vanta una buona agilità e basa le proprie abilità su evasione ed una skill che lo rende temporaneamente invisibile. L'Engineer può sfruttare la tecnologia a proprio vantaggio, evocando dei pet per alcuni secondi o utilizzando degli esoscheletri. Gli Esper assomigliano a dei maghi di supporto, dotati di skill per applicare potenziamenti ai propri compagni o status alterati agli avversari, mentre gli Spellslinger sono dotati di pistole ed armi a lungo raggio, ed infine i Medic, grazie ai Power Core, possono infliggere danni consistenti ma soprattutto curare se stessi ed eventuali avventureri che li accompagnano.
Scegliti la tua strada
A caratterizzare l'esperienza di ogni utente non vi saranno solo queste decisioni, a cui seguono durante la creazione del personaggio anche una personalizzazione delle caratteristiche estetiche ovviamente. Wildstar, infatti, introduce il sistema dei Path, in pratica una scelta che influenzerà tutta una categoria di missioni legate all'esplorazione dell'ambiente. Al momento ne sono state implementate quattro: soldato, scienziato, esploratore e costruttore. La decisione é irreversibile e renderà disponibile tutta una serie di missioni speciali dedicate al percorso prediletto. In pratica, se ad esempio si vorrà essere degli esploratori, accanto a quest primarie e secondarie comuni a tutti i giocatori, ce ne saranno altre specifiche per questa path, che, contraddistinte da un'icona precisa, vi porteranno a visitare luoghi impervi della sterminata mappa di gioco.
Se vorremo essere dei costruttori, invece, potremo sfruttare dei marchingegni e spendendo i materiali appositi, mettere in piedi delle strutture che garantiscono dei potenziamenti, sia a noi che a chi le vorrà utilizzare. Insomma, un metodo organico e profondo per offrire al giocatore un'esperienza maggiormente personalizzata. C'é da dire che non tutti digeriranno una scelta tanto vincolante, ma due o più giocatori compagni del medesimo party possono comunque condividere missioni anche se di path differenti. Allo stesso tempo il sistema dei path ci permette di esasperare la specializzazione di un personaggio, ad esempio creando un guerriero e poi assegnandogli il percorso da soldato, oppure mescolare le carte e creare divertenti e variegati mix.
Incollati allo schermo
Addentrandoci nel mondo di Wildstar quello che si nota é la vastità dell'esperienza che i ragazzi di Carbine stanno imbastendo. Il mondo di gioco é enorme e soprattutto ricchissimo di cose da fare. Essendo il titolo un nuovo esponente del sottogenere così detto Theme Park, ciò é sicuramente un aspetto positivo. Il giocatore può guidare il proprio avatar liberamente attraverso il Nexus, alla ricerca di cose da fare, dedicandosi al proprio Path, piuttosto che parlando con i vari NPC e accumulando così quest nel proprio log. O ancora spezzare il ritmo con gli eventi che compariranno sulla mappa o ancora mettere insieme un gruppo di avventurieri e divertirsi ad esplorare le lande di questo pianeta, alla ricerca di indizi sulla misteriosa sparizione degli Eldan, vecchi abitatori di queste terre, approfondendo così la propria consocenza sul lore. Questi sono solo esempi, comunque, perché nelle ore che abbiamo passato sui server di Wildstar siamo riusciti solo a farci una vaga idea di quanto il titolo ha da offrire viste le dimensioni del progetto. Il sistema di housing, per esempio, dotato di un potente e versatile editor, é ancora tutto da verificare.
Salta all'occhio uno degli elementi da sempre più importanti per qualsiasi esponente del genere, ovvero il sistema di combattimento. In Wildstar si é scelto un approccio decisamente votato all'azione, basando le skill sui Telegraph. Questi rappresentano sul terreno l'aera di impatto di ogni skill, vostra ma anche avversaria, caratterizzando in modo piuttosto unico l'intero battle system. E' sempre possibile muoversi in totale liberta sul campo, saltando e schivando, così che i combattimenti sforino con decisione verso l'action. Non esiste auto attacco, ma ogni mossa andrà eseguita impartendo un comando via mouse o tastiera, impiegando la barra delle skill. La prova ci ha restituito sensazioni molto positive in tal senso, anche se le poche partite in party e missioni ancora piuttosto semplici non ci hanno permesso di verificare la tenuta sulla lunga durata.
Già pronto?
Wildstar é ancora in fase beta, e addirittura non ha una data d'uscita definitiva. Eppure la nostra prova ha rivelato un prodotto molto rifinito, denso di contenuti e scevro di particolari bug. Il bilanciamento é già più che buono, almeno per quanto riguarda la prima decina di livelli d'esperienza. Nonostante un sistema di combattimento votato all'azione, infatti, gli scontri non rappresentano una sfida particolarmente elevata, a parte quelli coi boss, molto più appaganti.
E altrettanto convincente é il comparto estetico. Lo stile é coloratissimo, con non pochi richiami ad un certo World of Warcraft, ma allo stesso tempo molto personale. Le scene di intermezzo, purtroppo meno presenti di quanto avremmo voluto, tirano fuori il meglio dalle ottime animazioni dei personaggi, che sembrano usciti da un cartone animato in computer grafica tanto sono espressivi. Gli ambienti sono piacevoli da guardare e abbastanza caratterizzati anche se forse meno personali di quanto ci saremmo attesi.
Wildstar
Wildstar
L'esperienza con Wildstar é stata decisamente positiva. Sebbene, vista la mole del prodotto, ancora ben lontana dall'essere sufficientemente approfondita, la prova ha evidenziato un titolo divertente, ben dosato e ricco di cose da fare. Soprattutto, il prodotto Carbine sembra possedere quel qualcosa in più che incolla allo schermo, la formulina magica difficile da definire e tanto rara da trovare. Complice anche un'atmosfera spensierata, forse non adatta a tutti in realtà, Wildstar promette tantissime ore di divertimento. Non parliamo di un gioco rivoluzionario, ma una proposta di genere solida che gioca abilmente con elementi vecchi e nuovi. Noi continueremo a seguire il progetto, restate con noi per tutte le prossime novità.