Wreckless: The Yakuza Missions

Wreckless The Yakuza Missions
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E' inutile negarlo: ormai, anche nel mondo dei videogiochi, é visto di buon occhio dagli utenti tutto quanto non sia "politicamente corretto". Prodotti che presentano tematiche allegre e spensierate sembrano aver stancato una consistente fetta del mercato, in favore di un atipico mix a metà strada fra il "cool" ed uno strano cinismo. Il recente Grand Theft Auto III, fra le altre cose campione d'incassi, rappresenta ottimamente il manifesto delle nuove tendenze videoluche. Ben vengano allora giochi aventi come protagonisti criminali o che miscelano sapientemente robuste dosi di violenza o di sberleffo al senso comune... E' un fenomeno destinato a durare? Forse; almeno sino a quando non ci accorgeremo che l'eccezione é diventata una regola e, per sfuggire nuovamente al conformismo, ritorneremo in cerca di quel pizzico di buonismo che si é perso per strada
Wreckless: The Yakuza Missions
Ma perchè tutti scappano? Forse perchè scorazzare con un monster truck in viuzze da due metri di larghezza non è proprio il massimo?

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Ma visto che ci siamo dentro fino al collo, al diavolo ogni pedante congettura e tutte le riflessioni più o meno inutili sul videogiocare moderno. Di Grand Theft Auto III abbiamo già parlato, e l'importante é sapere quanto sia dannatamente divertente. Deve essersene accorto anche Bill Gates che, nonostante l'impressionante mole di titoli disponibile al lancio Xbox, non deve aver preso troppo bene la mancanza di una proposta di tale genere... aspettando l'approdo della saga dei ladri d'auto anche sulla nuova console americana, Activision si candida per colmare la falla e propone Wreckless: The Yakuza Missions
Naufragando fra le piccole emittenti televisive nazionali é facile imbattersi spesso in uno dei tanti strampalati film d'azione asiatici: i migliori rimangono senza dubbio quelli ambientati fra le strade di Honk Kong, dove inespressivi attori orientali si gettano in furibondi inseguimenti fra le strette vie della grande città, disseminate di mercanti e venditori di pesce! Più che le goffe espressioni "ammirabili" su schermo, un misto fra le interpretazioni di Alvaro Vitali e Lino Banfi, la cosa in assoluto più spassosa é costituita dai mezzi impiegati per tali gimcane cinematografiche: veicoli dallo stile "anni 60", lunghe e anonime berline, qualche "tre ruote" vagamente somigliante alla nostra Ape Cross... l'apoteosi dei lungometraggi trash, insomma
Wreckless: The Yakuza Missions
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Wreckless: The Yakuza Missions

Criminalità, mafia, violenza, inseguimenti e incidenti spettacolari. Grand Theft Auto III sembra aver fatto scuola e il fatto che abbia riscontrato un dilagante successo nel mercato videoludico, dona più di una speranza di successo al titolo Activision. Wreckless: The Yakuza Missions, più che un velato riferimento alla cinematografia asiatica degli anni '80, sembra a dire il vero un deciso omaggio ad alcuni titoli firmati Rockstar Games, le cui contaminazioni, soprattutto per quanto riguarda Smuggler's Run, sembrano farsi sentire in modo piuttosto marcato. Non che la cosa sia un male, intendiamoci... Teoricamente un totale di venti missioni, dieci per "schieramento" (consultare l'articolo principale per ulteriori dettagli), potrebbe non rappresentare una sfida troppo longeva... e il tipo di approccio alle stesse, che sembra relegato esclusivamente alle quattro ruote, potrebbe sottrarre varietà all'intera produzione. Ma se il sistema di gestione danni e il notevole reparto grafico sapranno mantenere quanto promesso e già parzialmente mostrato, allora Wreckless: The Yakuza Missions potrebbe rivelarsi uno spettacolare gioiello improntato all'azione.

Andrea Focacci

Solo una breve nota aggiuntiva per segnalarvi le impressioni emerse da una "prova su strada" di Wreckless. Una demo giocabile comprendente una singola missione era infatti presente a X01, l'evento che Microsoft ha dedicato ai dettagli e ai giochi Xbox in vista del lancio europeo del 14 marzo 2001. Quelle che trovate qui sono tutte le nostre annotazioni, scritte dopo una divertente sessione di gioco.

Matteo Camisasca