Wreckless: The Yakuza Missions
di
Redazione
La sensazione di poter fare tutto quello che si vuole (senza però abbandonare mai il volante, diversamente da Grand Theft Auto III), e di poter interagire a 360 gradi con l'ambiente circostante é confermata dall'enorme quantità di oggetti e persone che affollano le strade, i marciapiedi e i vicoli della città. Tutto, dai paletti di ferro ai parchimetri fino alle sedie e ai tavolini dei bar, può essere travolto e distrutto durante i folli inseguimenti. A tal proposito va sottolineato l'eccezionale realismo con cui sono riprodotte le collisioni, che deformano gradualmente la carrozzeria della propria auto, particolarmente portata a seminare per la città pezzi di lamiera e oggetti di ogni tipo. Tanto spettacolari quanto convincenti sono i movimenti dell'auto, che pur nelle sue incredibili piroette e acrobazie aeree resta sempre particolarmente fedele alle più fondamentali leggi della fisica
PAROLA D'ORDINE: SPETTACOLARITA'
Se la console di Microsoft (a cui lo ricordiamo abbiamo dedicato una vasta Cover Story zeppa di novità) vuole dimostrare al mondo la potenza del suo reparto video e Wreckless: The Yakuza Missions rappresenta al momento uno dei più convincenti (se non IL più convincente) portavoce di questo punto di forza
Nonostante le condizioni in cui é stato possibile testare il gioco non fossero certo le migliori per esaminare con puntigliosa attenzione i dettagli della grafica (per quanto godereccio possa risultare giocare su un proiettore é indubbio che la qualità video offerta dal cavo composito a disposizione non fosse proprio il massimo) siamo rimasti letteralmente a bocca aperta di fronte alle evoluzioni tecniche offerte da questo gioco, capace di racchiudere in una sola schermata alcuni degli effetti grafici più avanzati e meglio riusciti visti finora su console in un gioco di guida (e non solo)
A fare la parte del leone sono le luci e l'enviroment mapping in tempo reale, che permette a qualsiasi superficie liscia di riflettere con dovizia di particolari l'ambiente che lo circonda. Difficile descrivere a parole con quale realismo l'engine di Bunkasha Games riesca a riprodurre le luci dei neon di notte, le scintille della carrozzeria durante le collisioni e le esplosioni delle auto, semplicemente perché tutto questo va visto in movimento e con i propri occhi, per poter essere metabolizzato a dovere. Certo, possiamo dire che mentre si corre per le strade di Hong Kong le finestre dei palazzi riflettono la luce del sole proiettando verso la telecamera un fastidioso riverbero, che il calore generato dai fumi di scarico distorce l'immagine e che persino i cerchioni in metallo delle auto si preoccupano di rappresentare di riflesso quello che li circonda, ma nonostante tutte queste parole l'idea che ci si può fare di questo titolo sarà probabilmente sempre molto lontana dalla realtà. Potrebbe aiutare l'aver giocato a Project Gotham Racing, la cui scelta di colori e delle luci ricorda per certi versi quella del titolo di Activision, ma, lo ripetiamo, l'idea non sarebbe ancora abbastanza veritiera
PAROLA D'ORDINE: SPETTACOLARITA'
Se la console di Microsoft (a cui lo ricordiamo abbiamo dedicato una vasta Cover Story zeppa di novità) vuole dimostrare al mondo la potenza del suo reparto video e Wreckless: The Yakuza Missions rappresenta al momento uno dei più convincenti (se non IL più convincente) portavoce di questo punto di forza
Nonostante le condizioni in cui é stato possibile testare il gioco non fossero certo le migliori per esaminare con puntigliosa attenzione i dettagli della grafica (per quanto godereccio possa risultare giocare su un proiettore é indubbio che la qualità video offerta dal cavo composito a disposizione non fosse proprio il massimo) siamo rimasti letteralmente a bocca aperta di fronte alle evoluzioni tecniche offerte da questo gioco, capace di racchiudere in una sola schermata alcuni degli effetti grafici più avanzati e meglio riusciti visti finora su console in un gioco di guida (e non solo)
A fare la parte del leone sono le luci e l'enviroment mapping in tempo reale, che permette a qualsiasi superficie liscia di riflettere con dovizia di particolari l'ambiente che lo circonda. Difficile descrivere a parole con quale realismo l'engine di Bunkasha Games riesca a riprodurre le luci dei neon di notte, le scintille della carrozzeria durante le collisioni e le esplosioni delle auto, semplicemente perché tutto questo va visto in movimento e con i propri occhi, per poter essere metabolizzato a dovere. Certo, possiamo dire che mentre si corre per le strade di Hong Kong le finestre dei palazzi riflettono la luce del sole proiettando verso la telecamera un fastidioso riverbero, che il calore generato dai fumi di scarico distorce l'immagine e che persino i cerchioni in metallo delle auto si preoccupano di rappresentare di riflesso quello che li circonda, ma nonostante tutte queste parole l'idea che ci si può fare di questo titolo sarà probabilmente sempre molto lontana dalla realtà. Potrebbe aiutare l'aver giocato a Project Gotham Racing, la cui scelta di colori e delle luci ricorda per certi versi quella del titolo di Activision, ma, lo ripetiamo, l'idea non sarebbe ancora abbastanza veritiera
Wreckless: The Yakuza Missions
Wreckless: The Yakuza Missions
Con Wreckless: The Yakuza Missions la console neroverde di Microsoft si arricchisce di un titolo importante, capace di catturare l'attenzione degli amanti dei giochi di guida arcade, e non solo. Dotato di un motore grafico a dir poco splendido il titolo di Activision ha dimostrato di possedere anche le carte giuste per coinvolgere il giocatore e trascinarlo in una lunga esperienza di gioco. Con le sole due missioni provate e una manciata di auto avremmo potuto giocare e rigiocare per ore, alla ricerca delle molte strade nascoste o anche solo per cercare di realizzare il più spettacolare degli incidenti.
Un titolo apparentemente vincente dunque, che con tutta probabilità rappresenterà nelle settiamne successive al lancio europeo di Xbox uno degli acquisti più validi per i neoacquirenti della console di Microsoft.
Luca Cominelli
SECONDO COMMENTO
Il secondo incontro con Wreckless: The Yakuza Missions si è rivelato, per il sottoscritto, un nuovo, grande e intenso piacere. Il titolo Activision promette davvero bene, grazie a un tripudio di effetti speciali ben utilizzati che si fondono in una meccanica di gioco immediata, coinvolgente e divertente, quantomeno al primo impatto. Resta infatti da verificare se la varietà di missioni, autoveicoli e situazioni urbane sarà sufficiente a sostenere, nel medio e lungo termine, la medesima devastante impressione delle prime ore di gioco (in senso più che positivo s'intende). Senza troppi timori di smentita immaginiamo però che, chi ama i giochi immediati e frenetici, chi si lascia ammaliare dal lato estetico, e chi ha divorato titoli come Crazy Tazy o Smuggler's Run non potrà far altro che innamorarsi di Wreckless. La prova del nove è ormai dietro l'angolo e arriverà a brevissimo su queste stesse pagine.
Matteo Camisasca
Un titolo apparentemente vincente dunque, che con tutta probabilità rappresenterà nelle settiamne successive al lancio europeo di Xbox uno degli acquisti più validi per i neoacquirenti della console di Microsoft.
Luca Cominelli
SECONDO COMMENTO
Il secondo incontro con Wreckless: The Yakuza Missions si è rivelato, per il sottoscritto, un nuovo, grande e intenso piacere. Il titolo Activision promette davvero bene, grazie a un tripudio di effetti speciali ben utilizzati che si fondono in una meccanica di gioco immediata, coinvolgente e divertente, quantomeno al primo impatto. Resta infatti da verificare se la varietà di missioni, autoveicoli e situazioni urbane sarà sufficiente a sostenere, nel medio e lungo termine, la medesima devastante impressione delle prime ore di gioco (in senso più che positivo s'intende). Senza troppi timori di smentita immaginiamo però che, chi ama i giochi immediati e frenetici, chi si lascia ammaliare dal lato estetico, e chi ha divorato titoli come Crazy Tazy o Smuggler's Run non potrà far altro che innamorarsi di Wreckless. La prova del nove è ormai dietro l'angolo e arriverà a brevissimo su queste stesse pagine.
Matteo Camisasca