X-Men Mutant Academy
A UNA PRIMA OCCHIATA
La versione provvisoria di X-Men: Mutant Academy che ho potuto testare recentemente presentava una serie di luci e ombre abbastanza critica per la riuscita del progetto. In altre parole, se dal punto di vista prettamente tecnico il lavoro svolto finora si é dimostrato di buon livello (con un uso intelligente della terza dimensione, sfruttata solo per le mosse più spettacolari), su quello della giocabilità i problemi riscontrati sono stati parecchi, sin dai primi minuti di gioco. Il bilanciamento delle mosse é il primo di questi problemi, causato forse da una mancanza di esperienza della Paradox a fronte di programmatori più "scafati" (almeno nell'ambiente picchiaduro) come quelli della Namco o della stessa Capcom. Vedere un Wolverine che a colpi di artigli riesce a malapena a scalfire la barra d'energia dell'avversario fa un po' ridere, effetto che si ripete immancabile qualora si osservi con attenzione la tattica, chiamiamola così, usata dalla CPU per contrastare il giocatore: un continuo attacco serrato in puro stile button masher che non lascia alcun spazio a tatticismi, strategie o pianificazioni
Il tutto si risolve così a una specie di rissa fra due indemoniati variopinti (per via dei costumi) arricchita dal punto di vista visivo da una regia che indugia in modo talvolta eccessivo sulle mosse speciali, peraltro molto ben realizzate. La stessa cura per il cosiddetto "eye candy" (o bellezza visiva) si nota anche da personaggi e fondali, che mostrano già in questa versione un buon livello di dettaglio, seppur di molto inferiore alla qualità dei disegni visti nei vecchi titoli interamente bidimensionali (ma la perdita di dettaglio é una delle -poche- conseguenze negative del passaggio dal 2D al 3D). La caratterizzazione é di ottimo livello, con piccoli tocchi di classe quali la camminata accucciata e minacciosa di Wolverine o la posa strafottente di Gambit. Le mancanze nel gameplay limitano comunque le ambizioni di successo del gioco e, se non verranno ritoccate in tempo per l'uscita, costringeranno Mutant Academy a finire nel mare di picchiaduro mediocri usciti in questi anni sulla veneranda PSX. La vicinanza della data di uscita (agosto) non lascia molto tempo per sperare in possibili rivoluzioni positive sul lato giocabilità, ma é comunque nostro dovere attendere il prodotto finito per vedere se le falle più evidenti riscontrate finora saranno individuate e rimosse con successo.
La versione provvisoria di X-Men: Mutant Academy che ho potuto testare recentemente presentava una serie di luci e ombre abbastanza critica per la riuscita del progetto. In altre parole, se dal punto di vista prettamente tecnico il lavoro svolto finora si é dimostrato di buon livello (con un uso intelligente della terza dimensione, sfruttata solo per le mosse più spettacolari), su quello della giocabilità i problemi riscontrati sono stati parecchi, sin dai primi minuti di gioco. Il bilanciamento delle mosse é il primo di questi problemi, causato forse da una mancanza di esperienza della Paradox a fronte di programmatori più "scafati" (almeno nell'ambiente picchiaduro) come quelli della Namco o della stessa Capcom. Vedere un Wolverine che a colpi di artigli riesce a malapena a scalfire la barra d'energia dell'avversario fa un po' ridere, effetto che si ripete immancabile qualora si osservi con attenzione la tattica, chiamiamola così, usata dalla CPU per contrastare il giocatore: un continuo attacco serrato in puro stile button masher che non lascia alcun spazio a tatticismi, strategie o pianificazioni
Il tutto si risolve così a una specie di rissa fra due indemoniati variopinti (per via dei costumi) arricchita dal punto di vista visivo da una regia che indugia in modo talvolta eccessivo sulle mosse speciali, peraltro molto ben realizzate. La stessa cura per il cosiddetto "eye candy" (o bellezza visiva) si nota anche da personaggi e fondali, che mostrano già in questa versione un buon livello di dettaglio, seppur di molto inferiore alla qualità dei disegni visti nei vecchi titoli interamente bidimensionali (ma la perdita di dettaglio é una delle -poche- conseguenze negative del passaggio dal 2D al 3D). La caratterizzazione é di ottimo livello, con piccoli tocchi di classe quali la camminata accucciata e minacciosa di Wolverine o la posa strafottente di Gambit. Le mancanze nel gameplay limitano comunque le ambizioni di successo del gioco e, se non verranno ritoccate in tempo per l'uscita, costringeranno Mutant Academy a finire nel mare di picchiaduro mediocri usciti in questi anni sulla veneranda PSX. La vicinanza della data di uscita (agosto) non lascia molto tempo per sperare in possibili rivoluzioni positive sul lato giocabilità, ma é comunque nostro dovere attendere il prodotto finito per vedere se le falle più evidenti riscontrate finora saranno individuate e rimosse con successo.