X-Squad
di
Redazione
La febbre degli sparatutto sembra aver ormai contagiato anche le console: mentre l'invasione da piombo continua imperterrita su piattaforma PC Windows, anche le "scatolette" da gioco reclamano a gran voce la loro dose di pura azione. La PlayStation 2 si afferma fin da ora come prepotente leader nel mercato shoot'em up. Dopo Unreal Tournament, passando per Half Life, l'adrenalina troverà un nuovo interprete nel prossimo X-Squad, che da subito propone di distinguersi dal classico sparatutto in soggettiva
Siamo nel 2037, e il governo perde improvvisamente i contatti con uno dei più importanti complessi militari, subito dopo aver ricevuto delle spiacevoli notizie su una possibile spia all'interno del personale della base. Temendo il peggio, il governo decide di chiamare a rapporto la X-Squad, con il compito di investigare sulla situazione e di sottrarre dalle mani dei possibili terroristi i temibili materiali custoditi nella base. Nei panni di Ash, il leader della squadra speciale, il vostro compito é quello di sterminare i terroristi e scongiurare il pericolo di una situazione che va precipitando: in quest'opera però non sarete soli, ma accompagnati dalla X-Squad al gran completo
NON SOLO SOGGETTIVA
Già dalle poche parole fin qui dette, é facile cogliere la differenza sostanziale che divide il mondo degli sparatutto in soggettiva da questo nuovo X-Squad: abbandonando i panni del Rambo di turno, solitario e inferocito, vi troverete a gestire una squadra di quattro elementi da impiegare nel più intelligente modo possibile, rinunciando per un attimo alla furia cieca tipica della "Quake Generation" in favore di un approccio più tattico. Anche la visuale si dimostra irrispettosa verso i tradizionali canoni soggettivisti e ad essa é stata preferita una telecamera virtuale alle spalle dei protagonisti: il risultato é una sorta di Rainbow Six che abbandona le utopie di realismo e che cerca di arricchire col gioco di squadra un gameplay improntato sulla pura azione
Nonostante la visuale sia in terza persona, un sistema di controllo alla Tomb Raider si sarebbe dimostrato assolutamente inadatto: la tipologia di gioco richiede la classica "snodatura" tra testa e corpo virtuale, ovvero il sistema tipico dei First Person Shooter. Benché negli anni la combinazione mouse-tastiera si sia rivelata vincente in questo senso, alla EA hanno ben pensato di utilizzare entrambi gli stick analogici del Dual Shock, ottenendo un sistema di controlli che, pur non raggiungendo l'eccellenza completa, può tranquillamente essere promosso a pieni voti. La leva sinistra permetterà il movimento nelle quattro direzioni, quella di destra si occuperà di gestire lo sguardo del guerrigliero: una soluzione non perfettamente immediata, ma che consente un buon controllo, previa la necessaria presa di confidenza e un buon allenamento
Siamo nel 2037, e il governo perde improvvisamente i contatti con uno dei più importanti complessi militari, subito dopo aver ricevuto delle spiacevoli notizie su una possibile spia all'interno del personale della base. Temendo il peggio, il governo decide di chiamare a rapporto la X-Squad, con il compito di investigare sulla situazione e di sottrarre dalle mani dei possibili terroristi i temibili materiali custoditi nella base. Nei panni di Ash, il leader della squadra speciale, il vostro compito é quello di sterminare i terroristi e scongiurare il pericolo di una situazione che va precipitando: in quest'opera però non sarete soli, ma accompagnati dalla X-Squad al gran completo
NON SOLO SOGGETTIVA
Già dalle poche parole fin qui dette, é facile cogliere la differenza sostanziale che divide il mondo degli sparatutto in soggettiva da questo nuovo X-Squad: abbandonando i panni del Rambo di turno, solitario e inferocito, vi troverete a gestire una squadra di quattro elementi da impiegare nel più intelligente modo possibile, rinunciando per un attimo alla furia cieca tipica della "Quake Generation" in favore di un approccio più tattico. Anche la visuale si dimostra irrispettosa verso i tradizionali canoni soggettivisti e ad essa é stata preferita una telecamera virtuale alle spalle dei protagonisti: il risultato é una sorta di Rainbow Six che abbandona le utopie di realismo e che cerca di arricchire col gioco di squadra un gameplay improntato sulla pura azione
Nonostante la visuale sia in terza persona, un sistema di controllo alla Tomb Raider si sarebbe dimostrato assolutamente inadatto: la tipologia di gioco richiede la classica "snodatura" tra testa e corpo virtuale, ovvero il sistema tipico dei First Person Shooter. Benché negli anni la combinazione mouse-tastiera si sia rivelata vincente in questo senso, alla EA hanno ben pensato di utilizzare entrambi gli stick analogici del Dual Shock, ottenendo un sistema di controlli che, pur non raggiungendo l'eccellenza completa, può tranquillamente essere promosso a pieni voti. La leva sinistra permetterà il movimento nelle quattro direzioni, quella di destra si occuperà di gestire lo sguardo del guerrigliero: una soluzione non perfettamente immediata, ma che consente un buon controllo, previa la necessaria presa di confidenza e un buon allenamento