Zelda


In una recente intervista Shigeru Myiamoto si è detto preoccupato sul futuro dei videogames e nel contempo ha accusato i produttori mondiali di non dimostrarsi creativi e di realizzare solo giochi che si somigliano un po' tutti tra loro, insomma ha fatto un discorso a favore dell'inventiva e dell'originalità, elementi che troviamo sempre meno all'interno dei prodotti videoludici.

Inoltre, durante la sua lunga considerazione, ha rivolto un pensiero anche a quella che è stata definita la "battaglia delle console", sottolineando più volte il fatto che l'hardware di oggi ha potenza da vendere e che quindi, sotto quest'aspetto, non c'è molto da aggiungere, e di conseguenza ha bocciato, senza usare mezzi termini, la folle corsa alla prestazione fine a se stessa, inoltre, sempre secondo Myiamoto, oggi un creativo dispone di piattaforme hardware che offrono enormi potenzialità che aspettano solo di essere sfruttate.

Condivido appieno le affermazioni di Myiamoto, ma mi ha lasciato perplesso la scelta del momento in cui ha rilasciato queste dichiarazioni, che sono avvenute poco dopo il lancio di GameCube sul mercato. Noi conosciamo fin troppo bene il Guru della Nintendo e quindi queste affermazioni erano sicuramente legate a qualche progetto in cantiere di Mr Myiamoto, che in questo modo ci ha voluto preparare alla notizia. Quello che però nessuno di noi sapeva, era quale sarebbe stato questo progetto "creativo" a cui stava lavorando, ma all'ultimo E3 abbiamo avuto una risposta, per certi versi, eclatante: Zelda.

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Facciamo un veloce passo indietro e torniamo ai tempi in cui venne annunciato lo sviluppo del GameCube e una delle immagini che destarono più scalpore era una in cui veniva ritratto Link realizzato in una bellissima e stupefacente grafica 3D degna delle migliori workstation grafiche, eppure qualcosa deve essere cambiato nella testa di Myiamoto che ha deciso una rivoluzione che ha portato a quello che abbiamo visto all'E3.

Lo stand Nintendo è stato preso d'assalto all'arma bianca appena si è saputo che era disponibile una versione giocabile di The Legend of Zelda, che ovviamente serviva per dare solo un antipasto di quello che sarebbe stato il gioco definitivo, ma tanto basta per scatenare gli appassionati.

Il primo impatto è stato sconcertante, ricordate le immagini superdettagliate di cui parlavamo? Beh ora sono solo un vecchio ricordo, visto che il gioco sfoggia una grafica di tipo cartoonistico ottenuto con la famosa tecnica del Cell-Shading (difatti qualcuno ha curiosamente ribattezzato questa Zelda, Celda in omaggio a questa tecnica di rappresentazione grafica), che a un primo acchito, lascia perplessi, ma dopo qualche istante le emozioni che suscita sono ben diverse e prevalgono lo stupore e la meraviglia, e mi sono convinto che questo nuovo episodio di Zelda sarà uno dei più grandi successi della prossima stagione.