Nintendo e il rischio di perdere i videogame per sempre

La chiusura dell'eShop per 3DS e WiiU solleva dubbi leciti

La scorsa settimana vi abbiamo informato riguardo alla decisione di Nintendo di chiudere il negozio online di 3DS e WiiU, dismissione che avverrà nella seconda metà di marzo 2023. Questa iniziativa della grande N avrà una conseguenza rilevante: c'è infatti un alto numero di titoli di cui sarà definitivamente interdetto l'acquisto e di conseguenza l'accesso. La perdita di una porzione rilevante del "patrimonio videoludico" preoccupa chi concepisce il videoludo come un ambito culturale dotato di una propria storia, da preservare e trasmettere ai posteri: stiamo parlando della Video Game History Foundation, organizzazione no-profit californiana che si occupa di tutelare la memoria dei videogiochi.

In un comunicato, la VGHF commenta aspramente la scelta di Nintendo: se da un lato c'è comprensione per i motivi commerciali che hanno spinto la compagnia giapponese alla chiusura, dall'altro lato parte un attacco feroce all'Entertainment Software Association, l'associazione di categoria dell'industria videoludica americana (di cui Nintendo è membro, nonché finanziatore), che attuerebbe una politica lobbystica volta ad impedire la preservazione della storia videoludica: negli Stati Uniti, nemmeno a istituzioni pubbliche come le librerie viene permesso di conservare i videogiochi.