A Plague Tale era molto brutto, ma poi...
A volte un parere schietto può salvare un videogame
Kevin Choteau, director della serie di videogame A Plague Tale, ha raccontato ad Eurogamer che lo sviluppo del primo episodio è andato molto meno liscio di quanto si potrebbe ritenere. La software house francese Asobo Studio era impegnata su Innocence ormai da due anni, quando ha sottoposto il proprio operato all'opinione di alcuni esaminatori esterni. Il responso ricevuto è stato particolarmente negativo: nulla funzionava, né la storia, né il gameplay, né nient'altro.
Rimasta scossa dall'accaduto, Asobo ha preso una decisione forte: fermare del tutto i lavori, quindi chiedere agli sviluppatori stessi di giocare ad Innocence per individuare come migliorarlo. In seguito a questo processo, ogni singolo capitolo del gioco è stato modificato per almeno un terzo, tre o quattro capitoli sono stati addirittura rifatti da capo. L'impegno richiesto ha fatto andare le cose per le lunghe e Asobo non ha avuto il tempo di chiedere altri pareri esterni, se non a ridosso della pubblicazione.
Quando è arrivato il momento del lancio, nel maggio del 2019, la casa francese era comprensibilmente molto preoccupata, con il timore che potessero fioccare recensioni negative. Non è stato però il caso: la critica ha premiato A Plague Tale: Innocence, con una media Metacritic di 82 (anche a noi di Gamesurf è piaciuto) e la buona accoglienza ricevuta ha permesso allo studio di dedicarsi al sequel, Requiem, che è riuscito perfino meglio.