Acquisizione Activision Blizzard, la Nuova Zelanda è perplessa

Il pomo della discordia è sempre lo stesso: il cloud gaming

Acquisizione Activision Blizzard la Nuova Zelanda è perplessa

Mentre Microsoft si accinge a discutere in tribunale l'acquisizione di Activision Blizzard con le autorità antitrust americane, da un'altra parte del mondo giungono nuove perplessità sull'accordo. La Commerce Commission della Nuova Zelanda ha pubblicato un documento dove esprime le sue considerazioni preliminari sull'acquisizione. È interessante notare che la questione sia stata sottoposta alla commissione il 15 giugno 2022, ma è rimasta in sospeso per lungo tempo prima di venire ripresa.

La commissione neozelandese, in accordo con Microsoft, ha sospeso l'esame il 14 settembre 2022, per riprenderlo solo il 18 aprile 2023. Questa lunga pausa ha consentito a Microsoft di prendere le misure necessarie per mettersi in buona luce agli occhi degli organi antitrust, come ad esempio estendere il proprio catalogo alle piattaforme di cloud gaming avversarie. La compagnia fondata da Bill Gates e Paul Allen, però, non poteva sapere che nel frattempo sarebbero emerse perplessità sull'operazione.

Nelle sue considerazioni preliminari, la commissione neozelandese riprende queste perplessità: in particolare, c'è il timore che l'acquisizione di Activision Blizzard possa penalizzare il mercato locale del cloud gaming, perché i competitor di Microsoft potrebbero perdere un publisher importante ed uscirne indeboliti. La commissione paventa anche la possibilità che la competizione nel mercato delle console ne possa risentire.

Tenete però presente che si tratti solo di considerazioni preliminari, non è stato ancora deciso alcunché. Il responso ufficiale della Commerce Commission, salvo ulteriori ritardi, avverrà il 17 luglio 2023.

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