Activision Blizzard patteggia 55 milioni di $ con le vittime
La compagnia risarcisce le donne vittime di trattamenti discriminatori in ambito lavorativo
C'è una grossa novità per quel che riguarda il delicato tema dello scandalo che ha travolto Activision Blizzard due anni fa. Il Civil Rights Department della California, agenzia governativa che si occupa di diritti civili e discriminazioni, ha annunciato che è stato raggiunto un accordo fra Activision Blizzard e i rappresentanti legali delle donne impiegate presso la compagnia, per la compensazione dei danni patiti: in particolare, la differenza di retribuzione rispetto agli uomini e le mancate opportunità di carriera.
La compensazione alle vittime
Come recita il comunicato ufficiale, possono accedere al risarcimento tutte le donne che hanno lavorato presso Activision Blizzard fra il 12 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2020. La compagnia pagherà 54,875 milioni di dollari: di questi, 45,75 milioni saranno destinati ad un fondo per il risarcimento delle vittime e il resto alle spese legali. Eventuali rimanenze saranno donate ad associazioni che si occupano di promuovere i diritti delle donne.
L'accordo, prima di diventare operativo, deve essere approvato dal tribunale competente. Patteggiando un accordo in via extragiudiziale, Activision Blizzard (o meglio, i suoi dirigenti) si è verosimilmente messa in condizione di evitare guai peggiori ed uscirne relativamente "pulita"; tuttavia, è bene tenere presente che l'oggetto del contendere riguardi solo le discriminazioni lavorative in senso stretto, non le pesantissime accuse di molestie mosse ad alcuni dipendenti della compagnia.