Alan Wake II, quali sono le opere a cui si ispira
C'è soprattutto un serial recente, ma si guarda anche agli anni '90
Con la partecipazione al PlayStation Showcase, Remedy ha finalmente rotto gli indugi su Alan Wake II. Da lì in poi, la software house finlandese ha proseguito a condividere informazioni sul progetto ed è anche salita sul palco della Summer Game Fest, qualche giorno fa. Kyle Rowley e Molly Maloney, rispettivamente co-director e principal narrative designer di Alan Wake II, in una intervista a Videogameschronicle ci hanno messo a conoscenza di ulteriori dettagli sul gioco.
Intanto, in questo periodo Remedy si sta concentrando a diffondere informazioni su Saga, perché vuol far conoscere al pubblico il personaggio Nuovo. Nel corso dell'estate, sarà la volta di Alan di finire sotto i riflettori. Alan Wake II è un titolo narrative driven che concede una certa libertà ai giocatori e Remedy vuol evitare il rischio che l'esperienza diventi troppo dispersiva e si perda il filo delle indagini. A tal proposito, per Saga è stato concepito il Mind Place.
Mind Place, come suggerisce il nome, è un posto all'interno della mente di Saga: si tratta di una stanza con una parete dove sono raccolte tutte le informazioni relative alle indagini, pensata affinché il giocatore possa accedervi e tenersi aggiornato sullo stato delle investigazioni. Anche Alan avrà un corrispettivo della Mind Place, che verrà svelato più avanti. I due sviluppatori si sono soffermati sulle fonti di ispirazione di Alan Wake II.
Se il primo Alan Wake aveva ovvi rimandi a Twin Peaks e ai romanzi di King, per quanto concerne il secondo invece c'è una forte affinità con la serie True Detective, della quale ricalca alcune tematiche, come il ritmo lento, l'amicizia fra poliziotti e gli omicidi in serie. Ma Alan Wake II si ispira anche ad un certo tipo di cinema degli anni '90, quello dei fratelli Coen, in particolare Fargo, ma anche altri film come Seven. Inoltre, non può mancare uno sguardo ai classici survival horror Resident Evil e Silent Hill.