Bandai Namco e le Cancellazioni: che succede?

La Software House alle prese coi tagli?

di Tommaso Alisonno

Negli ultimi due anni abbiamo spesse volte parlato di cancellazioni, ridimensionamenti e soprattutto tagli al personale che la crisi del settore post-COVID ha imposto a più di una software house, ma se riguardiamo l'elenco delle società interessate c'è sicuramente una prevalenza di colossi americani [Microsoft, Ubisoft,...] piuttosto che giapponesi - con l'importante eccezione di Square Enix, che ha comunque un'impronta internazionale.

Questo significa che la crisi ha ignorato il paese del Sol Levante? Probabilmente no: è casomai più plausibile che le aziende nipponiche possiedano metodi più discreti per contrastare il fenomeno. Ciò non di meno, anche dal Giappone cominciano ad arrivare voci di cancellazioni e, seppur in forma più sottile, di licenziamenti.

Sotto la lente d'ingrandimento c'è nello specifico Bandai Namco: la casa di Tekken ha infatti recentemente chiuso diversi progetti, tra cui il MMO Blue Protocol, che chiuderà i server senza neanche esser stato pubblicato al di fuori del Giappone, o il crossover Tales of the Rays, anch'esso dismesso nel corso della scorsa Estate. Secondo quanto riportato dalle fonti di Bloomberg, inoltre, diversi altri titoli in via di sviluppo sono stati cancellati, tra cui due legati a serie anime/manga amatissime come Naruto e One Piece. Sarebbe inoltre stato cancellato un progetto che la software house avrebbe avuto in cantiere per conto di Nintendo: già in passato Bandai Namco ha collaborato con la casa di Zelda per titoli del calibro di Arms, Super Mario Kart 8 o Super Smash Bros. Ultimate e con il sempre-più-atteso annuncio della prossima console della grande N un'esclusiva di questo tipo sarebbe stata particolarmente interessante.

Una voce un po' più inquietante riguarderebbe però i succitati "metodi più discreti" tramite cui la software house ridurrebbe il personale: alcune testimonianze affermano infatti che le persone considerate in eccesso non vengano licenziate ma trasferite a delle sorte di "uffici cuscinetto" dove vengono incaricate di svolgere poco o nessun lavoro, più che altro di routine, finché non rassegnano "propria sponte" le dimissioni [come si dice in questo caso? Mobbing? Bossing?].

Ovviamente Bandai Namco, interrogata sull'argomento, ha fortemente negato che sia questa la realtà dei fatti: "Le nostre decisioni di discontinuare alcuni giochi sono basate sul comprensivo assestamento della situazione - dichiara il rappresentate ai microfoni di Bloomberg - Alcuni dipendenti possono aver bisogno di un certo ammontare di tempo prima di venire riassegnati al loro prossimo progetto, ma procediamo alle assegnazioni non appena emergono nuovi progetti."

Recentemente Bandai Namco ha azzeccato delle HIT notevoli: Dragon Ball: Sparkling! Zero ha venduto 3 Milioni di copie nel solo giorno del lancio, Tekken 8 è sempre una sicurezza per la SH e in tema di collaborazioni ha avuto un ottimo tornaconto dal DLC di Elden Ring: Shadow of the Erdtree. Dal suo catalogo sono però anche emersi prodotti acerbi come ad esempio Jujutsu Kaisen: Cursed Klash, ma è pur vero che nessuno è perfetto...